Bufale sirane. Una blogger siriana viene rapita, ma si scopre che non esiste, eppure viene intervistata su Peace Reporter!



LA BLOGGER SIRIANA RAPITA A DAMASCO...

Vi invito tutti a leggere questa storia che Peace Reporter racconta, quella di una blogger siriana di nome Amina Abdallah



"L'ultimo post sul suo blog, scritto dalla cugina, racconta che è stata fermata a Damasco da tre uomini in borghese, con ogni probabilità agenti dei servizi di sicurezza, che l'hanno costretta a salire su una macchinaDi lei non si hanno più notizie".


...NON E' MAI ESISTITA

Ma se andate su 
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/13/siria-dopo-la-presa-di-jisr-al-shughourassad-si-prepara-allassalto-finale/117817/

...potete scoprire che... 

"Tom MacMaster, 40 anni statunitense ma iscritto all’università di Edimburgo, in Scozia, ha ammesso di essere stato lui a creare la storia di Amina Abdallah e di aver aperto il blog, che nei giorni scorsi aveva raggiunto 15 mila contatti e dato vita a una vera e propria campagna virtuale di pressione. Sul blog MacMaster ha chiesto scusa ai lettori, spiegando che non si sarebbe mai aspettato un tale livello di notorietà e ha cercato di riparare dicendo che per quanto la storia in sé è falsa, ciò che viene narrato è nondimeno vero, ed è anzi la sorte che molti mediattivisti subiscono in Siria".

Questa bufala ha fatto il giro del mondo ed è finita pure sul Guardian http://www.guardian.co.uk/world/2011/jun/07/syrian-blogger-amina-abdallah-kidnapped che l'ha data come notizia certa.

Provate a inserire Amina Abdallah e vedrete che questa bufala è girata su Internet tantissimo, ci sono foto della ragazza inesistente, slogan, striscioni in tutte le lingue.

Lo stesso Guardian deve smentire con questo articolo http://www.guardian.co.uk/world/2011/jun/13/syrian-lesbian-blogger-tom-macmaster

"The mysterious identity of a young Arab lesbian blogger who was apparently kidnapped last week in Syria has been revealed conclusively to be a hoax".

"L'identità misteriosa di una giovane araba blogger lesbica che era stata apparentemente rapita la scorsa settimana in Siria è stato rivelato definitivamente di essere un falso".

Ma io mi chiedo: come mai falsi clamorosi come questi riesco a penetrare persino su autorevoli media e cliccatissimi siti pacifisti?


EPPURE PEACE REPORTER LA INTERVISTA...

Su Peace Reporter pubblica la foto di Amina, come se esistesse, e appare addirittura un'intervista a questa persona inesistente!! Ne riporto uno stralcio...

Cosa pensi delle prospettive future della Siria, in questo momento in cui il movimento di protesta e' soggetto ad una dura repressione?
Ho parlato di questo nel mio blog. Personalmente penso che vinceremo, o attraverso una liberazione negoziata o una piena rivoluzione. Il genio (djiin) non tornerà nella bottiglia. Non torneremo indietro.

Peace Reporter dice che questa è "l'intervista di Martina Iannizzotto ad Amina Abdallah pubblicata dalla nostra agenzia lo scorso 18 maggio".


Fin dal 24 aprile Megachip ci ha invitato alla prudenza sula Siria e alla verifica delle informazioni:


I 120 SOLDATI SIRIANI UCCISI

Vi sono a mio parere delle acrobazie nel raccontare la storia recente della Siria, specie quando a morire sono i soldati del regime. Se a morire sono dei soldati la colpa è di altri soldati. Soldati obbedienti che sparano su soldati disobbedienti. Leggete qui...

Paola e Anna Beltrami ad esempio scrivono:

"Sembrerebbe infatti che quanto accaduto nella città di Jisr al-Shughour, al confine con la Turchia, ovvero l’uccisione di 120 soldati (notizie tutte da verificare considerando la completa chiusura decretata dal regime alla stampa straniera) non sia da attribuire a dei “terroristi” come sosterebbe il regime ma alle stesse forze di sicurezza siriane che avrebbero in questo modo punito l’ammutinamento di questi soldati dopo che si erano rifiutati di sparare sui civili inermi".


I fatti risalgono all'inizio di giugno e consentitemi di essere un minimo scettico su queste versioni acrobatiche dei fatti per cui 120 soldati (o agenti di polizia) siriani regolarmente inquadrati ricevono l'ordine di sparare sui manifestanti, non sparano e allora vengono freddati all'istante per la loro disobbedienza. Non solo: il governo siriano prende a pretesto la strage da esso stesso effettuata per inviare l'esercito e riportare sotto controllo la città di cui evidentemente aveva perso il controllo dato che aveva sparato proprio sui suoi stessi uomini disobbedienti. Una versione davvero acrobatica.

Se la rivolta siriana vuole essere credibile, perché si raccontano cose incredibili come per la Libia?

Alessandro


PS - Oggi pomeriggio Rainews 24 (alle 16.15) ha ospitato in studio Faisal al-Mohammad, un siriano che è portavoce dell'Unione dei coordinamenti in Italia "per il sostegno della rivoluzione siriana". Lo stesso che il 9 dicembre dialogherà a Roma con "esponenti del movimento pacifista" e Pasqualina Napoletano, esponente di SEL. Evito commenti.