Chi protegge i civili libici dalla Nato e dai loro alleati locali?



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Da: Marinella Correggia
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Cc: Alessandro Marescotti
Rispondi a: Marinella Correggia
Oggetto: Note. Chi protegge i civili libici dalla Nato e dai loro alleati locali?
Inviato: 31 ago 2011 21:37

  TRIPOLI E SIRTE: CHI PROTEGGE I CIVILI? Sono certamente fra le categorie di civili più a rischio in Libia ma nessuno se ne sta occupando, a quanto ci risulta. Sono le migliaia di famiglie libiche sfollate nei mesi scorsi dall’Est perché non erano dalla parte del Cnt e avevano ricevuto minacce o angherie. Erano ospitate dall’allora governo di Tripoli (che li mostrava ai giornalisti come prova del fatto che all’Est non era tutto rose e fiori) in strutture provvisorie: un villaggio marino e un ex accampamento cinese pressoché nel deserto. Altre erano a Zliten, in appartamenti lasciati vuoti da lavoratori stranieri. Dove sono adesso, dopo l’ingresso del Cnt a Tripoli? Chi si occupa di loro? Chi porta cibo e il resto? Chi provvede alla loro sicurezza, dal momento che possono essere viste come “traditrici” dai nuovi padroni di Tripoli e quindi si prestano a vendette? E dove andranno mai? Certo cercheranno di mimetizzarsi, ma dove? L’organismo più adatto a proteggere questo nutrito gruppo di bambini, anziani, donne e uomini non combattenti dovrebbe essere l’Icrc, il Comitato internazionale della Croce Rossa. Da Ginevra spiegano che la cosa migliore è segnalare la cosa allo staff sul posto. Ma lo staff locale, pur più volte contattato giorni fa al telefono e per email, non è ancora riuscito ad andare a cercare quei gruppi di famiglie. Tutti gentilissimi; ma la situazione non è ancora risolta. La signora Hanan Salah da Tripoli dice: “Abbiamo molte priorità, siamo sottodimensionati, i bisogni sono tanti, ma abbiamo parlato con i consigli locali appena costituiti e loro devono prendersi carico della loro protezione. Comunque cercheremo di contattarli”. In effetti basterebbe andare sul posto, tanto per verificare. Perché non lo fanno? Un altro funzionario della Icrc, il signor Abdel Karim, dice che in effetti qualcuno dello staff è andato a Zanzur. Però si sono occupati di diverse famiglie di migranti africani, che effettivamente sono in una situazione insicura: “Abbiamo spi¿www.peacelink.it