Diossina, lettera alla Prestigiacomo: "Ora tocca a lei"



Al Ministro dell'Ambiente
Stefania Prestigiacomo


Gentile Ministro,
questa è la terza volta che come PeaceLink Le scriviamo. Lo facciamo
perché sappiamo che Lei è attenta all'opinione pubblica.

Infatti quando Le abbiamo segnalato i limiti del governo britannico alle
emissioni di Polonio e Piombo radioattivo nelle acciaierie sono sono
scattati dei controlli. L'ultima volta abbiamo segnalato un tipo di
tecnologia che può ridurre del 97% le emissioni di diossina inviandole i
dettagli tecnici, a dimostrazione che in altre parti del mondo sono già
ampiamente scesi sotto il limite di 0,4 nanogrammi a metro cubo di
diossina a metro cubo, calcolata in tossicità equivalente.

Quella documentazione ha convinto vari consiglieri del centrodestra che la
legge antidiossina della Regione Puglia era ragionevole e applicabile.

Le scriviamo adesso perché vogliamo che Lei si proponga una modifica
all'allegato tecnico del Codice dell'ambiente. Quell'allegato consente
emissioni di diossina fino a 10000 (diecimila!) nanogrammi a metro cubo
calcolati in concentrazione totale. E' un limite talmente assurdo che il
premio Nobel per la Pace Al Gore, appositamente informato mentre
recentemente era in visita a Milano, ha annunciato di voler venire a
Taranto "perché il toro va preso per le corna", così ha detto.

Gentile Ministro, quel limite è uno scandalo internazionale.

Va modificato e vogliamo che Lei si impegni per modificarlo.

Va modificato prima che l'Italia divento lo zimbello della nazioni civili
e che Taranto divenga famosa sui giornali internazionali come la "capitale
della diossina".

Quel limite di 10000 nanogrammi va modificato soprattutto perché a Taranto
la catena alimentare è già contaminata da diossina.

Le scriviamo d'intesa con il signor Vincenzo Fornaro a cui hanno abbattuto
tutte le pecore e le capre contaminate da diossina. Il signor Fornaro,
assieme ad altri allevatori della nostra zona, è sul lastrico. Quel
dissennato limite consente di emettere diossina al di sopra degli
obiettivi fissati dal Protocollo di Aarhus.

Vogliamo documentarLe come la vigente legislazione nazionale sulla
diossina industriale, passata indenne per governi di vario colore, è stata
un atto di ossequio alla potente lobby dell'acciaio. I dati parlano
chiaro. I limiti per gli agglomeratori (ossia gli impianti di
agglomerazione dell'industria siderurgica da cui fuoriesce diossina) non
sono mai stati toccati in Italia, mentre per gli inceneritori sono
diminuiti drasticamente.

Ecco la cronologia di uno scandalo nazionale:

DM 12/7/90 (governo Andreotti, ministro Ruffolo)
inceneritori: 4000 nanogrammi/metro cubo
agglomeratori: 10000 nanogrammi/metro cubo

Direttiva CE 1994/67
inceneritori: 0.1 nanogrammi TE/metro cubo (solo per i rifiuti speciali,
non quelli urbani)

DM 19/11/97 (decreto Ronchi-Bindi-Bersani)
inceneritori: 0.1 nanogrammi TE/metro cubo (anche per rifiuti urbani)
agglomeratori: 10000 nanogrammi/metro cubo

Direttiva CE 2000/76
inceneritori: 0.1 nanogrammi TE/metro cubo

Decreto Legislativo 152/2006
inceneritori: 0,1 nanogrammi TE/metro cubo
agglomeratori: 10000 nanogrammi/metro cubo

Mentre per la diossina degli inceneritori è stata adottata l'unità di
misura della Tossicità Equivalente (TE), per gli impianti di
agglomerazione no, nonostante sia una delle unità di misura che il
Protocollo di Aarhus richiede.

Come vede, quel limite di 10000 nanogrammi non si sposta da quasi
vent'anni mentre per gli inceneritori è stato modificato.

E ciò nonostante il recepimento del Protocollo di Aarhus con legge
125/2006 che ha preceduto (di un mese) il Codice dell'Ambiente (Decreto
Legislativo 152/2006) senza tuttavia che quest'ultimo contemplasse il
protocollo di Aarhus e relativo obiettivo di riduzione della diossina in
esso contenuto.

Il Codice dell'Ambiente è pertanto gravemente omissivo.

Questo dimostra tutta la forza della lobby dell'acciaio.

Ecco perché Le chiediamo di farsi promotrice, così come ha fatto il
Presidente Vendola nell'ambito della legislazione regionale, di una norma
che entro la fine del 2010 adotti il limite europeo di diossina a 0,4
nanogrammi a metro cubo.

La legge antidiossina della Regione Puglia è un esempio di civiltà che
gode a Taranto del sostegno di tutta la popolazione, sia di quella che
vota a destra, al centro e a sinistra. Quella legge supplisce allo Stato
centrale che si è fino ad ora inginocchiato di fronte ai poteri forti.

Adesso lo Stato deve rialzarsi in piedi ed essere al servizio dei cittadini.

Lo Stato dimostrare che non si inginocchierà mai più di fronte al profitto
ma unicamente di fronte alle tante famiglie con malati di cancro. Di
fronte a tanto inquinamento e a tanta sofferenza oggi Le chiediamo un
gesto di giustizia promovendo una normativa nazionale identica a quella
voluta dal Presidente Vendola al fine di evitare qualunque possibile
conflitto normativo.

Alessandro Marescotti

Presidente di PeaceLink
casella postale 2009
74100 Taranto
http://www.peacelink.it

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