Nell'agenda NATO la proposta shock: si' ad attacchi nucleari preventivi



Da:      rossana at comodinoposta.org
Data:    Mar, 22 Gennaio 2008 7:24 pm
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Pre-emptive nuclear strike a key option, Nato told
http://www.guardian.co.uk/nato/story/0,,2244782,00.html

Fanatismo politico e fondamentalismo religioso, terrorismo e criminalità
organizzata; proliferazione di armi di sterminio, cambiamenti climatici
e sicurezza dell'approvvigionamento energetico, migrazioni 'ambientali'
su scala massiccia, indebolimento degli stati nazionali. Tutti questi
fattori suggeriscono, secondo cinque ex capi di stato maggiore delle
forze armate di altrettanti Paesi alleati, una redifinizione della
dottrina militare della NATO. Che deve includere la possibilità di
attacchi nucleari preventivi per fermare l' "imminente" proliferazione
di armi di distruzione di massa.

Il documento è stato presentato in questi giorni al segretario generale
dell'Alleanza atlantica, Jaap de Hoop Scheffer, e al Pentagono. E
secondo quanto scrive il Guardian, sarà discusso al vertice Nato di
Bucarest il prossimo aprile.

A firmare la proposta per una nuova "grande strategia" da parte di Stati
Uniti, Unione europea, e Nato, sono gli ex strateghi di Gran Bretagna,
Francia, Olanda e Germania,i generali John Shalikashvili, Klaus Naumann,
Henk van den Breemen, l'ammiraglio Jacques Lanxade e Lord Inge, dopo
averne discusso con analisti, militari di alto grado in servizio e politici.

Il "primo colpo" nucleare è "uno strumento indispensabile" perche'
"semplicemente non vi è alcuna prospettiva realistica per un mondo
libero da armamenti nucleari". "Il rischio di una ulteriore
proliferazione è imminente e, con questo, il pericolo di conflitto
nucleare, anche se in ambito limitato, può attuarsi", si legge nel
documento di 150 pagine.

"Il primo uso di armi nucleari deve rimanere ai margini dell'escalation,
come ultimo strumento per prevenire l'impiego di armi di sterminio", si
legge inoltre. Fra le misure suggerite, la fine del consenso come
principio decisionale interno all'Alleanza, da sostituire con un voto a
maggioranza, e l'abolizione dei 'caveat' che consentono a ogni nazione
di ritagliarsi limiti operativi alla partecipazione a missioni
internazionali.