comunicato stampa - MACELLERIA ITALIANA



COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
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- comunicato stampa -

MACELLERIA ITALIANA

Il dottor Michelangelo Forrnier ha sbagliato a tacere per sei anni su
quello che ha visto dentro la scuola Diaz. Proprio lo "spirito di
appartenenza" avrebbe dovuto spingerlo a raccontare tutto e subito. Solo
così avrebbe servito nel migliore dei modi, con lealtà e responsabilità, lo
stato di cui è funzionario. Ad ogni modo, sia pure in ritardo, ha
raccontato ciò che ha visto, confermando le testimonianze di decine di
persone. Il dottor Fournier ha parlato di "macelleria messicana". L'attuale
ministro degli Esteri, nel 2001, parlò di "notte cilena". Si ricorre
all'esotismo, ma siamo di fronte a una "perquisizione all'italiana" che ha
macchiato la credibilità della polizia e dello stato. A questo punto
chiediamo: il capo della polizia non ha niente da dire? Il ministro degli
Interni farà finta di nulla anche stavolta? Il parlamento continuerà a
tenere in un cassetto la legge sulla commissione d'inchiesta?
Genova, 13 giugno 2007

COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA


G8/ FOURNIER: ALLA DIAZ OPERAZIONE DI MACELLERIA MESSICANA Vicequestore
Fournier: ho visto pestare i no global
13-06-2007 12:57
Articoli a tema | Tutte le news di Cronaca Genova, 13 giu. (Apcom) - E'
proseguito davanti al Tribunale penale di Genova, presieduto da Gabrio
Barone il processo contro 29 tra dirigenti, funzionari, agenti di polizia
per l'irruzione nella scuola Diaz durante il
G8 del 2001 a Genova. Gli imputati sono accusati di svariati reati, tra cui
violenza, lesioni, falso e calunnie. Oggi è stato ascoltato l'imputato
Michelangelo Fournier, all'epoca vicequestore e comandante del settimo
nucleo sperimentale antisommossa del primo reparto mobile di Roma.
Fournier era al comando del più grosso reparto entrato alla Diaz. Dopo aver
riconfermato di aver giudicato l'irruzione nella scuola:
"Un'operazione di macelleria messicana", il dirigente della Ps ha fatto una
importante ammissione rispondendo alle domande del pubblico ministero
Enrico Zucca: "Quando sono arrivato nella scuola ho visto quattro
poliziotti, due in divisa, due in borghese che al primo piano infierivano
su una decina di persone a terra, non erano miei uomini". Immediata la
richiesta del Pm Zucca che ha chiesto a Fournier come mai non avesse mai
detto prima di aver assistito al pestaggio. Fournier ha risposto: "Non
erano uomini miei e se non l'ho detto prima l'ho fatto per senso di
appartenenza al corpo. Comunque non ho mai pronunciato la frase basta,
basta, basta che mi viene attribuita".
Il resto dell'interrogatorio è stato più che altro dedicato all'esame delle
armi, dei caschi e delle divise di cui erano muniti i poliziotti al comando
di Fournier.

G8 Genova: poliziotto, omisi la verita' durante indagini Imputato per
violenze alla Diaz, in aula da' nuova versione
13 Giugno 2007 14:52 GENOVA (ANSA)
  (ANSA) - GENOVA, 13 GIU - 'Durante le indagini non ebbi il coraggio di
rivelare un comportamento cosi' grave da parte dei poliziotti per spirito
di appartenenza'.E' la testimonianza resa da Michelangelo Fournier,
all'epoca del G8 a Genova vice questore aggiunto del primo Reparto Mobile
di Roma ed oggi uno dei 28 poliziotti imputati per la sanguinosa irruzione
nella scuola Diaz. Fournier ha fornito una nuova versione su quello che
aveva visto al momento della sua irruzione: veri e propri pestaggi ancora
in atto. 'Arrivato al primo piano dell'istituto - ha detto - ho trovato in
atto delle colluttazioni. Quattro poliziotti, due con cintura bianca e gli
altri in borghese, stavano infierendo su manifestanti inermi a terra.
Sembrava una macelleria messicana'. Nelle dichiarazioni invece rese
precedentemente dal poliziotto ai pm il poliziotto aveva raccontato di aver
trovato a terra persone gia' ferite e non pestaggi ancora in atto.
''Sono rimasto terrorizzato - ha spiegato - quando ho visto a terra una
ragazza con la testa rotta in una pozza di sangue. Pensavo addirittura che
stesse morendo. Fu a quel punto che gridai: 'basta basta' e cacciai via i
poliziotti che picchiavano''. Fournier ha poi raccontato di aver assistito
la ragazza ferita fino all'arrivo dei militi con l'aiuto di un'altra
manifestante che aveva con se' una cassetta di pronto soccorso. (ANSA).