Lula a tutto campo: gli Stati Uniti, il Venezuela e l'America Latina



Lula a tutto campo: gli Stati Uniti, il Venezuela e l'America Latina

Il Presidente brasiliano Luíz Inácio "Lula" da Silva (nella foto), in un'intervista esclusiva concessa ad Al Jazeera di passaggio a Londra dopo aver partecipato al G8, ha accusato il governo degli Stati Uniti di aver partecipato ai colpi di Stato in America Latina, di aver tentato di rovesciare il Presidente venezuelano Hugo Chávez, e di non avere una buona disposizione verso lo sviluppo del continente.
di Gennaro Carotenuto

Lula, pur ribadendo le buone relazioni istaurate con Bush, si è mostrato duro con il governo degli Stati Uniti: "Non ho mai visto una politica americana per contribuire allo sviluppo dei paesi più poveri del continente. Ed è per questo che l'intera regione latinoamericana si vede come antagonista del governo statunitense. Inoltre, l'immagine degli Stati Uniti, dal Vietnam, all'Iraq, alla Baia dei Porci a Cuba, è conflittuale. I golpe militari -ha dichiarato Lula- avvenuti in tutta l'America Latina, cito quelli in Cile, Argentina, Uruguay e Brasile solo per fare alcuni esempi, contarono con il rilevante appoggio della politica estera statunitense".

Lula, considerato il leader della sinistra moderata nel continente -e perciò messo in contrapposizione al Presidente venezuelano Hugo Chávez- non poteva non toccare il tema delle relazioni difficili tra Venezuela e Stati Uniti. Secondo il Presidente brasiliano queste "potranno migliorare solo quando negli Stati Uniti ci sarà un altro presidente" giacché "sono stati i nordamericani a tentare di rovesciare Chávez". Tuttavia per Lula "è divertente che entrambi i presidenti litighino continuamente, visto che George Bush ha bisogno del petrolio venezuelano e Chávez ha bisogno di venderlo agli Stati Uniti". Al di là di tutto, sia gli Stati Uniti che il Venezuela sono paesi amici per il Brasile, e Lula spiega gli attuali contrasti con l'eccessiva ingerenza statunitense nella vita politica venezuelana, soprattutto in materia petrolifera. Interrogato sulle sue relazioni con Chávez, ha risposto che è "un amico e un compagno" ed ha accusato la stampa brasiliana e internazionale di vedere conflitti col Venezuela dove non ci sono, per esempio in materia di bioetanolo, del quale il Brasile è già tra i primi produttori mondiali. Prima della partenza per l’Europa, Lula, che sta creando per la prima volta nella storia del Brasile una televisione pubblica, aveva considerato “pienamente legittima e democratica” la decisione di Chávez di non rinnovare la licenza al canale televisivo commerciale RCTV, che il senato brasiliano aveva invece censurato.

Nella parte finale dell'intervista, Lula si è dedicato ai negoziati di Doha dell'organizzazione mondiale per il Commercio.  "Il momento è adesso, soprattutto per l'Africa. L'Europa deve liberalizzare l'entrata di prodotti agricoli dai paesi poveri, gli Stati Uniti devono ridurre i loro sussidi agricoli, e noi dovremo essere flessibili su servizi e prodotti industriali. Se non troveremo un accordo sarà un atto di codardia politica e -tuona Lula- sarà inutile parlare di terrorismo, se si impedisce ai paesi poveri di svilupparsi".
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