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4 novembre. Proposta di PeaceLink: azione diretta nonviolenta nelle piazze d'Italia
- Subject: 4 novembre. Proposta di PeaceLink: azione diretta nonviolenta nelle piazze d'Italia
- From: Alessio Di Florio <ahimsashalom at yahoo.it>
- Date: Thu, 2 Nov 2006 16:19:57 +0100 (CET)
NON RETORICA FESTA MILITARISTA MA LUTTO PER I MORTI DI TUTTE LE GUERRE Si prega di diffondere il piu' possibile questo messaggio Ci dissociamo dalle celebrazioni ufficiali del 4 novembre. Ci dissociamo in nome della pace e della Costituzione. Ci dissociamo in nome di tutti quegli italiani pacifici che furono condotti a combattere e a morire perché costretti. Ci dissociamo in nome di tutti i disertori che non vollero partecipare a quella che il papa definì "un'inutile strage". Ci dissociamo da ogni retorica celebrazione di eroismo. Ci dissociamo da ogni ipocrisia. Vogliamo ricordare che chi non combatteva veniva fucilato dai carabinieri italiani. Il sentimento di pace degli italiani venne violentato da un militarismo che avrebbe poi portato l'Italia al fascismo. Occorre ricordare che la prima guerra mondiale fu uno spaventoso massacro. Occorre trasformare il 4 novembre in una giornata di studio e di memoria, in una giornata di ripudio della guerra. Si leggano le strazianti poesie di Giuseppe Ungaretti scritte in trincea. Si legga il "Giornale di guerra e di prigionia" di Carlo Emilio Gadda in cui emerge l'ottusità di ufficiali arroganti e l'insipienza criminale degli alti comandi. Si legga "Addio alle armi" di Ernest Hemingway e "Un anno sull'altopiano" di Emilio Lussu, grandi testimonianze del fanatismo di quella guerra. Si diffondano le lettere dei soldati che mandavano al diavolo la guerra e il re. Furono censurate. Perché censurarle oggi nelle cerimonie ufficiali e non farne mai la minima menzione? Per questo PeaceLink sta facendo un volantinaggio telematico in tutt'Italia dal sito www.peacelink.it Stiamo diffondendo la voce di chi ha maladetto la guerra perché voleva la pace. Oramai in tutte le scuole i libri di storia hanno rivisto il tradizionale giudizio positivo sulla prima guerra mondiale e oggi prevale una netta disapprovazione di una guerra che - come sostenne Giolitti - poteva essere evitata portando all'Italia Trento e Trieste mediante una neutralità concordata con l'Austria. Non comprendiamo come mai a scuola i libri disapprovino una guerra che oggi viene al contrario celebrata in piazza nella sua giornata vittoriosa. Ci chiediamo per quale oscura ragione il livello di consapevolezza raggiunto dalla cultura venga demolito dalla retorica. Ecco perché ci dissociamo dalle cerimonie ufficiali: quella guerra fu terrorismo e non va celebrata. Il popolo della pace - in nome della nonviolenza - dice ancora una volta no alla guerra. [Riproduciamo ancora una volta un estratto da un comunicato del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo di due anni fa. E' nostra intenzione riproporre ed estendere quest'anno l'iniziativa del 4 novembre di pace, in memoria delle vittime, contro le guerre, le armi e gli eserciti; la nostra iniziativa nonviolenta consiste in una cerimonia silenziosa di deposizione di un omaggio floreale ai monumenti che ricordano le vittime della guerra, in orario diverso e distante dai chiassosi ed offensivi "festeggiamenti" delle forze armate] "Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell). Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha formulato la proposta che il 4 novembre in tutta Italia si realizzino cerimonie di commemorazione per le vittime di tutte le guerre da parte delle istituzioni, delle associazioni e delle persone impegnate per la pace; la legalita', la democrazia e la nonviolenza. Cerimonie semplici e silenziose, austere e rispettose del sentire di tutti, di rigoroso impegno al rispetto e alla promozione della dignita' umana di tutti gli esseri umani. Di solidarieta' con l'umanita' intera: contro la violenza e la morte; in applicazione non solo del dettato della coscienza illuminata dalla ragione, ma anche dei principi giuridici e morali espressi nella Carta delle Nazioni Unite, nella Costiuzione della Repubblica Italiana, nella Dichiarazione universale dei diritti umani. E quindi di opposizione nitida ed intransigente all'uccidere, al terrorismo, alle dittature, alla guerra e ai loro strumenti e apparati. La proposta ha ottenuto gia' apprezzamenti e sostegni significativi; confidiamo che altri apprezzamenti ed altre adesioni si aggiungano di qui a quel giorno. Poi ogni istituzione, associazione, persona, trovera' secondo la sua sensibilita' e il modo di agire ad essa conforme, come appropriatamente manifestare in modo rigorosamente rispettoso di tutti, sobrio, leale, democratico e nonviolento, il suo cordoglio per le vittime, il suo amore per l'umanita' e il suo impegno contro tutte le violenze. Il 4 novembre e' l'anniversario della conclusione per l'Italia della prima guerra mondiale, l'orribile "inutile strage" che fu non solo ecatombe di tanti innocenti, ma altresi' seminagione di nuovo odio e nuove crudelta' che ebbero come esito dittature disumane e una seconda immane conflagrazione mondiale. Che il 4 novembre nel ricordo di tutte le vittime delle guerre sia anche monito ed impegno contro le guerre presenti e future, contro tutte le violenze e contro tutti gli strumenti e gli apparati di morte. Questa data non deve piu' essere strumentalizzata dai comandi militari che con il loro festeggiare se stessi e le macchine belliche - potere e apparato inteso ad addestrare a uccidere, a preparare la guerra, ed in guerra ad irrogare la morte ad altri esseri umani - offendono le vittime delle guerre nel modo piu' tragico e osceno. Questa data deve divenire giornata di lutto e di memoria, e di solenne impegno affinche' mai piu' degli esseri umani perdano la vita a causa di guerre, e quindi affinche' mai piu' si facciano guerre. Il 4 novembre non si facciano sciocche esibizioni, gesti inappropriati, strumentalizzazioni provocatorie. Da parte di nessuno. Si abbia rispetto per la memoria delle vittime, si abbia rispetto per il lutto. Il 4 novembre, in silenzio e dignita', le istituzioni democratiche, le associazioni e i movimenti umanitari, le persone di volonta' buona, vadano a meditare in silenzio e a deporre un fiore dinanzi alle lapidi che ricordano coloro che furono assassinati, ne rimemorino i nomi e l'umanita', le vite assurdamente orribilmente estinte, e ci si impegni tutti a contrastare le guerre presenti e future. E sia infine cancellata la vergogna della macabra festa degli apparati di morte; si affermi il diritto alla vita per l'umanita' intera. "Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell). In alternativa all'aggregazione di massa e ai grandi cortei, che consentono la partecipazione solo a chi e' in grado di viaggiare ed ha molto tempo a disposizione, PeaceLink propone per il 4 novembre una iniziativa "lillipuziana" che anche singole persone possono realizzare nella propria citta', con un minimo dispendio di tempo e di denaro. Per il 4 novembre proponiamo una attivita' di volantinaggio in tutte le piazze d'italia. 1 - DOSSIER 4 NOVEMBRE La festa del 4 novembre fu una ricorrenza istituita dal fascismo per trasformare le vittime di una guerra spietata e non voluta in eroi coraggiosi che si immolavano per la Patria. Furono costruiti monumenti ai caduti e agli insegnanti fu chiesto di celebrare le forze armate. Questa eredita' non e' stata sufficientemente sottoposta a critica con l'avvento della Repubblica. Tutto questo e molto altro e' documentato in un piccolo volantino/dossier che puo' essere diffuso nelle piazze d'italia durante i festeggiamenti "ufficiali" e durante le parate militari che si svolgono puntualmente ogni anno in questa data. Il volantino sul 4 novembre, in formato PDF e gia' pronto da stampare, e' disponibile all'indirizzo http://www.peacelink.it/dossier/4novembre/4nov.pdf Per leggere e stampare i documenti in formato PDF e' necessario utilizzare il programma gratuito Acrobat Reader, disponibile all'indirizzo http://www.adobe.com/products/acrobat/readstep2.html L’Italia entrò nella prima guerra mondiale nonostante l'Austria avesse promesso la restituzione di Trento e Trieste in cambio nella non belligeranza. L'intento era infatti quello di espandere l'Italia verso territori esteri (come avvenne con la conquista del Sud Tirolo) seguendo il mito dell'imperialismo romano, che ebbe poi nel fascismo la sua massima celebrazione. Dopo la guerra infatti si parlo' di "vittoria mutilata" perche' le mire espansionistiche non furono coronate. La prima guerra mondiale fu un affare per grandi industriali, politici corrotti, funzionari statali senza scrupoli, alti ufficiali con le mani in pasta. Le commesse di guerra fruttarono profitti cosi' scandalosi che fu nominata una commissione di inchiesta parlamentare, prontamente sciolta dal fascismo dopo la marcia su Roma. Perche' allora si festeggia la prima guerra mondiale? Una risposta ci viene da un testo scolastico: G. De Vecchi, G. Giovannetti, E. Zanette, "Moduli di storia 2", ed. scolastiche B. Mondadori. "L'idea di una "guerra grande" non per l'orrore e la sofferenza bensi' per l'eroismo e il patriottismo dei suoi protagonisti e la bonta' dei suoi obiettivi, nacque soltanto dopo il conflitto. Essa fu il risultato delle commemorazioni ufficiali dei governi liberali dell'immediato dopoguerra e poi del regime fascista. Questa idea si concretizzo', fin dagli anni immediatamente successivi al conflitto, in una serie di iniziative finalizzate a tenere vivo negli italiani il ricordo della guerra: cerimonie pubbliche, istituzione di festivita' (per esempio il 4 novembre, anniversario della vittoria), intitolazione di vie e scuole a eroi della guerra, diffusione nelle stesse scuole e nei centri ricreativi dei canti patriottici. Ma lo strumento piu' efficace furono i monumenti ai caduti. Fu soprattutto il regime fascista a favorirne la diffusione, imponendone la costruzione in tutti i paesi e citta' d'Italia. Quali erano la funzione e le caratteristiche dei monumenti ai caduti? Il loro obiettivo immediato era la commemorazione dei soldati morti sul campo di battaglia, in particolare di quelli originari della località in cui era costruito il monumento. Tuttavia, nei testi che apparivano sulle lapidi e nel tipo di raffigurazione emergeva un altro e piu' importante obiettivo. Si trattava, infatti, di iscrizioni e di sculture che descrivevano la guerra come una sofferenza giusta e necessaria; i soldati vi erano rappresentati come degli eroi che, consapevolmente e volontariamente, avevano sacrificato la propria vita per la patria. In sostanza, i monumenti e le lapidi presentavano la guerra come un momento di "grandezza" dell'Italia e degli italiani, dunque come un'esperienza estrema ma assolutamente positiva. Niente di piu' lontano dalla realta'. Appare allora chiaro che i monumenti erano progettati non solo per offrire alle famiglie un conforto e una giustificazione per la morte dei loro cari, ma anche e soprattutto per costruire la memoria di una guerra "grande" che ne falsificava la realta' nascondendone gli aspetti piu' violenti e assurdi. La memoria non ufficiale e l'opposizione alla guerra La memoria ufficiale della guerra non fu pero' l'unica forma di commemorazione del conflitto. Soprattutto nel biennio 1919-20, vi furono associazioni e forze politiche (in genere di sinistra) che cercarono di mantenere in vita il ricordo dell'opposizione alla guerra e delle sofferenze che essa aveva causato ai soldati e ai civili. Anche questa versione alternativa si manifesto' attraverso lapidi e monumenti in genere costruiti nei comuni guidati da sindaci socialisti. Si trattava pero' di monumenti molto diversi da quelli ufficiali. Le lapidi "alternative" erano ben piu' precise ed esplicite nel descrivere l'orrore del conflitto. I soldati morti erano descritti come vittime e non come eroi. A Bussonelo (TO) una lapide cominciava con queste parole: PER QUELLO CHE FU SOFFERTO NELL'OZIO DEPRAVANTE DELLA CASERMA SOTTO IL BASTONE DELLA SERVITU' NEL LEZZO DELLE TRINCEE NELLE VIGILIE DI MAGNIFICATE CARNEFICINE... Essa fu distrutta nel 1921 dai fascisti. Il monumento ai caduti di Tolentino (MC), distrutto dai fascisti nel 1922, recava questa lapide: POSSA LA SANTITA' DEL LAVORO REDENTO FUGARE E UCCIDERE PER SEMPRE IL SANGUINANTE SPETTRO DELLA GUERRA PER NOI E PER TUTTE LE GENTI DEL MONDO QUESTA LA SPERANZA E LA MALEDIZIONE NOSTRA CONTRO CHI LA GUERRA VOLLE E RISOGNA Questi monumenti ebbero vita breve e difficile. Gia' i primi governi liberali del dopoguerra ne ostacolarono o vietarono la costruzione; con la salita al potere del fascismo, nella cui ideologia tanta parte aveva l'esaltazione della nazione e della guerra, essi vennero tutti distrutti. Un mito presente ancora oggi L'interpretazione ufficiale della guerra rimase prevalente anche dopo la caduta del fascismo, non solo a causa dell'efficacia della propaganda del regime, ma anche perche', messa a confronto con la seconda guerra mondiale - che in Italia nessuno, a parte il regime fascista, aveva voluto - 1a Grande guerra appariva meno insensata e drammatica. E' solo a partire dagli anni sessanta che nelle interpretazioni degli storici, così come nella mentalita' degli italiani, ha cominciato a riaffiorare una memoria critica della guerra. A testimoniare la sopravvivenza del mito della Grande guerra vi sono ancora i monumenti di epoca fascista; in molti casi ne e' stata modificata la dedica, estendendola anche ai morti della seconda guerra mondiale e della Resistenza. Solo in pochissime realta', in genere nel corso degli anni settanta e ottanta, sono stati sostituiti con nuovi monumenti che rappresentano la guerra non come un giusto sacrificio per il bene della patria, ma come un orrore da evitare per sempre." (Fonte: G. De Vecchi, G. Giovannetti, E. Zanette, "Moduli di storia 2", ed. scolastiche B. Mondadori) Chi il 4 novembre festeggia la "vittoria" farebbe bene a rileggere questa lettera scritta da una vittima, semianalfabeta, ma con le idee molto piu' sincere e molto piu' chiare di tanti intellettuali ed editorialisti di oggi: "Maesta' inviamo a V.M. questa lettera per dirvi che finite questo macello inutile. Avete ben da dire voi , che e' glorioso il morire per la Patria. E a noi sembra invece che siccome voi e i vostri porchi ministri che avete voluto la guerra che in prima linea potevate andarci voi e loro. Ma invece voi e i vostri mascalzoni ministri, restate indietro e ci mandate avanti noi poveri diavoli, con moglie e figli a casa, che ormai causa questa orribile guerra da voi voluta soffrono i poverini la fame! Viliacchi, spudorati Ubriaconi, Impestati, carnefici di carne umana, finitela che e' tempo li volete uccidere tutti? Al fronte sono stanchi nell'interno soffrono la fame, dunque cosa volete? Vergognatevi, ma non vedete che non vincete, ma volete che vadino avanti lo stesso per ucciderli. Non vedete quanta strage di giovani e di padri di famiglia avete fatto, e non siete ancora contenti? Andateci voi o viliacchi col vostro corpo a difendere la vostra patria, e poi quando la vostra vita la vedete in pericolo, allora o porchi che siete tutti concluderete certamente la pace ad ogni costo. Noi per la patria abbiamo sofferto abbastanza, e infine la nostra patria e' la nostra casa, e' la nostra famiglia, le nostre mogli, i nostri bambini. Quando ci avete uccisi tutti siete contento di vedere centinaia di migliaia di bambini privo di padre? E perche'? per un vostro ambizioso spudorato capriccio." --- Annotazione: la prima guerra mondiale costo' all'Italia 650 mila morti e un milione di mutilati e feriti, molti di piu' di quanti erano gli abitanti di Trento e Trieste. Chi volle la prima guerra mondiale fu un mascalzone Chi la festeggia oggi e' un ignorante Dal 4 novembre rinasca il monito solenne: MAI PIU' LA GUERRA! FEEDBACK E' importante che chi realizza un'azione diretta nonviolenta per conto dell'Associazione Peacelink comunichi il risultato della sua iniziativa con un breve resoconto - da inviare all'indirizzo info at peacelink.it - specificando il numero di copie distribuite, il luogo della diffusione del materiale, la reazione delle persone contattate e qualsiasi altra informazione correlata allo svolgimento dell'attivita' di volantinaggio. Maggiori dettagli alla pagina(note legali, segnalazione di iniziative): http://italy.peacelink.org/pace/articles/art_19306.html Associazione PeaceLink Telematica per la Pace - Volontariato dell'informazione http://www.peacelink.it - info at peacelink.it __________________________________________________ Do You Yahoo!? Poco spazio e tanto spam? Yahoo! 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