Sangue sui rigassificatori: nuove adesioni all'appello



SANGUE SUI RIGASSIFICATORI: APPELLO

E' venuto il momento di svelare il retroscena tutto italiano della scelta dei rigassificatori.

Essi sono collegati ad una fornitura di metano dalla Nigeria che l'Italia ha sottoscritto tramite l'ENI subito dopo l'impiccagione di un gruppo di attivisti ecologisti.

Fu firmato un contratto per la fornitura di gas liquefatto senza che fossero stati approntati i rigassificatori in Italia. E questo contratto di fatto "rende necessaria" la loro realizzazione in quanto la rigassificazione attualmente sta avvenendo in Francia in attesa che vengano costruiti i rigassificatori italiani.

Mentre i sostenitori di questi impianti dicono che essi offrono maggiori garanzie di approvvigionamento, va detto che è a rischio proprio il gas della Nigeria destinato ai rigassificatori italiani.

Infatti in quella nazione è in corso una sollevanzione popolare contro le multinazionali del gas. Un tecnico italiano è stato rapito il 25 agosto scorso e poi rilasciato il 29.

Le multinazionali del gas (le stesse del petrolio) devastano l'ambiente con roghi ininterrotti, 24 ore su 24. La popolazione è costretta ad inalare esalazioni continue. E' in atto un profondo e incessante inquinamento del delta del Niger non solo per estrarre petrolio ma anche per il metano, che viene sondato con metodologie assolutamente dannose per l'ambiente.

Le multinazionali dell'energia, per difendersi dalle popolazioni che protestano, godono della protezione dell'esercito nigeriano che reprime gli insorti e brucia le baraccopoli per punire i ribelli.

Leggiamo su Repubblica del 25/8/2206: "La baraccopoli che circonda il complesso della Saipem a Port Harcourt è stata data alle fiamme da soldati dell'esercito nigeriano, poche ore dopo il sequestro di tre subcontrattisti della societa', tra cui un italiano. "Sono arrivati, hanno gettato benzina sulle case e hanno dato fuoco: volevano ucciderci" ha raccontato un testimone, "sono stupito che siano i nostri stessi soldati a farci una cosa simile: che cosa abbiamo fatto di male?" Alcune famiglie tornate sui resti carbonizzati della baraccopoli per raccogliere quello che si era salvato sono state allontanate a sassate dai soldati rimasti di guardia".
 
Questo solleva una vera e propria "questione morale" che rivela di che lacrime e sangue grondi l'affare che si cela dietro la scelta politica dei rigassificatori.

E' attraverso questo saccheggio che il gas della Nigeria destinato ai rigassificatori è "concorrenziale" con il gas della Russia e dell'Algeria che in Italia arriva tramite i gasdotti.

Chiediamo a tutti i sostenitori del "gas pulito" dei rigassificatori se questo è accettabile e se per ricattare l'Algeria (e pagare un po' di meno il gas metano) sia lecito inquinare l'Africa e saccheggiarla ancora di più.

Chiediamo se per garantire questo saccheggio sia anche morale tollerare la repressione, assistere a pestaggi e violenze di ogni genere.

Chiediamo a quelle associazioni che sostengono i rigassificatori, come Legambiente e Wwf, di riflettere sull'enorme inquinamento prodotto in Africa da chi ci procura il "metano pulito" - sottraendolo tra l'altro all'uso locale e allo sviluppo africano - per rendere ancora più bassi i costi energetici di un Nord del mondo opulento che spreca l'energia e che non vuole pagare alle popolazioni locali i diritti di indennizzo sulle loro risorse naturali.

E' in atto una campagna informativa pro-rigassificatori che li presenta come indispensabili per non passare "l'inverno al freddo". E' falso. In realtà il metano può giungere tramite i metanodotti in quantità più che sufficiente. Recentemente l'Italia ha infatti concluso accordi per l'incremento dei metanodotti con l'Algeria e il contenzioso Russia Ucraina si è risolto con un nuovo accordo commerciale. Il vero obiettivo dei rigassificatori non è quindi quello di "portare il metano" ,a di abbasserne il prezzo, ossia di mettere in competizione i paesi produttori con dinamiche che incrementeranno non solo la concorrenza ma la repressione politica e l'inquinamento in una logica di globalizzazione e di corsa verso il basso nell'abbattimento di tutti gli standard di sicurezza e di compatibilità ambientale.

Lì dove è arrivata in Africa l'industria dei rigassificatori c'è ora il deserto, lo sviluppo si è bloccato, l'agricoltura è stata devastata, l'acqua è imbevibile, l'aria è irrespirabile.

E' accettabile tutto questo?

Riteniamo che su questo retroscena non si possa più tacere.

Se in Italia la logica dei rigassificatori scavalca i cittadini, in Nigeria li schiaccia ed è nostro dovere denunciare quanto sta accadendo.

Ci ritorna alla memoria lo scrittore nigeriano Ken Saro-Wiwa e altri otto attivisti ogoni condannati
a morte da un tribunale militare. Furono uccisi il 10 novembre 1995 perché si opponevano con la nonviolenza all'inquinamento e alla repressione delle multinazionali del petrolio e del gas. Ken Saro-Wiwa disse prima di morire: "Io sono un uomo di pace, di idee. Provo sgomento per la vergognosa povertà del mio popolo che vive su una terra molto generosa di risorse; provo rabbia per la devastazione di questa terra". Quella lotta oggi continua ancora e noi non possiamo far finta di nulla. L'affare RIGASSIFICATORI ci genera più di qualche dubbio etico. Oggi altri Ken Saro-Wiwa, sconosciuti e indifesi, vengono schiacciati, picchiati, uccisi: perché quest'inverno dobbiamo risparmiare sulla bolletta.

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CHI VUOLE FIRMARE QUESTO APPELLO SCRIVA ALL'ESTENSORE DELL'APPELLO:

Alessandro Marescotti
a.marescotti at peacelink.it

Verrà pubblicato il suo nome e cognome, l'eventuale professione o gruppo organizzato di appartenenza, nonché la città da cui scrive. Può aggiungere anche una breve frase di commento.

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ADESIONI ALL'APPELLO

Elena Arcenni
Pisa

Beatrice Bardelli
Giornalista free lance, Pisa

Franco Borghi
OK, aderisco all' appello.

Sergio Borghi
fotografo, Ferrara

Antonio Bruno
Professore, Genova
Ovviamente sottoscrivo.

Ernesto Burgio
Scienza-e-pace
Aderisco all'appello.
 
Vito Correddu
Associazione Umanista Help To Change ( www.helptochange.org)
L'associazione aderisce all'appello contro i rigassificatori e in merito si rende disponibile per ulteriori iniziative comuni.

Gualtiero Crovesio  
PRC - Torino
Aderisco all'appello che avete lanciato, sperando in iniziative collettive rapide cui poter dare un contributo politico. Per ora, l'ignoranza sull'argomento da parte mia è stata pressoché assoluta, anche se, purtroppo, le informazioni che avete diffuso non mi sorprendono granché, visti i trascorsi delle multinazionali europee dell'energia, in Africa.

Massimo De Santi
Fisico, ex-responsabile del settore Energia della Regione Toscana
Sottoscrivo pienamente l'appello. Non più guerre, non più lacrime e sangue per petrolio, metano e risorse a basso costo per l'occidente sprecone. L'alternativa c'è: risparmio, efficienza dell'energia e sviluppo delle energie rinnovabili.

Cecilia De Toma
Partito Umanista di Roma
Sono davvero indignata per quanto succede a danno dei nostri fratelli africani a beneficio del solito occidente opulento, per questo oggi sarò come partito umanista alla manifestazione alle 12.00 a Palazzo Chigi in appoggio ai nostri amici di Trieste dal momento che lì siamo attivi con il comitato umanisti contro i rigassificatori. Grazie per il bell'articolo di approfondimento, molto utile.  Pace forza e allegria!

Paola Di Salvatore
Sottoscrivo l'appello anche a nome dell'AIFO dell'Aquila.

Claudio Felicioli
Dottorando in informatica presso l'universita' di Pisa, residenza a Brescia
Grazie per il vostro impegno.

Antonio Fiorentino
Comitati dei Cittadini di Firenze
Sottoscrivo il giusto appello contro i rigassificatori e contro la nefasta politica energetica italiana.

Eligio Galdi
Avezzano (AQ), operaio, Ass. Enpa Marsica
Sento il dovere di aderire.

Stefano Garroni
Ricercatore CNR

Verbena Giambastiani e Giovanni Mori
Empoli
Facciamo parte del Gas (Gruppo Acquisto Solidale) di Pisa e diciamo anche noi no ai rigassificatori.

Patrizia Giordano
Segnalo che la proposta di pubblico appello sui rigassificatori è stato divulgato sulla mailing list tendadellapace at tendadellapace.net
Con i migliori saluti

Enrico Giovannetti
Consigliere comunale prc Agliana (PT)
Esprimo tutta la mia rabbia per quanto sta accadendo in Nigeria e in Italia. A quando la vergogna?

Giuseppe Giuffrè
Insegnante Cobas Roma

Andrea Maggi  
Partito Umanista - Roma
Comunico la mia adesione al giusto appello contro i rigassificatori.

Elena Mei
Ovviamente non ci sono parole per esprimere disprezzo per il nostro sistema economico basato sullo sfruttamento, nel quale, comunque dobbiamo viverci... Se un piccolo gesto come una firma può essere utile... ecco la mia adesione.

Gianni Miucci
Firenze.
Nessun essere umano può fissare il suo benessere sul sangue e sulle sofferenze dei suoi simili, chi lo fa commette un crimine.

Nicola Momentè
Stagista ad ACRA, Managua, Nicaragua

Silvia Moresi
Bari
Sottoscrivo l'appello contro i rigassificatori
 
Franco Mori
Contadino, Gruppo F. Jagerstatter per la nonviolenza, Pisa
 
Giuseppe Nano,
Chimico, L’Aquila
Prima le politiche per il risparmio dell’energia, lo sviluppo delle risorse alternative, poi un responsabile e consapevole approvvigionamento. Aggiungo volentieri il mio nome alle lista dei firmatari.

Giovanni Notarangelo
Teramo (Abruzzo), 29 anni, di professione Ingegnere.
Aderisco contro questo modello di sviluppo e da tarantino di nascita. Un grosso abbraccio e un grosso augurio di buon lavoro!

Valentina Orlandi
Studentessa, Turi (Bari)
 
Vittoria Pagliuca
Roma
Sono un’attivista di una Ong molto nota che si occupa della difesa dei diritti umani ed aderisco all’appello.

Fausto Paladini
Pensionato, Avignon ( France)
Sono perfettamente d'accordo con quanto evidenziato e denunciato. Petrolio e gas stanno diventando una vera piaga biblica, a livello mondiale.

Stefania Pavese
Ronco Scrivia (GE), impiegata
Grazie di cuore per il costante esempio di serietà e coerenza.

Gabriele Pellegrini
Circolo Legambiente bassa bresciana
Condivido e sottoscrivo totalmente. Sono impegnato da cinque anni contro le megacentrali turbogas nella bassa bresciana.QUATTRO VITTORIE FINO AD ORA. Rimane la centrale di Offlaga da 800 mw, insulso monumento allo spreco energetico dell'occidente imborghesito e cialtrone. Ma non molliamo assolutamente. Un abbraccio.

Roberto Pirani
Riano (Roma)
Piena adesione e condivisione di questa denuncia. L'ipocrisia di noi occidentali è sconvolgente.

Luigia Rita Prevato
Accompagnatore turistico Marino Roma
Appello per i rigassificatori etici

Clara Reina
Pisa, ex-insegnante ed ex-attivista Lilliput e dintorni
Sono d'accordo e voglio sottoscrivere. L'appiattimento e l'egoismo stanno caratterizzando le nostre politiche, energetiche e non, e il dopo berlusconi non è molto meglio del prima.

Marco Rizzinelli
Marcheno (BS), studente

Luca Rizzo
Roma, studente Liceo Classico

Marianna Russo
Lequile (Le)
Voglio sottoscrivere l'appello "sangue sui rigassificatori".

Yukari Saito
Insegnante, Pisa

Michele Stragapede
Chicago (Usa)
E' triste constatare la nostra arroganza, quella di un 'primo mondo' che si chiude sempre più a riccio e si distrae con l'alimentare il mito della sicurezza e dello scontro di civiltà. E' la nostra sete insaziabile di risorse a renderci incivili, incapaci di accogliere l'altro, il diverso. La nostra vita costa, costa, costa tante altre vite. Usurpiamo!  Incapaci di cambiare, di donare. Intorno a noi... solo una cortina di deserto e di fuoco. E' un inferno.

Paolo Teobaldelli
Sottoscrivo l'appello contro i gassificatori.
 
Barbara Uccheddu, Capoterra (CA)
Disoccupata, laurea in ingegneria
Grazie, per la possibilità datami d'esservi d'aiuto in un qualche modo.

Nadia Vatalaro
Salerno

Lino Vergara
Insegnante
Firmo volentieri: ma ho scarsissime speranze, purtroppo, che questo governo ecc.ecc.