[Comunicato Stampa Supporto Legale] "Costretti a stare in piedi perché non c'erano sedie"



Processo Bolzaneto: "Costretti a stare in piedi perché non c'erano sedie"

La quinta udienza del processo per i fatti della caserma di Bolzaneto è
dedicata alla richiesta prove. I pubblici ministeri Petruziello e Ranieri
Miniati hanno presentato le loro prove (liste testi e produzioni documentali)
e hanno sollevato diverse eccezioni sulle corpose liste testi presentate da
alcuni avvocati degli imputati. Tra queste, in particolare, spicca la lista
testi presentata dall'avvocato Orefice, difensore dei capitani della Polizia
penitenziaria Cimino e Pelliccia: circa mille testi, tra cui tutti i
poliziotti, carabinieri e perfino finanzieri che sono passati per Bolzaneto,
per "sentire anche l'altra campana". L'avvocato Orefice apre il suo lungo
intervento a sostegno della richiesta di ammissione di tutte le prove da lui
presentate affermando che "nessuno nega che a Bolzaneto siano successi fatti
anche gravi, per esempio che alle persone arrestate non furono dati tre pasti
al giorno o che ci furono carenze igieniche". Ma i responsabili, a suo
avviso, non sono gli attuali imputati, bensì "la gravissima carenza
organizzativa del sito di Bolzaneto". Secondo Orefice, le persone fermate o
arrestate "furono sì fatte restare in piedi per ore, ma perché mancavano le
sedie". A sostegno della sua tesi difensiva, Orefice vuole ascoltare come
testimoni i vertici del Dap (dipartimento amministrazione penitenziaria), del
Ministero di Grazia e Giustizia e "i giudici che firmarono il provvedimento
di differimento dei colloqui tra arrestati e difensori". Quando il PM gli fa
presente che a firmare il provvedimento fu il procuratore capo Meloni,
Orefice dice che si può accontentare di acquisire il provvedimento.
I difensori degli imputati hanno infine chiesto un rinvio per poter esaminare
le produzioni presentate stamattina dai pubblici ministeri e avanzare
eventuali eccezioni. Tutto rinviato quindi alla prossima udienza, il 22
dicembre, quando i giudici dovranno decidere sulle liste testi.
Da gennaio, con udienze tutti e lunedì e martedì, dovrebbero cominciare a
essere sentiti i primi testimoni.