Dalle Donne in Nero di Varese: bollettino di guerra



Dalle Donne in Nero di Varese: bollettino di guerra

Sindrome dei Balcani: morto un altro militare
Fabio Senatore, 24 anni, di Napoli, si e' spento nei giorni scorsi
nell'ospedale di Pavia, dove si era recato per cure, in cerca di un altro
trapianto per combattere la leucemia contratta in Kosovo dall'uranio
impoverito.
L'Uranio 238 e' un metallo residuale di reazioni nucleare impiegato, a
partire dal 1991, in molti teatri di guerra compresi Afganistan e Iraq.
Sotto il nome di "Sindrome dei Balcani" rientra tutta la problematica
sull'uranio impoverito in riferimento ai soldati che hanno partecipato alle
operazioni di Pace di Bosnia e in Kosovo.
Ma la "Sindrome dei Balcani" colpisce anche i civili.

Armi chimiche su Falluja
Non li ha uccisi un'arma, perche' sul corpo non ci sono segni di proiettili.
Non li ha uccisi il fuoco, perche' i vestiti, spesso sintetici, sono ancora
intatti. Eppure i morti di Falluja portano i segni di una fine atroce. I
lineamenti straziati dal calore e il corpo mummificato, fuso da un fuoco che
ha dell'innaturale, ma con una spiegazione scientifica chiara: ad uccidere i
cittadini di Falluja, la citta' irachena bombardata fino allo strazio un
anno fa, oltre ai proiettili sparati anche su civili, sono state delle armi
chimiche: l'MK77, una bomba simile al napalm, il fosforo bianco.
In grandi quantita' il fosforo bianco e' una vera e propria arma di
distruzione di massa di tipo non convenzionale, innesca una reazione a
catena che da fuoco all'ossigeno. Non e' come il napalm che brucia quello
che tocca, ma e' un effetto a micronde, una specie di fuoco neutronico,
capace di bruciare tutti gli esseri viventi in un edificio lasciandone
intatta la struttura. E' per questo che i corpi appaiono piu' bruciati sulla
bocca. Perche' li' c'e' maggior presenza di ossigeno.

Guerra aperta
Mentre l'attenzione dell'opinione pubblica nazionale ed internazionale era
completamente focalizzata sulle minacce iraniane nei confronti di Israele,
l'esercito israeliano poteva tranquillamente continuare a mettere a ferro e
a fuoco i Territori occupati, in un'offensiva militare senza precedenti per
intensita' e ferocia, che ormai dura da oltre una settimana. A Jenin, nel
corso degli scontri con i militanti palestinesi, i valorosi soldati di Tshal
hanno gravemente ferito un bambino palestinese di dodici anni, Ahmed
al-Khatib, che si trovava li' con al sua famiglia per visitare alcuni
parenti in occasione della festa di Id al-Fitr, che segna la fine del
Ramadan.
Il povero Ahmed aveva in mano un fucile giocattolo ed ha pagato a caro
prezzo la sua voglia di giocare, perche' e' stato scambiato per un militante
armato ed e' stato colpito alla testa e allo stomaco.
Ahmed al Khatib, dodici anni, e' morto per le gravi ferite riportate. I suoi
genitori hanno acconsentito a donare gli organi, come auspicio "per la pace
tra i popoli".

Il bollettino non e' aggiornato alle decine e centinaia di conflitti che
insanguinano il nostro pianeta. Ogni giorno vecchi, donne e bambini muoiono
in guerra.

Noi Donne in Nero continuiamo ad esprimere il nostro rifiuto per tutte le
guerre e a portare il lutto per i morti di tutte le guerre.

Donne in Nero Varese
http://www.donneinnerovarese.org/
e-mail: donneinnerovarese at yahoo.it