Da tutta Italia in digiuno per la liberazione di Clementina Cantoni



Comunicato stampa

IN TUTTA ITALIA IN DIGIUNO PER LA LIBERAZIONE DI CLEMENTINA CANTONI

Iniziato oggi il digiuno a staffetta promosso dal direttore di "Azione
nonviolenta" Mao Valpiana

Da Venezia a Palermo decine di persone hanno gia' aderito all'iniziativa

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Parlamentari europee e senatori, docenti universitari e scrittrici, registe
e ricercatrici, operatori sociali e insegnanti, persone impegnate nei
movimenti ecclesiali e di solidarieta', persone amiche della nonviolenza:
gia' oggi decine di persone hanno espresso sostegno e adesione alla proposta
di un giorno di digiuno a staffetta per chiedere che Clementina Cantoni, la
volontaria italiana rapita a Kabul, sia liberata.

La proposta del digiuno, una delle classiche forme di testimonianza e
impegno nonviolento, e' stata avanzata da una delle piu' autorevoli
personalita' italiane della nonviolenza: Mao Valpiana, direttore di "Azione
nonviolenta", la storica rivista fondata nel 1964 da Aldo Capitini; e
proprio Mao Valpiana ha dato inizio oggi al digiuno.

L'intendimento e' che ogni giorno, fino alla liberazione di Clementina, vi
siano in Italia persone in digiuno ad esprimere una corale solidarieta'.

Le informazioni quotidianamente aggiornate sull'andamento del digiuno di
solidarieta' per la liberazione di Clementina Cantoni saranno pubblicate nel
notiziario telematico "La nonviolenza e' in cammino" (per contatti:
nbawac at tin.it), consultabile anche nel sito www.peacelink.it e raggiungibile
anche attraverso il sito www.nonviolenti.org

Per contattare direttamente Mao Valpiana, promotore dell'iniziativa: presso
la redazione di "Azione nonviolenta", via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803, fax  0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org o anche: mao at sis.it,
sito: www.nonviolenti.org

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Nota per la stampa a cura della redazione de "La nonviolenza e' in cammino",
c/o Centro di ricerca per la pace di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Viterbo, 9 giugno 2005