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Minacciato di morte Farid Adly
- Subject: Minacciato di morte Farid Adly
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 4 Apr 2005 15:25:23 +0200
FARID ADLY MINACCIATO DI MORTE Ad alcuni mezzi d'informazione ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani Gentili signori, sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo il testo che aprira' il fascicolo di domani del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Vi chiediamo altresi' di dare diffusione alla notizia e di esprimere solidarieta' a Farid Adly. Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 4 aprile 2005 Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * * * APPELLI. PEPPE SINI: SOLIDARIETA' CON FARID ADLY, MINACCIATO DI MORTE Farid Adly, persona buona e coraggiosa, prestigioso giornalista impegnato per la verita' e i diritti di tutti, operatore di pace e di giustizia, costruttore di dialogo, amico della nonviolenza, ha ricevuto una grave minaccia di morte. A Farid Adly esprimiamo la nostra piena solidarieta'. A tutti coloro che ci leggono chiediamo di prendere posizione, di diffondere la notizia, di esprimere sostegno a Farid, di far sapere a chi lo minaccia che Farid non e' solo con i suoi compagni di lotta di Acquedolci, ma che insieme a lui vi sono tantissime donne ed uomini che con lui lottano per la verita' e la giustizia, per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la difesa della biosfera e una societa' libera, giusta, solidale. Le dichiarazioni di solidarieta' con Farid Adly possono essere inviate all'agenzia "Anbamed. Notizie dal Mediterraneo" di cui e' direttore: e-mail: anbamed at katamail.com * Riportiamo di seguito un comunicato stampa emesso oggi dall'unita' di base di Acquedolci dei Democratici di sinistra che da' notizia dei fatti. "Il nostro compagno ing. Farid Adly, della direzione provinciale Ds - Federazione Nebrodi, nonche' giornalista, collaboratore del "Corriere della Sera", di Radio Popolare e del "Manifesto", e' stato oggetto di minaccia di morte da parte di una persona sconosciuta che lo ha affrontato in auto nel centro di Acquedolci, paese in provincia di Messina, suo luogo di residenza. Le minacce fanno riferimento ad una trasmissione televisiva, sulla rete regionale Onda Tv, di confronto con amministratori locali durante la quale l'ing. Farid Adly ha denunciato i mali del territorio acquedolcese ed in particolare le discariche a cielo aperto nelle valli dei torrenti Inganno e del Furiano. Uno sconosciuto ancora da identificare si e' avvicinato in auto e ha intimato all'ing. Farid Adly, in dialetto siciliano, di "parlare di meno in tv, altrimenti ti manderemo al tuo paese in una bara". Alla pronta azione dell'ing. Adly che ha chiamato a raccolta i cittadini presenti nella via Nazionale nei pressi della piazza municipale, il 'picciotto' e' fuggito in macchina. Queste inqualificabili minacce sono avvenute la sera di sabato 2 aprile 2005, successivamente all'azione di linciaggio morale compiuta lo stesso pomeriggio durante i lavori del consiglio comunale, quando un consigliere comunale ha avuto l'ardire di chiedere retoricamente i risarcimenti per i danni arrecati, a suo dire, all'immagine di Acquedolci. Il sindaco aveva ulteriormente rincarato la dose, facendo un discorso sopra le righe e senza la possibilita' di ribattere da parte nostra, accusando l'ing. Farid Adly di essere all'origine del ritardo della bonifica delle bombe ecologiche, "perche' le sue denunce con le 'gite turistiche', ha affermato il sindaco, avevano allertato l'Antimafia, i Carabinieri e la Guardia di Finanza e provocato il conseguente sequestro dei siti definiti vere e proprie bombe ecologiche". "Non facciamo un collegamento diretto tra i discorsi del consiglio comunale e le minacce mafiose, ha detto il segretario dei Democratici di sinistra di Acquedolci, Giuseppe Carone, ma il linciaggio morale e l'istigazione all'odio dei politici, possono dare l'impressione dell'isolamento del nostro partito presso i 'picciotti' e da li' il passo e' breve verso l'azione intimidatoria. Ma non ci intimidiscono! Noi continueremo a denunciare i mali di questa citta' e il fallimento di questa amministrazione, che ha portato al declino di Acquedolci". L'ing. Farid Adly ha sporto regolare denuncia alle autorita' competenti per l'identificazione dell'autore dell'atto intimidatorio. "Sono per natura e per impegno un seguace della nonviolenza, ha detto Adly, chiunque abbia messo in atto questa azione si qualifica da se'; noi risponderemo con la fermezza, la legalita' e con la massima fiducia nelle istituzioni. Chiediamo a tutti di rispettare il confronto democratico e di rispondere alle nostre critiche con la dialettica politica. Altrimenti - ha aggiunto - si darebbe spazio a coloro che vogliono pescare nel torbido. I nostri amministratori devono dimostrare determinazione contro le illegalita' palesi che si compiono quotidianamente nel nostro territorio. Non e' ammissibile rovesciare la logica, sostenendo che chi denuncia i mali del territorio infanga il nome della citta'. Noi riaffermiamo che il nome di Acquedolci e' infangato da chi non compie il suo dovere di amministratore. Che si faccia un esame di coscienza prima di pronunciare accuse. Il signor sindaco non puo' dire in televisione che io sporco i giornali, piuttosto faccia pulire le strade del paese e provveda alla bonifica delle pattumiere a cielo aperto nelle valli dei torrenti". "Ringraziamo i tanti che ci hanno espresso solidarieta', fiducia e sostegno - ha concluso il segretario Giuseppe Carone - e promettiamo loro che non demorderemo dall'azione legale e coerente per l'interesse collettivo di tutti. Siamo sicuri di essere in tanti e in buona compagnia". Cosi' il comunicato stampa dei Ds di Acquedolci. Per ogni ulteriore informazione: tel. 3398599708, o anche 0941730053. * Ci permettiamo di chiedere a tutte e tutti coloro che ci leggono di fare, subito, un gesto di solidarieta', diffondendo la notizia e scrivendo a Farid Adly (presso "Anbamed. Notizie dal Mediterraneo", e-mail: anbamed at katamail.com); un gesto di solidarieta' che e' anche un segno di gratitudine per quanto Farid Adly da tanti anni sta facendo. * * *
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