da alessandra garusi



DA MISSIONE OGGI, GENNAIO 2005


Fort Benning, Usa:
una scuola
per i terroristi



A Fort Benning, Georgia, tra il 19 e il 21 novembre del 2004 si e' tenuta
una grande manifestazione di protesta per la chiusura della Scuola delle
Americhe dell'esercito statunitense (School of the Americas - Soa),
ribattezzata "Scuola degli Assassini". Iniziative analoghe si sono tenute
contemporaneamente anche in Brasile, Cile, Colombia, Honduras, Messico,
Nicaragua, El Salvador, Austria, Francia, Germania e in altre parti del
mondo. Da 14 anni, studenti, veterani di guerra, lavoratori, sindacalisti e
tanti altri, guidati dal sacerdote statunitense Roy Bourgeois, si riuniscono
in segno di protesta davanti al portone della Soa, anche se oggi ha cambiato
nome: Istituto per la cooperazione della sicurezza del mondo occidentale
(Western Hemisphere Istitute for Secuirity Cooperation - Whinsec). Di
questi, negli ultimi anni,  ben 170 sono stati arrestati e condannati
complessivamente a 75 anni di prigione: 24 attivisti sono ancora reclusi
nelle carceri federali.




Pare che George W. Bush, nel maggio scorso, davanti alle foto che mostravano
alcuni prigionieri torturati a Abu Ghraib (Iraq), abbia esclamato: "Queste
immagini non rappresentano gli Stati Uniti che conosco". Non solo. Le alte
gerarchie dell'esercito, stigmatizzando i trattamenti usati nelle carceri di
Baghdad in cui erano stati coinvolti dei graduati Usa d'ambo i sessi, hanno
tentato di ridimensionare l'accaduto, parlando di arbitrarie deviazioni, di
casi isolati, che interessavano solo pochi militari. Era la teoria delle
"mele marce".

LA STORIA NON COMINCIA A ABU GHRAIB

Il fatto e' che i maltrattamenti inflitti a Abu Ghraib, sono da inquadrare
in un contesto nel quale gli abusi sui prigionieri da parte delle forze
armate Usa  non sono l'eccezione ma la regola, come hanno avuto modo di
riconoscere degli autorevoli esponenti di alcune istituzioni statunitensi.
"Le violazioni dei diritti dei prigionieri sono molto più generalizzate  di
quanto si possa credere", ha avuto modo di sottolineare Andrew Reding,
direttore del progetto per la democrazia globale e i diritti umani del World
Policy Istitute, un prestigioso centro di ricerca di New York. "L'
interrogatorio di sospetti e nemici ha sempre creato condizioni di violenza,
e non ho alcun dubbio che le forze armate, oggi come nel passato, preparano
le loro élite per ottenere informazioni attraverso l'abuso fisico o
psicologico delle loro vittime. Questo succede tanto nell'esercito
statunitense che in quello messicano, in Israele come in Russia". Ma per gli
Stati Uniti ci sono dei precedenti che molti tendono a far dimenticare.
La Scuola delle Americhe, aperta a Panama nel 1946 e trasferitasi a Fort
Benning negli anni '80, ha formato circa 64mila militari provenienti da 18
Paesi del Sud America. Tra essi i dittatori argentini Leopoldo Galtieri e
Roberto Viola, il boliviano Hugo Banzer, il panamense Manuel Noriega, l'uomo
forte del Peru' Vladimiro Montesinos e altri ancora. Già nel '95 il Los
Angeles Times denunciava: "E' difficile trovare un golpe o una violazione
dei diritti umani un America latina negli ultimi 40 anni senza scoprirvi
implicati gli alunni della Scuola delle Americhe". L'anno dopo furono fatti
conoscere al grande pubblico i manuali di istruzione utilizzati come libri
di testo alla Soa.  In quell'occasione il New York Times scrisse che "ora
gli americani possono sapere qualcosa delle lezioni tremende che l'esercito
degli Stati Uniti ha impartito ai soldati latinoamericani", mentre il
Chicago Tribune rincarava la dose: "Se la Scuola delle Americhe pubblicherà
la lista dei suoi 'alunni', avremo in mano uno spaventoso elenco dei più
noti militari assassini".
Eric LeCompte, coordinatore del centro School of Americas Watch (Soa Watch),
l'associazione che da anni si batte per la chiusura della Scuola, ha
dichiarato di recente: "Cio' che succede oggi in Iraq non e' niente di
nuovo. La politica del Pentagono, che si definisce democratica, in realtà
promuove la tortura e la violazione dei diritti umani per spaventare i
civili". E ancora; nel marzo del 2004, il gruppo Human Rights Watch ha
presentato un rapporto in cui denunciava gli abusi perpetrati nei centri di
detenzione gestiti da personale statunitense a Bagram, Kandahar, Jalalabad e
Asadabad, in Afghanistan. "Il Pentagono le chiama 'tecniche di stress e
durezza', però e' un eufemismo per un trattamento che puo' arrivare sino
alla tortura", ha sostenuto Marc Garlasco, un analista militare del Human
Rights Watch, fino al 2002 e per sette anni agente del dipartimento della
difesa Usa. "Sono tecniche cruente, inumane e degradanti che, come tali,
sono proibite dal diritto internazionale, specialmente dalla convenzione di
Ginevra. Il Pentagono invece le considera accettabili.". Al tempo del lancio
della "guerra preventiva", sempre il presidente Usa aveva  ripetuto che si
sentiva impegnato davanti al suo popolo a individuare e colpire manu
militari ogni Paese che desse ospitalità ai terroristi, o che offrisse loro
rifugio o campi in cui esercitarsi. "Qualunque governo, se sponsorizza
fuorilegge e assassini di innocenti - aveva annunciato il giorno stesso in
cui dava l'ordine di bombardare l'Afghanistan - diventa esso stesso
fuorilegge e assassino". Se fosse coerente con tale affermazione, qualche
pensierino in più sul suo Paese dovrebbe ben farselo.

DALLA GEORGIA ALL'IRAQ

Se la definizione che l'Fbi ha dato del terrorismo e' vera ("atti
violenti.miranti a intimidire o a coartare la popolazione civile, a
influenzare la politica di un governo, o a interferire nella condotta di un
governo"), allora l'attività svolta dalla Soa le risponde esattamente. In un
suo comunicato, la Soa Watch sostiene che ciò che è avvenuto ad Abu Ghraib,
"fa parte di una condizione piu' ampia di abusi e torture perpetrati da
militari Usa, o da graduati di altri Paesi formati pero' sempre dagli
statunitensi". I media Usa e dell'Inghilterra hanno ricordato che le
pratiche utilizzate in Iraq sembrano direttamente ispirate dai manuali che
la Cia uso' in America centrale negli anni '80. Quello dell'83, come hanno
scritto il Baltimore Sun e il Guardian, fu preparato per un suo uso in
Honduras. Esso contempla pratiche come l'umiliazione sessuale dei
prigionieri, fotografare tale atto, terrorizzarli e minacciarli con
apparecchi elettrici. Secondo i due quotidiani, il manuale insegna la
tecnica di denudare i detenuti, incappucciarli, mantenerli isolati, privarli
del sonno e disorientarli. Proprio come e' accaduto ad Abu Ghraib! Negli
ultimi trent'anni, 100mila latinoamericani sono stati torturati,
sequestrati, assassinati, spariti nel nulla, massacrati o costretti a
rifugiarsi fuori dai propri Paesi. Mentre i responsabili della Scuola amano
far credere al pubblico che le atrocita' commesse hanno coinvolto solo
alcuni graduati (la famose "mele marce" di cui sopra), la verità e' che la
stragrande maggioranza degli ufficiali e sottufficiali implicati nelle più
gravi violazioni dei diritti umani in America latina, si sono diplomati o
hanno comandato soldati usciti dai suoi corsi. "Da dove arrivavano, ad
esempio, i responsabili delle torture e del genocidio? Venivano dalla Soa e
da altre accademie militari del cosiddetto leader mondiale della democrazia"
, come ha denunciato il premio Nobel per la pace Pérez Esquivel,
imprigionato e sottoposto a torture per 14 mesi in Argentina.
In un rapporto della Commissione per la verità delle Nazioni Unite, si puo'
leggere che ben 60 ufficiali salvadoregni sono stati implicati in tali
sistematiche violazioni. Una buona parte di loro sono stati istruiti presso
la Soa: 19 dei 26 citati per l'assassinio dei sei gesuiti dell'università
centroamericana di El Salvador; 10 dei 12 chiamati in causa per il massacro
di 600 abitanti di El Mozote; due dei tre rinviati a giudizio per l'
assassinio di mons. Romero; tre dei cinque citati per quello di quattro
suore statunitensi; tutti e tre gli inquisiti per l'assassinio di leader
sindacali. Human Rights Watch sta ultimando un  rapporto che interessa ben
247 ufficiali colombiani, dei quali 124 sono dei graduati diplomatisi alla
Soa. Tra questi tre dei citati per il massacro di Trujillo, dove furono
uccisi 107 abitanti; nove dei chiamati in giudizio per il massacro di
Segovia (43 assassinati, tra i quali molti bambini); otto dei citati per
quello di Uraba', dove morirono 20 bananeros.

LA CAMPAGNA PER CHIUDERE LA SOA

Il 16 novembre del 1989 sei  gesuiti, più un loro collega e sua figlia,
furono uccisi a El Salvador. Una commissione speciale del Congresso degli
Stati Uniti accerto' che i responsabili di quel massacro erano stati dei
militari formati alla Scuola delle Americhe. Un anno dopo un gruppo di
attivisti del gruppo nonviolento  "Osservatorio sulla Scuola delle Americhe"
(School of Americas Watch - Soa Watch) aprì una piccola sede vicino alla
porta principale di Fort Benning. Padre Roy Bourgeois, coraggioso animatore
del movimento, dava così inizio a una lunga lotta di opposizione. Il suo
obiettivo era e rimane quello di far chiudere la Soa promuovendo una
resistenza creativa: dal suo digiuno durato 37 giorni, nell'89, all'entrata
di 600 nonviolenti nel recinto di Fort Benning nel '97, al corteo del '99
che vide la partecipazione di 4500 persone tra le quali Daniel Berrigan, uno
dei più prestigiosi leader del movimento contro la guerra del Vietnam. Sulla
spinta di tale movimento, in quello stesso anno, alcuni membri del Congresso
americano avevano avanzato la richiesta di chiudere la Soa, ma la mozione
non passo' per soli dieci voti. Subito dopo, il dipartimento della difesa
dava inizio ad una sorta di contro campagna per convincere i senatori che la
Scuola era stata riformata tanto da includervi corsi sui diritti umani e la
democrazia. Del resto lo stesso Comando di addestramento e teoria dell'
esercito statunitense, nel 1995, aveva dovuto riconoscere che la "negativa
pubblicità sulla Scuola sarebbe probabilmente continuata, e che un nuovo
nome avrebbe potuto essere un mezzo adeguato per rompere col passato". Cosi'
, davanti alle pressioni esercitate dalle varie organizzazioni e dallo
stesso Congresso, la risposta dell'esercito e' stata quella di considerare
il problema dal punto di vista delle "pubbliche relazioni".

DALLA SOA AL WHINSEC

Il 17 gennaio del 2001 veniva così inaugurato l'Istituto di cooperazione per
la sicurezza mondiale. Che la vecchia Soa abbia cambiato nome, non ha di
certo fatto venire meno le preoccupazioni di molti sulla formazione che
viene tutt'oggi impartita. In un recente rapporto alcune organizzazioni
accademiche rivelano che le supposte riforme apportate all'ex Soa non sono
altro che un'operazione di cosmesi.
La stessa Amnesty International sostiene che il Whinsec non e' altro che la
vecchia Scuola delle Americhe; il cambio di nome non assolve il governo Usa
dalla responsabilita' di identificare e mettere in stato d'accusa i
responsabili delle violazioni dei diritti umani perpetrate nel passato.
Washington, sempre secondo Amnesty, dovrebbe anzi formare una commissione
proprio allo scopo di indagare sulle reali attività della Soa e sugli
ufficiali che hanno frequentato le sue aule.

ROBERTO CUCCHINI





I nuovi terroristi sono vecchi

Di recente l'università del Wisconsin-Madison ha condotto un'analisi
statistica su un campione di 11.797 graduati di sei Paesi latinoamericani
che hanno frequentarono la Scuola delle Americhe dal 1960 al 2000. Tale
studio ha indagato sulle probabili violazioni dei diritti umani compiute
dagli allievi. La ricerca ha dimostrato che la possibilità di commettere
violenza aumentava in base al numero di corsi che lo "studente" aveva
frequentato. Se aveva partecipato a due o più corsi, le sue probabilità di
esercitare abusi erano quattro volte più elevate di chi ne aveva frequentato
uno solo. Inoltre, gli studenti, se ufficiali, avevano un tasso di
predisposizione alla violenza quattro volte maggiore dei soldati semplici.
Questo dato è importante per smentire i portavoce dell'esercito Usa i quali
sostengono che la violazione dei diritti umani sono il risultato di una
preparazione inadeguata.
I responsabili del "nuovo" Istituto sostengono che sui precedenti personali
dei militari che chiedono l'iscrizione ai suoi corsi, vengono fatte delle
indagini molto rigorose. In realtà molti allievi responsabili di atti
criminosi documentati, hanno potuto studiare al Whinsec. Alcuni esempi. Nel
1983 il colonnello salvadoregno Francisco del Cid Diaz  comandava una unità
che catturò 16 membri della cooperativa Las Hojas. Furono tutti prelevati e
fucilati. L'alto ufficiale si è potuto iscrivere al nuovo Istituto nel 2003,
dopo aver partecipato ai corsi della Soa nell'88 e nel '91. Bolivia 1997; il
capitano Filmann Urzagaste Rodriguez fu uno dei responsabili del sequestro e
della tortura di Waldo Albarracin, direttore dell'assemblea popolare dei
diritti umani del Paese. Nel 2002 l'ufficiale boliviano, attualmente
maggiore, ha partecipato al corso di comando dello stato maggiore per
ufficiali (49 settimane), sempre presso l'ex Soa. Tre ufficiali della
polizia colombiana sono stati inquisiti per aver fatto uso personale di
fondi destinati a combattere il narcotraffico; avevano parteciparono agli
stage dell'Istituto nello stesso periodo in cui era in corso l'inchiesta
giudiziaria a loro carico.
Non c'è dubbio che tutti i capi e i loro gregari implicati nelle azioni
terroristiche di al-Qaeda  dovrebbero finire davanti ad un tribunale per
essere processati e eventualmente condannati, se ritenuti colpevoli; ma non
di meno non si capisce perché dovrebbero essere esentati da tale destino i
comandanti della Scuola della Americhe, e un buon numero dei loro allievi,
affinché siano inquisiti e processati per complicità nei crimini contro l'
umanità.