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Presidio Consolato della Colombia di Milano 7 giugno ore 18,00



Giù le mani dal Venezuela!
Basta con le manovre di Colombia e Usa contro la rivoluzione venezuelana!


Il 9 maggio scorso102 paramilitari colombiani sono stati arrestati in una tenuta a pochi chilometri della capitale, Caracas. Questa tenuta era utilizzata come campo di addestramento ed è di proprietà di uno dei dirigenti della Coordinadora democratica (l'opposizione antichavista), Roberto Alonso, di origine cubana, sul libro paga della Cia. I paramilitari arrestati sono appartenenti alle AUC (Autodefensas Colombiana), le squadracce di assassini antiguerriglia create e finanziate dalle Forze Armate Colombiane e dagli Usa.
L'obiettivo era quello di dare l'assalto a un deposito di armi dell'Esercito Venezuelano e poi lanciarsi in una serie di attacchi che avevano tra gli obiettivi anche l'assassinio di Chavez, così da dare l'idea di uno scontro all'interno delle forze armate venezuelane e invocare un intervento della comunità internazionale. Nella tenuta sono state trovate numerose divise dell'esercito Venezuelano. Difatti già quattro alti ufficiali delle Forze Armate del Venezuela sono stati arrestati con l'accusa di complicità con la contra colombiana.
Il governo colombiano plaude ufficialmente all'arresto di questi commandos. Ma sembra una dichiarazione di circostanza di chi ha visto il prorio piano fallire. Il Governo Uribe da tempo sta aumentando le pressioni contro il governo Chavez. Il Senato colombiano ha recentemente approvato una mozione che richiede l'attuazione della carta democratica dell'Organizzazione degli Stati Americani contro il Venezuela. Ciò permetterebbe un embargo diplomatico ed economico e in un secondo tempo pure un intervento militare straniero sul territorio venezuelano.
Uribe protesta contro le presunte limitazioni della democrazia nello stato federale di Zulia, confinante con la Colombia, il cui governatore è membro dell'opposizione golpista ed è un paladino dell'autodeterminazione. La secessione di Zulia dal Venezuela potrebbe costituire il pretesto per un intervento straniero. Non a caso la Colombia ha comprato quaranta carri armati AMX 30 dal governo spagnolo quando Aznar era primo ministro. È chiaro che i carri armati non servono contro la guerriglia delle Farc e dell'Eln ma per una guerra convenzionale in campo aperto.
Uribe non può fornire lezioni di democrazia a nessuno. È a capo di un governo impopolare sconfitto alle ultime elezioni e che reprime le lotte contadine e operaie. Centinaia di delegati sindacali e di attivisti contadini sono assassinati negli ultimi anni.
La Colombia é il principale alleato degli Stati Uniti nel Sudamerica. Il Plan Colombia, per cui il governo Usa ha già stanziato due miliardi di dollari, è lo strumento attraverso il quale Washington cerca di imporre il proprio dominio militare sul continente. Dominio che può sfuggire di mano sulla base dell'ondata di lotte di massa che sta sconvolgendo tutta l'America Latina. Il Venezuela è un faro in questo processo. La vittoria della rivoluzione venezuelana costituirebbe un passo avanti per tutti gli oppressi in America Latina e nel resto del mondo. Ecco perché l'imperialismo vuole soffocare quest'esperienza. Ed ecco perché noi, giovani e lavoratori italiani dobbiamo sostenere con tutte le nostre forze il movimento rivoluzionario in Venezuela.
Denunciamo quindi il carattere antidemocratico dell'azione dei governi colombiano e statunitense.
Basta con le interferenze negli affari interni del Venezuela!
Invitiamo tutti a partecipare al

Presidio di fronte al Consolato della Colombia di Milano

Lunedì 7 giugno alle ore 18
Foro Bonaparte 12
 


		
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