R: [latina] Re: [latina] Re: [latina] dal Perù che lotta contro lo strapotere delle multinazionali, una lettera d'appoggio alle comunità zapatiste, vittime della stessa ingordigia



un dibattito, pur che resti in un ambito di civile confronto, è 
sicuramente un arricchimento per tutti, non cfredo che su certi temi ci 
sia chi possa affermare di avere una visione incontrovertibilmente 
correwtta e chiara, tutti noi dobbiamo cercare di capire meglio, e 
confrontarsi o seguire un dibattito ad alto livello  può sooo fare bene
nello
----Messaggio originale----
Da: bassottovic at libero.it
Data: 21-
ago-2012 23.07
A: <latina at peacelink.it>
Ogg: [latina] Re: [latina] Re: 
[latina] dal Perù che lotta contro lo strapotere delle multinazionali, 
una lettera d&#39;appoggio alle comunità zapatiste, vittime della 
stessa ingordigia 

Trovo sconcertante questo rifiuto di un confronto 
che non ritengo affatto annoi i lettori. Anzi si tratta, per i più 
lucidi e meno intossicati, di questione politica di notevole rilevanza 
per il Messico e per tutti. Se andasse in Messico, e anche da qualche 
altra parte, se ne potrebbe accertare.
Comunque sia. Continui senza 
contradditorio. E' più comodo.


From: gaia.capogna at tin.it 
Sent: 
Tuesday, August 21, 2012 6:32 PM
To: latina at peacelink.it 
Subject: R: 
[latina] Re: [latina] dal Perù che lotta contro lo strapotere delle 
multinazionali, una lettera d'appoggio alle comunità zapatiste, vittime 
della stessa ingordigia 


Io ritengo che l'unica chance per il Messico 
per tirare il collo fuori dal cappio sia il suo popolo. Idem per 
l'italia. Idem per la Grecia. Ecc...

la prego di non rispondermi, 
signor Grimaldi, rispetto le sue convinzioni pur non condividendole, 
non mi interessa però argomentare con lei le nostre divergenze, già una 
volta l'abbiamo fatto e non è stato di nessuna utilità per entrambi, 
abbiamo solo (entrambi) profondamente annoiato i lettori di questa 
lista.
Perfettamente d'accordo con lei sul disgustoso fantoccio 
assassino Pena Nieto, ma ...... direi che è proprio il minimo del 
minimo essere d'accordo su questo.
Gaia Capogna

----Messaggio 
originale----
Da: bassottovic at libero.it
Data: 21-ago-2012 16.58
A: 
<latina at peacelink.it>
Ogg: [latina] Re: [latina] dal Perù che lotta 
contro lo strapotere delle multinazionali, una lettera d'appoggio alle 
comunità zapatiste, vittime della stessa ingordigia 


Peccato che il 
rivoluzionario antiliberista, ridottosi a evanescente fantasma dalle 
sporadiche apparizioni ed esternazioni, stavolta, come nel 2006, abbia 
direttamente favorito la vittoria con brogli del candidato della destra 
narcotrafficante e suddita di Washington, lanciandosi ancora una volta 
contro Lopez Obrador, unica chance messicana di tirare il collo dal 
cappio. Peccato che nella sinistra messicana l'eterno subcomandante non 
conti più se non come ambiguo reperto storico, ritiratosi nell'Eden 
etnicista dei suoi caracoles. A ben altre organizzazioni e altri 
protagonisti guarda oggi lo zapatismo in Chiapas e Messico, unito e 
coordinato con gli altri poli della resistenza nazionale e perciò ben 
più perseguitato dell'Equivoco in passamontagna e cavallo o 
motocicletta, convertitosi alla nonviolenza e al disinteresse per il 
Potere, che nemmeno nessun vigile urbano ha mai disturbato.


From: 
gaia.capogna at tin.it 
Sent: Tuesday, August 21, 2012 1:32 PM
To: 
latina at peacelink.it 
Subject: [latina] dal Perù che lotta contro lo 
strapotere delle multinazionali, una lettera d'appoggio alle comunità 
zapatiste, vittime della stessa ingordigia 


Il Movimento per la 
Justicia Il Barrio di New York denuncia l'attacco
al villaggio 
zapatista San Marcos Avilés. Considera, con tutte le ragioni,
che solo 
la più ampia solidarietà mondiale potrà evitare la sua distruzione.
Sito: http://sanmarcosaviles.wordpress.com/
Video-messaggio: :
//wwwyoutube.com/watch?v=rY-8CBt3Vkg
Come contributo a questa 
necessaria campagna, ho scritto "A quienes
buscan un mundo libre".
Saludos:
Hugo Blanco (direttore del mensile Lucha Indigena, e leader da 
più di 50 anni del Movimento Contadino del Perù - gaia)

A chi cerca un 
mondo libero

Nel 1994, in piena gloriosa auge del sistema neoliberale 
che ci opprime, si alzó una voce ribelle, quella del movimento 
zapatista del Chiapas, Messico.
Naturalmente Salinas, l'allora 
presidente, lanciò una sanguinosa offensiva militare pensando di 
schiacciare rapidamente la ribellione. Non fu così, la popolazione 
indigena combattente, resistette. Il popolo messicano s'indignò davanti 
allo spargimento di sangue e pretese la fine dell'attacco. 
Il governo 
degli Stati Uniti si allarmò, poiché, considerata la quantità di 
messicani e di chicanos che teneva e tiene oppressi nel suo territorio, 
c'era il pericolo che la ribellione armata zapatista si estendesse alla 
sede dell'impero. Quindi ordinò al governo messicano di sospendere 
l'attacco, e naturalmente il suddito obbedì. I ribelli dichiararono che 
loro avrebbero obbedito al popolo del Messico, che aveva chiesto che la 
guerra terminasse, e così si sospese lo scontro armato.
Il governo 
propose dei colloqui, gli zapatisti accettarono. A causa del loro 
spirito democratico, non vollero essere loro a parlare in nome degli 
indigeni messicani, e convocarono indigeni e indigenisti di tutto il 
paese perché fossero loro stessi ad elaborare le richieste indigene. 
Così avvenne, e furono così contundenti i loro argomenti che la 
commissione governativa dovette  accettarne molti. Entrambe le parti 
firmarono quelli che vennero chiamati “Gli accordi di San Andrés”. 
Siccome questi accordi dovevano essere espressi in forma di legge per 
poter essere approvati dal parlamento, questo nominò una commissione 
con l'incarico di dargli la forma necessaria. La commissione fece il 
suo lavoro e lo presentò alle due parti, gli zapatisti accettarono, il 
governo no. Presentò invece un altro documento, tradendo così gli 
accordi che aveva firmato precedentemente. I partiti della camera si 
inchinarono davanti all'abuso e accettarono di discutere e approvare il 
documento del governo. Quindi, il Potere Esecutivo, appoggiato dal 
parlamento, tradì gli accordi presi. 
Il governo poi scatenò a 
tradimento un attacco militare contro gli zapatisti, per cercare di 
liquidare la direzione dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale 
(EZLN). Fallì. Però (chiunque sia stato poi il presidente di turno) non 
abbandonò più l'intenzione di far scomparire quest'isola di libertà che 
esiste nel mondo.
Non dimentichiamoci che la prima riunione 
internazionale degli oppressi dal sistema neoliberale che schiaccia il 
mondo fu convocata dagli indigeni zapatisti  e si svolse tra il fango 
del Chiapas, anni prima del Foro Social Mundial.   
Ultimamente si 
stanno intensificando gli attacchi alle comunità zapatiste, il 
principale e più forte è quello che soffre la comunità autonoma 
zapatista di San Marcos Avilés. La Junta de Buen Gobierno Hacia la 
Esperanza e la Junta de Buen Gobierno Corazón del Arco Iris de la 
Esperanza stanno, anche loro, denunciando attacchi.
Questi attacchi, 
così come il mantenere in prigione Francisco Santis López  e Alberto 
Pantishtán Gómez, costituiscono la punta dell'iceberg dell'attacco in 
atto per distruggere la zona liberata dal neoliberalismo, dove la gente 
si governa da se stessa tramite le Juntas de Buen Gobierno. Queste sono 
considerate come un gran nemico dalle imprese transnazionali (1% 
dell'umanità che sopraffà il 99%) perché sono una dimostrazione viva 
del fatto che “Un altro mondo è possibile”, “Un mondo che contenga 
molti mondi”.
Speriamo che l'insorto movimento ribelle del Messico, 
#yosoy132, comprenda che è suo compito fondamentale difendere l'isola 
di libertà che si trova nel suo stesso paese, schiacciare gli zapatisti 
renderebbe facile schiacciare #yosoy132.
Lottiamo in difesa di San 
Marcos Avilés e contro gli altri attacchi nella zona. Lottiamo per la 
libertà di Francisco Santis López e Alberto Pantishtán Gómez. 
É 
interesse diretto dell'umanità difendere l'isola di libertà che è 
l'area zapatista.

Hugo Blanco