per chi è a ROMA, un appuntamento imperdibile



 

 
ASSOCIAZIONE A SUD
CDCA - CENTRO DOCUMENTAZIONE CONFLITTI AMBIENTALI
NUOVO CINEMA L'AQUILA
presentano:


Il cineasta argentino Pino Solanas - vincitore nel 2004 dell'Orso d'oro del Festival del cinema di Berlino - sarà in Italia il prossimo 6 febbraio per presentare presso il Nuovo Cinema L'Aquila il documentario “Tierra Sublevada. Oro Impuro”La visione della pellicola sarà introdotta da un dibattito pubblico nel quale sono chiamati a confrontarsi amministratori locali, mondo dell'informazione, società civile. Partendo dalle politiche di gestione dei territori e delle risorse, l'iniziativa e il documentario intendono costituire occasione di riflessione sul modello di sviluppo e le sue conseguenze ambientali e sociali. Guardare al sud per comprendere quanto avviene anche da noi significa riflettere sugli effetti prodotti dallo sfruttamento irrazionale delle risorse e dei lavoratori analizzando situazioni in cui, prima che in Europa, si sono viste all'opera dinamiche di svuotamento degli istituti democratici, di restringimento dei diritti e di progressiva devastazione ambientale.


ORO IMPURO

PINO SOLANAS
presenta il suo nuovo documentario

ROMA / NUOVO CINEMA L'AQUILA
via L'Aquila/ ORE 19

La visione del documentario è preceduta dal dibattito
L’ALTRA FACCIA DELLO SVILUPPO
con la partecipazione di:

Pino Solanas / Regista
Giuseppe De Marzo / Ass. A Sud
Norma Rangeri / Il Manifesto
Antonio Cianciullo / La Repubblica
Enrico Fontana / Oss. Ambiente e legalità, Paese Sera

modera:
Marica Di Pierri / Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali

L'iniziativa è promossa dall'Associazione A Sud e dal CDCA - Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali in collaborazione con il Nuovo Cinema L'Aquila.


IL REGISTA

Fernando "Pino" Solanas cineasta argentino, artista poliedrico e uomo impegnato nel sociale e in politica è anche regista teatrale, musicista, attore, pubblicitario e creatore di storie per fumetti.
Fondatore, assieme a Octavio Getino e Fernando Vallejo, del gruppo «Cine-Liberation» scrisse il manifesto Verso un Terzo Cinema, un'idea di un cinema politico, "terzo" rispetto al cinema holliwoodiano (il "primo cinema") ed a quello artistico "d'autore" europeo (il "secondo"), che sostenesse la causa dei paesi vittime del neoliberismo e rendesse le pellicole un'"arma di liberazione". Nel 2002 fondò dopo il default dell'Argentina il movimento politico “Proyecto Sur”, la cui proposta politica, economica, sociale e culturale “è basata sul rispetto della condizione umana ed ha come principi di base la difesa dell'ambiente e la proprietà pubblica delle risorse naturali come condizioni per il raggiungimento di una vera giustizia sociale e per la tutela della sovranità nazionale.” Dal 2003 ha firmato come regista una serie di documentari sul fallimento argentino e sulle emergenze ambientali del paese. Nel 2004 ha vinto l'Orso d'Oro alla carriera al Festival di Berlino.


IL DOCUMENTARIO

La terra si ribella contro secoli di saccheggio e contaminazione. 
La coscienza si ribella contro inganni e veleni. 
E l’acqua vale più dell’oro, dei profitti e di effimeri piaceri.”

Fernando Solanas in Tierra Sublevada

La filmografia recente di Fernando “Pino” Solanas è un grido di ribellione contro lo stato delle cose espressa attraverso documentari che cadono come macigni sulle ferite scoperte della nazione argentina, sulla corruzione, sui contraccolpi delle speculazioni finanziarie, sullo stupro sistematico del territorio a vantaggio di compagnie private, su pesanti interventi repressivi nei confronti dei lavoratori che si ribellano, su tutte le altre varianti che può assumere in loco lo sfruttamento capitalista.

La Tierra Sublevada: Oro Impuro è il documentario firmato da Solanas nel 2009, cui fa seguito l'anno successivo il secondo capitolo Oro Negro. Tierra Sublevada: Oro Impuro è un viaggio sconcertante tra i risultati delle politiche neo-liberali avviate negli anni ’90 e portate alle estreme conseguenze negli anni immediatamente successivi. Terminato nel 2009, il film guida con un sottofondo di musiche malinconiche nei luoghi della vasta provincia argentina in cui le concessioni minerarie hanno fatto tremendi danni: danni sul fronte ambientale, danni sul fronte dell’occupazione, danni sul fronte dello sfruttamento intensivo di risorse i cui proventi non creano alcun beneficio per la popolazione locale, andando invece ad arricchire i bilanci di multinazionali straniere, incoraggiate anche a livello fiscale da autorità conniventi. Il costo del saccheggio in atto è rappresentato da colline buttate giù con la dinamite, falde acquifere inquinate, attività agricole in rovina. Una terra violentata, insomma, al pari dei suoi abitanti.

 


Info e contatti:
Marica Di Pierri 
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