Fw: Come resistere ai golpisti - Braccio di ferro in Honduras



 
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From: Alba .
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Sent: Saturday, June 18, 2011 12:46 AM
Subject: Come resistere ai golpisti - Braccio di ferro in Honduras



Come resistere ai golpisti - Braccio di ferro in Honduras

Il riavvicinameno diplomatico in corso tra la Colombia e il Venezuela ha aperto la strada al reintegro dell’Honduras nell’Organizzazione degli stati americani (Osa) il 1°giugno 2001. In questa prospettiva, il governo di Porfirio Lobo – figlio del colpo di stato di giugno 2009 – ha accettato il ritorno dell’ex-presidente Manuel Zelaya, una delle quattro richieste della resistenza honduregna.

IN UNO SCENARIO DESOLATO, trecento tuguri in tela di plastica blu si riparano sotto un mare di palme da olio. Gli insetti si sparpagliano ronzando, l’aria è spessa come lana bagnata. In quest’atmosfera pestilenziale, la malaria imperversa. I bambini e i vecchi sono numerosi. Il naso increspato a forza di tirar su l’aria, una contadina pronuncia un nome, quello di Miguel Facussé. «È un uomo potente che, con i suoi soldi, sposta le montagne. E noi abbiamo paura di lui».
Don Miguel Facussé: oligarca dell’Honduras, signore e padrone del Basso Aguán, sulla costa caraibica, a nord-est del paese. I contadini hanno occupato le «sue» terre – che non gli appartengono –, il 9 dicembre 2009. Sono stati picchiati e scacciati dai suoi scagnozzi nel dicembre 2010, ma con ostinazione sono tornati in quel posto, Paso Aguán. Ora indicano la pista che, più lontano, attraversa la piantagione del terrateniente (1). «Questo sentiero arriva alla strada e appartiene a tutti. Le sue guardie non ci lasciano passare. Ci impediscono di raggiungere i nostri campi, le nostre coltivazioni di banane, e andare a pescare nel río. Siamo letteralmente prigionieri» (...)



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