A Pando fu un massacro. L'UNASUR conferma



A Pando fu un massacro. L'UNASUR conferma.
di Annalisa Melandri
 
L’ Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR)  ha presentato il 3 dicembre  il suo rapporto sugli scontri avvenuti a Pando  in Bolivia lo scorso mese di settembre, dove almeno 30 persone furono uccise  e dove si registrarono numerosi feriti e casi di persone scomparse a causa della violenza dei gruppi di separatisti legati all’ex prefetto  Leopoldo Fernández, attualmente in carcere a La Paz  con l' accusa  di omicidio, terrorismo e associazione a delinquere.
 
I leader dei paesi che aderiscono all’Unione delle Nazioni Sudamericane, dopo i violenti scontri  si riunirono infatti straordinariamente  in Cile,  paese  al quale spetta la presidenza di turno dell’Unione, e confermando l’appoggio incondizionato al presidente  boliviano Evo Morales dichiararono, in quella che è nota come la Dichiarazione della Moneda,  di voler dar vita a una commissione investigativa che potesse far luce sugli avvenimenti di Pando.  
Nel rapporto finale, consegnato il 27 novembre alla presidenta cilena Michelle Bachelet,  secondo UNASUR dunque  non si trattò di decessi dovuti a scontri tra diverse fazioni, ma di vere e proprie esecuzioni sommarie ed extragiudiziali realizzate  da persone vicine alla prefettura del dipartimento di Pando, che rispondevano ad un preciso piano destabilizzatore e criminale.
 
Rodolfo Matatrollo, rappresentante della Commissione dell’ UNASUR,  ha dichiarato che a Pando “si è svolto un massacro, e questa è proprio la parola esatta perchè è così che si definiscono nei protocolli internazionali questo tipo di fatti”.
Tra le conclusioni del rapporto si legge che secondo la commissione  il massacro dei contadini fu premeditato e si configura pertanto  come un crimine contro l’umanità.
Si evidenzia anche il ruolo passivo della Polizia durante quei giorni, atteggiamento che ha permesso al clima di violenza generale di degenerare pesantemente, verificandosi inoltre casi di vera e propria complicità con gli aggressori dei contadini.
 
Le testimonianze raccolte, i video visionati e numerose fotografie hanno dimostrato inquivocabilmente le torture inflitte da funzionari statali ai contadini boliviani  dopo il loro arresto o mentre venivano condotti agli ospedali con lo scopo di  obbligarli a incriminare altre persone di quanto avvenuto.
 
Ovviamente la presentazione  della relazione finale della Commissione,  è stata accompagnata  in Bolivia dai settori dell’opposizione al presidente Evo Morales,  da  numerose polemiche.






Annalisa Melandri
www.annalisamelandri.it
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