Soffiamo sulle vele per rompere l’assedio



Free Gaza

 

Attraversare il mare per rompere il muro di silenzio che accerchia e assedia, insieme all’esercito israeliano, la Striscia di Gaza. E’ l’obiettivo degli attivisti di Free Gaza Movement, associazione attiva da anni nei territori occupati palestinesi.

Martedì 28 ottobre esponenti dell’associazione e attivisti provenienti da Stati Uniti e Europa salperanno alla volta di Gaza dove l’arrivo è previsto per mercoledì 29 ottobre.
Si tratta del secondo viaggio che intende aggirare il divieto di accesso nei territori occupati militarmente dall’esercito israeliano.
Lo scorso 23 agosto infatti 57 persone, tra cui medici, giornalisti, attivisti di 17 paesi diversi, una suora cattolica e un sopravvissuto all’Olocausto, sono riusciti a entrare nel Porto di Gaza, senza dover attraversare i territori israeliani (e rischiare espulsioni e detenzione) o dover chiedere permesso alle autorità israeliane.
Stiamo parlando di una conquista incredibile, difficilmente comprensibile per chi non vive da quasi un secolo sotto la morsa dell’apartheid cui sono soggiogati i cittadini palestinesi tra posti di blocco, divieti, controlli, carri armati e presidio perenne delle forze armate di Israele. Prima del 23 agosto 2008 purtroppo nessuna imbarcazione da ben 41 anni era riuscita a raggiungere il Porto di Gaza sul Mediterraneo. Tanto meno quelle che battono bandiera palestinese dato che da 15 anni i pescatori della Striscia non possono più lavorare nelle loro acque territoriali. Pena l’apertura del fuoco israeliano contro i pescherecci. Questo in barba alle risoluzioni ONU che concedono agli abitanti della Striscia di poter navigare nelle 20 miglia di mare su cui le loro terre si affacciano.

E in queste ore Free Gaza Movement è di nuovo in azione! per portare sostegno nella Striscia di Gaza e fare pressione sul governo israeliano affinché cancelli l’assurdo divieto di navigazione e attracco a Gaza.
L’associazione ha ufficialmente comunicato al governo di Tel Aviv le proprie intenzioni d’ingresso nel Porto.
“Abbiamo informato Israele e le forze d’occupazione della Striscia di Gaza – si legge nel comunicato stampa dell’associazione – che entreremo nel Porto di Gaza il 29 ottobre. Ci aspettiamo che non ci sia alcuna interferenza dalle autorità israeliane. Non accetteremo mai che ci sia impedito l’accesso!”.
Israele in ogni caso non è rimasto a guardare in silenzio e, come informano gli organizzatori della traversata, continua a fare pressioni a quanti collaborano con Free Gaza Movement perché le due imbarcazioni recedano dal proprio obiettivo. A agosto, le minacce e le intimidazioni sono state pesanti ma ciononostante gli attivisti sono entrati in Porto. E in queste ore l’esercito sta cercando di opporsi alla determinazione di quanti sono su Liberty e Free Gaza.
“E’ ridicolo – commenta Greta Berlin, statunitense tra i promotori dell’iniziativa – che Israele sia così spaventato da noi. Noi che portiamo a Gaza medici, diritti, attivisti tra cui il Premio Nobel per la Pace Maiead Maguire. Con noi abbiamo pure medicinali e non esiste alcuna ragione per cui Israele debba bloccare o impedire il nostro attracco a Gaza”.


L’ Associazione Ya Basta! partecipa e sostiene: continui aggiornamenti su www.globalproject.info e www.yabasta.it

 

News
26.10
Yes, we are coming
21.10
Wave of Hope Heading for Gaza

Interviste audio
Intervista ad Huwaida portavoce del Free Gaza Mouvement
Intervista a Dr Mustafa Barghouti

Per approfondimenti:
Free Gaza[ Eng ]
Ya Basta [ Ita ]

Immagini dalle imbarcazioni agosto ’08
Video da You Tube



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