IN DIFESA DELL'AMAZZONIA - LETTERA APERTA DI ENTI E PERSONALITA' BRASILIANE - DIFFUSA IL 25 APRILE ( traduzione Antonio Lupo)



                           LETTERA APERTA
 
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, LUIS INÁCIO LULA DA SILVA
(pr at planalto.gov.br)
 
AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, ARLINDO CHINAGLIA
(presidencia at camara.gov.br)
 
AL PRESIDENTE DEL SENATO FEDERALE, GARIBALDI ALVES  presid at senado.gov.br)
 
Ai CapoGruppo dei Partiti della Camera e del Senato
 
 
 Le entità, i movimenti sociali, le pastorali, le ONG, i cittadini e le
cittadine firmatarie, estremamente preoccupati  per la emanazione delle
misure provvisorie e per il procedere delle proposte legislative che
minacciano le nostre foreste, la biodiversità, la natura, il modo di
produzione contadino e delle comunità indígene, l¹acqua, il patrimonio
pubblico, i diritti sociali e le conquiste storiche del popolo brasiliano,
con molto rispetto, si rivolgono ale Vostre Eccellenze per sollecitare una
bocciatura di tutte le seguenti proposte:
 
 1. Il Progetto di Legge 6.424/85, presentato dal Senatore Flexa Ribeiro,
PSDB, del gruppo degli imprenditori rurali del Pará, già approvato dal
Senato Federale e trasmesso alla Camera dei Deputati, che vuole diminuire
l¹area di riserva legale forestale dell¹Amazzonia dall¹80% al 50%, per
rendere possibile la piantagione di palmacee, eucalipto, cereali e canna da
zucchero per produrre agro-combustíbili, come se fossero foreste; inoltre
vuole amnistiare le multe agli imprenditori del legno e agli aggressori
dell¹ambiente e rendere possibile l¹esistenza di vaste aree senza copertura
forestale nel paese. Per questo motivo questo progetto, che certamente
contribuirá ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale, viene
chiamato progetto ³Foresta Zero² in Brasile.
 
 2. La Misura Provvisoria 422/08, già conosciuta come ³PAG (Piano di
Accelerazione del Grilagem)², che, rispondendo agli interessi del gruppo
degli imprenditori rurali (difatti  é la copia fedele di un progetto di
legge del Deputato Asdrúbal Bentes, del PMDB-Pará), rende possibile la
legalizzazione del grilagem in Amazzonia. Questo perché la suddetta Misura
dispensa dalla licitazione per l¹acquisizione delle terre pubbliche ­ che
sono la maggioranza in quella regione ­ i detentori di immobili fino a 1.500
ettari (mentre la Costituzione prevede solo 50 ettari e la legge sulle
licitazioni stabilisce, finora, al massimo 500 ettari).
Chi ha occupato illegalmente terra pubblica ­ e  non si tratta di piccoli
proprietari, ma di grandi fazenderi ­ sarà premiato, con la legalizzazione
dei suoi ³grilli, cosa che, certamente, provocherà l¹accellerazione del
processo di distruzione della foresta amazzonica.
 
 3. La proposta di cambiamento costituzionale, il PEC 49/2006, presentato
dal senatore Sérgio Zambiasi, PTB/RS, che, rispondendo agli interessi delle
grandi multinazionai della carta e della cellulosa, soprattutto la Stora
Enso e la setta Moon, cerca di ridurre la fascia di frontiera nazionale da
150 a 50 km, permettendo così l¹acquisizione di terre brasiliane da parte di
imprese straniere nella fascia di frontiera.
 
 4. I Decreti Legislativi 44/2007 e 326/2007, che pretendono di fermare gli
effetti del Decreto 4.887/2003, che regolamenta il procedimento per
l¹attribuzione delle terre dei quilombos. La pressione degli imprenditori
rurali ha già portato ad una retromarcia del Governo, con l¹elaborazione di
una nuova  Normativa dell¹Incra (che l¹Avvocatura Generale dell¹Unione vuole
approvare senza una vera partecipazione degli abitanti dei quilombos e della
società), che può rappresentare un vero arretramento rispetto alle garanzie
dei diritti territoriali e socio-culturali degli abitanti dei quilombos,
oltre a rendere il processo più burocratico e lento.
 
 Vogliamo anche manifestare il nostro totale disaccordo con:
 
 1. La liberalizzazione, da parte della Commissione Tecnica di Biosicurezza,
così come del Consiglio dei Ministri, della piantagione e
commercializzazione del mais transgenico, per rispondere soltanto agli
interessi economici delle grandi multinazionali delle sementi (Monsanto,
Bayer, Syngenta, ecc.), disconoscendo tutti gli avvertimenti fatti da organi
dello stesso governo. L¹Ibama, contrario alla liberalizzazione, lancia un
allarme sul rischio di contaminazione delle specie non transgeniche (come
già sta accadendo in varie parti de mondo) e l¹Anvisa, del Ministero della
Salute, considera che non è possibile attestare la sicurezza di quei
prodotti per la salute umana, mettendo in allarme per i rischi soprattutto
per le gravide, lattanti e bambini piccoli. Recentemente la Francia e la
Romania hanno bandito dal loro territorio il mais trangenico della Monsanto,
portando a otto i paesi europei che proibiscono la sua commercializzazione.
Speriamo che il governo brasiliano riveda questa liberalizzazione,
preservando così il diritto democratico delle comunità indigene, dei
contadini e degli agricoltori di avere le proprie sementi, dato che i semi
del mais transgenico non possono convivere con le altre varietà.
 
 2. La pressione esercitata dalla Banca Mondiale, dal grande capitale, dalle
imprese transnazionali dell¹energia, dalle grandi appaltatrici, per la
concessione sommaria, in contrasto con la legislazione di  preservazione
dell¹ambiente, di valutazione ambientale delle grandi opere pubbliche e
private - estremamente impattanti dal punto di vista socioambientale - del
PAC (Piano di Accelerazione della Crescita).  Tra di esse risaltano le
centrali idroelettricche del complesso del Rio Madeira, in Rondônia, del
Tijuco Alto, a São Paulo, dell¹Estreito, in Tocantins/Maranhão, di Belo
Monte in Pará, le opere del progetto di trasposizione del Rio São Francisco
e la costruzione della centrale  nucleare di Angra III.
Questo scenario e questa  situazione minacciano il futuro delle nostre
foreste, della biodiversità, dell¹acqua, della sovranità nazionalEuestoQsse
cuestoenário e sugli alimenti e sulle sementi, e le condizioni di vita di
milioni di brasiliani, che sono contadini, abitanti dei fiumi, popoli
indígeni, abitanti dei quilombos, senza terra e popolazioni tradizionali del
nostro paese. L¹espansione della monocultura della canna da zucchero,
dell¹eucalipto, del pínus, delle grandi centrali idroelettriche e delle
sementi transgeniche é una minaccia ambientalmente insostenibile e
socialmente ingiusta. Sono minaccie contro la salute e la qualità della vita
della nostra popolazione.
 Per questo ci appelliamo alle autorità del potere esecutivo e legislativo,
perchè contrastino questa offensiva degli interessi del grande capitale e
garantiscano il rispetto  della nostra salute e della qualità della vita,
della biodiversità e diversità culturale, dei nostri diritti e del
patrimonio pubblico.
 
                             Brasília, 14 aprile 2008.
 
1.  Dom Tomás Balduino, Vescovo Emérito de Goiás-velho e del Consiglio della
Comissione Pastoral della Terra - CPT.
2.  Egidio Brunetto, del Coordinamento di Via Campesina Internazionale.
3.  João Pedro Stédile, del Coordinamento del Movimento dei Lavoratori Sem
Terra - MST.
4.  Luiz Armando Dallacosta, del Coordinamento del Movimento dei Colpiti
dalle Dighe ­ MAB.
5.  Isidoro Revers, della Segreteria Nazionale della Commissione Pastorale
della Terra - CPT.
6.  Maria Jose da Costa, del Coordinamento del Movimento dei Piccoli
Agricoltori ­ MPA.
7.  Rosângela Piovezani Cordeiro, del Coordinamento del Movimento delle
Donne Contadine ­ MMC.
8.  Éden Magalhães, della Segreteria Esecutiva del Consiglio Indigenista
Missionário ­ CIMI.
9.  Temístocles Marcelos ­ dell¹Esecutivo Nazionale della CUT - Commissione
Nazionale Ambiente.
10.                 Greenpeace ­ Brasile
11.                 Fabio Konder Comparato, giurista, professore, Università
di S. Paolo
12.                 Carlos Walter, geografo,  professor, UFF
13.                 Meire Cohen, avvocata,  Para,  membro della commissione
dei diritti umani nazionale dell¹Ordine Avvocati Brasile.
14.                  Ariovaldo Umbelino de Oliveira, Geografo, professor
della Università di S. Paolo.
15.                 Darci Frigo, Coord della  Terra dei Diritti, Curitiba.
16.                  Bruno Rodrigo Silva Diogo ­ Coordinamento Nazionale
della Federazione degli Studenti di Agronomia del Brasil ­ FEAB.
17.                D. Antonio Possamai, vescovo emerito de Ji-Paraná,
Vice-Presidente della Comissione Episcopale della Amazzonia,
 
Per aderire a questa Lettera Aperta, manda il tuo nome completo e/o della
tua entità a viacampesinabrasil at gmail.com
<mailto:viacampesinabrasil at gmail.com>