VI CHIEDIAMO DI MANDARE UN MESSAGGIO A LULA e a Marina Silva contro la trasposizione del San Francisco e in appoggio a Don Cappio ³LA MIA VITA IN DIFESA DELLA VITA DEL FIUME² MONS. CAPPIO DI NUOVO IN SCIOPERO DELLA FAME DAL 27 NOVEMBRE



presidencia at planalto.gov.br
marina.silva at mma.gov.br
apoio.dom.cappio at gmail.com

Exmo. Senhor Presidente da República - Luiz Inácio Lula da Silva
Exma Senhora Ministra do Meio Ambiente



Il francescano Luiz Flávio Cappio, vescovo di Barra, ha iniziato il 27
novembre uno sciopero della fame contro il progetto di deviazione delle
acque del fiume São Francisco e in difesa di un progetto alternativo per la
regione del semi-arido (savana), nel rispetto delle leggi del fragile
ecosistema del Nordest brasiliano.

Già nel 2005 il vescovo era ricorso allo sciopero della fame contro la
faraonica opera governativa, interrompendolo, dopo 11 giorni, in seguito
all'impegno di Lula di sospendere il progetto, avviando su di esso un ampio,
trasparente e partecipativo dibattito con la società civile. Il governo,
tuttavia, ha violato l¹accordo, mandando l¹esercito a iniziare i lavori,
malgrado fossero state presentate alternative concrete, praticabili ed
economiche, come quelle previste dall¹Atlante del Nordest dell¹Agenzia
nazionale delle Acque: 530 opere per più di mille municipi, destinate a
rifornire d¹acqua 34 milioni di persone (con un costo di 3,6 miliardi di
reais, contro i 6,6 miliardi del progetto di deviazione delle acque). Molto
forti però sono le pressioni delle imprese legate al capitale
internazionale, che del megaprogetto governativo hanno bisogno per
promuovere l¹allevamento di gamberetti e la produzione di frutta per
l¹esportazione (secondo gli studi di impatto ambientale, il 70% delle acque
sarebbe destinato infatti alla frutticoltura, il 26% ad uso
urbano-industriale e solo il 4% alla popolazione dei campi). Nulla, intanto,
viene fatto per rivitalizzare il bacino del São Francisco, nonostante il
fiume abbia perso circa il 40% del suo volume d'acqua, ricevendo tutti gli
anni 18 milioni di tonnellate di sabbia e terra.

Da qui la decisione di dom Cappio di riprendere lo sciopero della fame, in
una cappella a Vila São Francisco, nel municipio di Sobradinho, impegnandosi
a sospenderlo solo con ³l¹archiviazione definitiva del progetto di
deviazione del corso del fiume²: ³La vita del fiume e del popolo che abita
le sue sponde o la morte di un cittadino brasiliano².

³La vita del francescano dom Cappio e quella del fiume ­ scrive il Consiglio
indigenista missionario - sono ora, più che mai, intrecciate. E la vita del
São Francisco è anche la vita dei diversi popoli indigeni, delle comunità
afrodiscendenti, di quelle che vivono sulle sponde del fiume, dei contadiniŠ
Tutte queste vite sono ora intrecciate alla vita di dom Cappio. Tutte queste
vite dipendono da una decisione del presidente della Repubblica².

Per questo, in solidarietà con il vescovo e con i popoli del São Francisco,
le persone e le organizzazioni firmatarie chiedono che venga sospeso il
progetto di deviazione del corso del fiume e che si intraprenda un
approfondito dibattito pubblico.