Messico, sgomberato l'accampamento della Appo di fronte all'edificio del senato. Dopo 10 mesi le proteste continuano



Messico - Città del Messico - 23.3.2007
Rimozione forzata
Messico, sgomberato l'accampamento della Appo di fronte all'edificio del senato. Dopo 10 mesi le proteste continuano

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Scritto per peacereporter da Fabrizio Lorusso


Alle ore 23 e 45 della sera del 18 marzo, durante i festeggiamenti del Festival della Primavera nel centro storico, un gruppo di granaderos e di poliziotti locali, per ordine del Capo del Governo della città, Marcelo Ebrard, è arrivato nei pressi dell'accampamento della APPO. Da sei mesi almeno 200 integranti della Asamblea Popular di Oaxaca mantenevano un avamposto presso il Senato della Repubblica messicana per chiedere la destituzione del governatore Ulises Ruiz e la liberazione dei detenuti politici di un conflitto che, in circa 10 mesi, ha causato oltre 20 morti, decine di detenzioni illegali e ripetute violazioni dei diritti umani e politici fondamentali (per informazioni consultare il sito ora in italiano della CCIODU:


Sgombero notturno e repliche. Da fonti extraufficiali e secondo quanto riportato dalla APPO, un commando di poliziotti e funzionari del Governo del Distretto Federale, preceduti da bande di infiltrati, ha sgomberato con la violenza e non senza scontri i manifestanti accampati nella Plaza dedicata all'architetto Manuel Tolsà. Il materiale e le strutture dei manifestanti (computer, bancarelle, coperte, tende, ecc.) sono state sequestrate o distrutte. Verso le 2 del mattino i circa 50 picchiatori e infiltrati si sarebbero ritirati per permettere il completamento dello sgombero da parte del corpo dei granaderos. Contrariamente a quanto affermato dalle autorità locali, decine di accampati sono risultati feriti, compreso Gustavo Sosa Villavicencio, fratello dell'ormai noto Flavio Sosa, uno dei portavoce dell'assemblea arrestato lo scorso 4 dicembre. Le transenne sistemate dai granaderos proteggono la piazza e impediscono agli integranti della APPO di rioccupare la zona. Questi si sono comunque mantenuti uniti e si stanno riorganizzando, anche grazie alla solidarietà cittadina, a pochi isolati di distanza. La risposta della APPO non s'è fatta attendere e questa ha organizzato per la giornata di martedì 20 marzo una marcia di protesta nel centro della capitale contro lo sgombero. Il portavoce dell'organizzazione, Florentino López, ha ribadito altresì la sua posizione critica nei confronti del governo del DF ed il sindaco Marcelo Ebrard che, sostiene, ha realizzato una discutibile politica di connivenza con il Governo Federale del Presidente Felipe Calderon.


Implicazioni politiche. Circa sei mesi fa, quando l'accampamento è stato impiantato nel centro cittadino, il Governo locale lo aveva tollerato in quanto vi era un certo consenso ed un relativo appoggio politico dell'amministrazione del Partito della Rivoluzione Democratica (PRD) verso il movimento di Oaxaca che lottava contro il PRI, partito nemico alleato del PAN anche nel parlamento nazionale. Anche se attualmente il PRD continua, a parole, ad appoggiare la causa della APPO, in vista delle elezioni che si terranno quest'anno nello stato di Oaxaca, sembra che il governo di Ebrard nel D.F. stia applicando una politica di mano dura che mette sullo stesso piano i venditori ambulanti, di solito abusivi, operanti nel centro storico, i centri di smistamento della droga e della pirateria, concentrati nel quartiere isola di Tepito, ed i cittadini che reclamano pacificamente il rispetto e la riparazione per i diritti violati a Oaxaca. Se da una parte si adduce che il blocco delle vie pubbliche costituisce un "delitto contro la comunità" ovvero uno sfregio allo stato di diritto, dall'altra viene negata la possibilità di riconoscere degnamente e in modo istituzionalizzato le richieste e le vessazioni di una parte sostanziale della società oaxaqueña.