Fw: LATINOAMERICA - Furto dei fondi cubani congelati negli Usa



 
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Sent: Friday, January 19, 2007 9:59 AM
Subject: LATINOAMERICA - Furto dei fondi cubani congelati negli Usa


L'Ambasciata di Cuba in Italia invia il testo della Dichiarazione
del Ministero degli Esteri della Repubblica di Cuba riguardo il furto
da parte del Governo Statunitense dei fondi cubani congelati negli
Usa.

DICHIARAZIONE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI SUL FURTO DA PARTE DEL
GOVERNO DEGLI STATI UNITI DEI FONDI CUBANI CONGELATI IN QUEL PAESE.

Il Ministero degli Esteri è venuto a conoscenza che lo scorso 27
novembre negli Stati Uniti è stato per la quarta volta perpetrato il
furto dei fondi cubani che furono illegalmente congelati nelle banche
nordamericane dopo il trionfo della Rivoluzione, in base alle
cosidette "Regole per il Controllo degli Attivi Cubani", approvate
l'8 luglio del 1963 e grazie alle quali si è stabilito, tra le altre
misure, il congelamento degli attivi finanziari cubani negli Stati
Uniti, come parte dell'illegale e crudele politica del blocco contro
Cuba.

Questo furto indecente è prodotto dei verdetti originati dalle
richieste illegittime presentate innanzi ai tribunali degli Stati
Uniti contro il nostro paese dalle cittadine nordamericane Janet Ray
Weininger e Dorothy Anderson McCarthy. Le richiedenti hanno ricevuto
un totale di 72.126.884 dollari, provenienti dai fondi cubani
congelati in conti bancari del Banco Nacional de Cuba e della Empresa
Cubana de Telecomunicaciones (EMTELCUBA). In entrambi i casi i
tribunali federali nordamericani hanno convalidato i verdetti emessi
da una Corte Statale della Florida.

Una delle denunce contro Cuba è stata proposta innanzi alla Corte
statale dell'Undicesimo Circuito Giuridico della Florida,
appartenente alla Contea di Miami-Dade, da Janet Ray Weininger,
figlia del pilota nordamericano Thomas Willard Ray, del quale si è
falsamente riportato che fu sommariamente giustiziato il 19 aprile
del 1961, durante l'invasione mercenaria della Baia dei Porci.

In realtà, si tratta di un pilota aggressore nordamericano, ufficiale
della CIA, che fu abbattuto durante l'invasione ed il cui cadavere
rimase per 18 anni conservato nell'Istituto di Medicina Legale di
Cuba poiché il Governo degli Stati Uniti nascondeva la sua identità e
si negava di accettarne la cittadinanza nordamericana per non
riconoscere la propria diretta responsabilità nella fallita
invasione. Alla fine, di fronte all'attività svolta dalla famiglia
Ray e dopo il riconoscimento da parte del governo degli Stati Uniti
dell'identità e della cittadinanza nordamericana del pilota, nel 1979
fu possibile la consegna del cadavere ai suoi familiari.

Nell'altra denuncia, presentata da Dorothy Anderson McCarthy, la
citata Corte statale ha accettato i capi d'accusa della presunta
tortura e omicidio extragiudiziale del cittadino nordamericano Howard
F. Anderson senza alcuna prova, quando in realtà si tratta di un
cittadino nordamericano che fu giudicato il 18 aprile del 1961 dal
Tribunale Rivoluzionario di Pinar del Río nella Causa N. 97 di
quell'anno, per le sue attività sovversive al servizio del governo
degli Stati Uniti e contro il popolo cubano, e condannato alla pena
di morte.

Anderson fu arrestato dagli Organi di Sicurezza dello Stato il 26
marzo del 1961, poche settimane prima dell'invasione della Baia dei
Porci, come componente di un gruppo di ex militari al servizio della
tirannia, membri dei gruppi terroristici "Asociación Civica
Anticomunista" (ACA) e "Frente Revolucionario Democrático" (FRD), che
preparavano delle sollevazioni armate adempiendo a direttive della
CIA. Al gruppo di Anderson furono sequestrate armi per 8 tonnellate,
che avevano sotterrato nella costa meridionale di Pinar del Río e che
il 22 febbraio del 1961 erano state trasferite a Cuba da una barca
con matricola nordamericana, durante un'operazione diretta dalla CIA.
Le indagini confermarono che Anderson, che operava a Cuba con lo
pseudonimo di "Lee", era il contatto della CIA a Cuba con le citate
organizzazioni terroristiche.

Durante l'istruzione delle istanze contro Cuba, che ora danno luogo a
nuovi furti dei nostri fondi congelati, il governo degli Stati Uniti
ha agito in totale complicità con i richiedenti, argomentando che la
legge nordamericana permette l'uso di detti fondi per rispettare i
verdetti favorevoli agli stessi e che il Dipartimento del Tesoro non
solleverà il ben che minimo impedimento, esentandoli inoltre
dall'onere d'ottenere un permesso per potersi appropriare del denaro.

Queste attività contro Cuba si basano sulla manipolazione arbitraria
e politicizzata della designazione, da parte del governo degli Stati
Uniti, del nostro paese quale supposto Stato "sostenitore del
terrorismo internazionale" e di una distorta interpretazione delle
stesse leggi nordamericane.

Risulta totalmente inaccettabile che si accusi lo Stato cubano della
commissione di supposti atti terroristici contro cittadini
nordamericani. Al contrario, sono stati precisamente atti di
terrorismo ed attacchi armati contro Cuba, perpetrati da quel paese,
quelli che hanno occasionato, oltre a cospicui danni ed a perdite
economiche per il nostro paese, migliaia di morti e gravi lesioni
fisiche e psichiche a cittadini cubani.

Queste ed altre simili richieste, presentate presso i tribunali
nordamericani, secondo Cuba mancano di validità e legittimità, poiché
si basano su argomenti totalmente falsi e manipolati, costituendo
aberrazioni legali che possono possedere capacità e sostegno solo
nell'irrazionale ed ostile politica del governo degli Stati Uniti
contro Cuba.

Lo Stato Cubano ha ripetutamente denunciato l'attività illegale delle
amministrazioni statunitensi succedutesi contro i fondi cubani
congelati illegittimamente in detto paese. In passato questi fondi
furono rubati per decisione o con l'assenso dei vari presidenti e
dello stesso Congresso nordamericano, come il 2 ottobre 1966, il 12
febbraio 2001 ed il 29 aprile 2005, per "compensare" i rappresentanti
della mafia terrorista di Miami, in particolare i familiari dei
piloti dell'organizzazione controrivoluzionaria "Hermanos al
Rescate", che furono abbattuti il 24 febbraio del 1996 poiché
violarono ripetutamente il nostro spazio aereo.

Con il recente attacco agli attivi finanziari cubani congelati nelle
banche degli Stati Uniti, ammontano già a 170.233.536 dollari i fondi
rubati al nostro paese.

Il Ministero degli Esteri denuncia che, prendendo ancora una volta la
decisione unilaterale d'impossessarsi degli attivi finanziari cubani,
il governo degli Stati Uniti risulta palesemente inadempiente ai
propri obblighi di proteggere e custodire l'assoluta integrità di
quei fondi, appartenenti ad istituzione cubane.

Il governo cubano non riconosce la giurisdizione dei tribunali
nordamericani per giudicare la Repubblica di Cuba. Né il governo
degli Stati Uniti né gli organi giudiziali di questo paese sono
legittimati nel consegnare parte dei fondi cubani congelati a gruppi
terroristici o a familiari di cittadini statunitensi coinvolti in
aggressioni contro il nostro paese, incoraggiando così in maniera
diretta questo tipo d'attività.

Il governo di Cuba condanna questi nuovi attacchi contro i fondi
cubani congelati negli Stati Uniti, costituendo una violazione del
Diritto Internazionale ed un'ulteriore manifestazione della criminale
politica del blocco e dell'ostilità del governo nordamericano contro
il nostro paese.

Cuba non rinuncerà mai al suo diritto di esigere, fino all'ultimo
centesimo, la completa responsabilità del governo degli Stati Uniti
nel furto dei fondi che legittimamente ci appartengono.

L'Avana, 10 gennaio 2007.

 

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