Fw: Nuovo modello educativo in Nicaragua



 
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Sent: Wednesday, January 17, 2007 1:00 AM
Subject: I: Nuovo modello educativo in Nicaragua

Nicaragua
"L'intervallo è finito...andiamo a scuola!"
 
Il nuovo Ministro dell'Istruzione Miguel De Castilla e la Viceministra Silvia Milena Nuñez (© Foto G.Trucchi)
 
In questi ultimi 17 anni, la situazione dell'Istruzione in Nicaragua ha raggiunto i livelli più tragici della sua storia. 
Si è disintegrata la fiducia nel sistema scolastico pubblico e con lo strumento dell'Autonomia Scolastica, introdotta nel 2003 dall'amministrazione Bolaños, vendendo l'idea di voler avvicinare le famiglie alla scuola, è stata ripetutamente violata la Costituzione Politica del paese che prevede la gratuità dell'Istruzione. 
Si è istituzionalizzata una politica di pagamento per le famiglie all'interno delle scuole, portandole in realtà a non poter più iscrivere i propri figli, facendo così lievitare gli indici di analfabetismo e accelerando il processo di abbandono scolastico.

Inoltre, un sistema scolastico trasformato in commercio ha corrotto il settore, arrivando a privilegiare la nomina di maestri empirici per non dovere pagare maggiori stipendi a quelli qualificati e laureati. 
La facoltà Magistrale perse velocemente d'importanza e venne disceditata, dato che trascinava gli studenti verso la disoccupazione o comunque un futuro di povertà per i miseri stipendi che venivano pagati nel settore pubblico.

Questa situazione permise la diffusione di un'infinità di scuole private, l'istruzione pubblica si trasformò in un'opzione irraggiungibile per la maggioranza delle famiglie, offrendo comunque una scarsa qualità di insegnamento e l'investimento in capitale umano in Nicaragua raggiunse indici tra i più bassi del pianeta. 
 
Attualmente, in Nicaragua 800 mila bambini, bambine e giovani rimangono ogni anno fuori del sistema scolastico, l'abbandono scolastico ha toccato livelli tra i più alti dell'America latina, la qualità dell'insegnamento è altamente deficiente (durante l'ultimo esame di ammissione all'Università di Ingegneria, solo l'8 per cento ha superato la prova di matematica) e l'analfabetismo è aumentato vertiginosamente. 
 
Il nuovo governo che si è installato lo scorso 10 gennaio, si trova ora di fronte ad una sfida di difficile soluzione: non solo migliorare l'Istruzione pubblica e ritornare al suo vero significato intrinseco, ma anche rimotivare migliaia di maestri, spossati dalla tragica esperienza di queste due decadi, e gli studenti che non credono più in questa professione.  
 
Il giorno dopo l'insediamento di Daniel Ortega alla Presidenza della Repubblica, il nuovo Ministro dell'Istruzione, Miguel De Castilla, uno sperimentato docente universitario e profondo conoscitore del mondo dell'istruzione, ha inaugurato il suo nuovo incarico con una riunione con tutti i delegati dipartimentali del Ministero dell'Istruzione, Cultura e Sport (MECD), per fare conoscere la proposta del nuovo Piano di Educazione per i prossimi cinque anni. 
 
Durante più di un'ora d'intervento, accompagnato da Silvia Milena Nuñez, Viceministra e dirigente sindacale della storica e combattiva Asociación Nacional de los Educadores de Nicaragua (ANDEN), De Castilla ha attaccato a fondo il sistema dell'Autonomia Scolastica ed ha spiegato ai presenti i punti fondamentali della sua futura gestione. 
  
"In questo atto veniamo a celebrare l'inizio della fine di questo modello pernicioso che si è sviluppato in tutti questi anni e che ha convertito il sistema scolastico nicaraguense al mercato ed i valori al denaro. 
La nostra è una proposta di politica educativa per l'Istruzione in Nicaragua e la consulteremo con tutti i delegati dipartimentali e municipali del paese, perché questo è quello che impone la Legge Generale dell'Istruzione. 
Comincia oggi il nostro compito di consultare la gente e di cambiare le abitudini del passato, quando i Ministeri dell'Istruzione, basati sui concetti neoliberisti, funzionavano e lavoravano senza prendere in considerazione il parere dei maestri e degli altri funzionari. Il ministro prendeva decisione e firmava circolari e decreti senza consultare nessuno.
Il nostro programma è basato su quattro linee di politiche educative.  

La prima è "Più Educazione" ed il suo motto sarà "L'intervallo è finito...andiamo a scuola!".
È finito il tempo della cattiva istruzione ed è ora di tornare davvero a scuola.

Il nostro proposito - ha continuato De Castilla - è quello di offrire maggior istruzione Prescolastica, Primaria e Secondaria (equivalente alla Scuole materne, elementari, medie e superiori) e meno analfabeti.  
Quest'anno vogliamo sfondare i tetti delle immatricolazioni. Nessun bambino, bambina o giovane deve restare a casa senza studiare, ma questo vorrà dire fare un sforzo straordinario per scoprire chi sono i bambini che non vengono a scuola, capirne le cause - quasi sempre la povertà - e studiare ogni singolo caso. 
Inizieremo con un lavoro d'indagine e ricerca per segnalare tutti questi casi agli altri ministeri del nuovo governo, affinché intervengano sulle cause strutturali di ogni famiglia e rimuovano gli ostacoli all'immatricolazione.
Cercheremo il modo di fare passi avanti nella lotta contro la povertà, non solo economica, ma anche culturale. 
Potremo contare su tutte quelle organizzazioni della società civile che lavorano con l'infanzia e tutti insieme, dovremo lavorare su questi punti, affinché l'istruzione si riappropri del suo essere un diritto umano fondamentale, un diritto alla vita". 
 
Si farà anche enfasi sulla lotta contro l'analfabetismo, cercando di portare avanti i due temi contemporaneamente: migliore istruzione ed alfabetizzazione. 
Su questo tema, il MECD ha firmato un accordo con l'Associazione di Educazione Popolare "Carlos Fonseca Amador" (AEPCFA), organizzazione che ha sviluppato un intenso lavoro di alfabetizzazione attraverso il metodo cubano "Yo, sì puedo".

Il direttore della AEPCFA, il maestro Orlando Pineda Flores, ha dichiarato che "in due anni e mezzo diplomeremo migliaia di persone che sono analfabete, ma non un diploma in Scienza e Lettere, bensì legato ai bisogni delle persone più povere, dei contadini, affinché sia un'istruzione che sbocchi immediatamente nella capacità di poter lavorare e produrre. 
Il 5 febbraio inaugureremo la Campagna "Per un Nicaragua libero dall'analfabetismo" in tutti i 153 municipi del paese e calcoliamo di arrivare il prossimo 23 agosto 2009, anniversario della Cruzada de Alfabetización degli anni 80, a dichiarare il Nicaragua "Libero dall'analfabetismo". 
Non possiamo pensare ad un processo troppo lento, sarebbe una sorta di comodismo da parte nostra e con il totale appoggio del Governo e l'aiuto di differenti organizzazioni solidali, raggiungeremo questo obiettivo". 
 
Sul tema dell'Autonomia Scolastica, il nuovo ministro ha dichiarato che una delle cause che hanno portato alla privatizzazione dell'istruzione e alla mancanza di immatricolazioni, è stata l'introduzione del pagamento di "quote volontarie" da parte delle famiglie.
"Elimineremo questi ostacoli. Far pagare delle quote contraddice la Costituzione del Nicaragua e la Legge Generale dell'Istruzione. Non invieremo più circolari per impedire che i Direttori delle scuola applichino questi pagamenti alle famiglie. Chi lo farà verrà semplicemente licenziato.
Abbiamo bisogno di moltissimi posti di lavoro per tutti i maestri diplomati o laureati che non stanno lavorando nel sistema scolastico e che l'Autonomia Scolastica ha disprezzato, lasciandoli fuori. E sono rimasti fuori perché i direttori hanno privilegiato i maestri senza titolo (empirici), per non dovere pagar loro di più, dato che si avvalevano di un curriculum accademico. 
Sarà una campagna di riscatto della scuola pubblica del Nicaragua, della morale e del suo prestigio, come sinonimo di scuola gratuita ed obbligatoria. 
Il modello dell'Autonomia Scolastico è finito per sempre e lo smonteremo a poco a poco, municipio per municipio, perché non sarà facile. Incontreremo molta resistenza". 
 
Sono poi state presentate anche le altre tre linee della nuova politica educativa. 
Una sarà "Migliorare l'Istruzione", poiché non è solo importante che i bambini vadano a scuola, ma anche la qualità dell'istruzione che viene offerta loro, con migliori scuole e relazioni pedagogiche 
Il nuovo ministro si è proposto di trasformare il ministero, calandolo nelle aule, a stretto contatto con i maestri e gli alunni e con osservatori permanenti. 
Questo obiettivo si raggiungerà attraverso la formazione permanente dei maestri empirici, che sono la maggioranza di quelli che attualmente stanno lavorando e l'inserimento di quelli che hanno un titolo o stanno frequentando l'università. 
Si propo
ne, inoltre, la riattivazione dei Taller di Valutazione, Programmazione ed Abilitazione Educativa, che esistevano negli anni 80.  
 
"Un curriculum sistemico, integrale, coerente, armonico che privilegi l'Essere piuttosto che il Fare e che formi lo studente per una sua autonomia ed indipendenza personale e sociale. Un curriculum che prepari lo studente per il presente ed anche per il futuro, e che impari ad imparare e si prepari per continuare ad imparare durante il resto della sua vita. 
Un curriculum che insegni a prepararsi per il mondo del lavoro, con valori basilari relazionati al servizio agli altri". 
 
La terza e quarta linee hanno a che vedere con "Un'altra Istruzione-un'altra Scuola" e con "Istruzione con una Visione Sistemica ed Integrale". 
 
Secondo De Castilla "bisogna eliminare la parola "denaro", estirpare l'amministrazione finanziaria dalle scuole. La funzione fondamentale di un direttore e di un centro educativo è eminentemente pedagogica. La scuola deve essere attraente e non espulsiva. Che i bambini capiscano il vero significato della scuola, che è insegnare ad Essere. 
Questo ha a che vedere con l'essere autonomo, indipendente, come insegna Paulo Freire
Una scuola per creare Cittadinanza, per garantire il diritto umano fondamentale attraverso il quale il bambino impari e difenda che l'Istruzione è un suo diritto, che l'ambiente pulito è un suo diritto. La scuola deve insegnare a pensare, riflettere, criticare e proporre. Una scuola che fa scoprire i meccanismi di imposizione ideologica e li trasforma a beneficio degli interessi e bisogni delle maggioranze impoverite. 
Tutto questo dovrà essere discusso ed elaborato in modo articolato con tutti i settori relazionati con l'istruzione". 
 
© (Testo e Foto Giorgio Trucchi  - Ass. Italia-Nicaragua gtrucchi at itanica.org )
 
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