Fw: Honduras, assassinio per il legname illegale




----- Original Message ----- From: "Collettivo Italia-Centro America CICA" <honduras at puchica.org>
To: <gualanaka at yahoo.it>
Sent: Saturday, January 06, 2007 12:33 AM
Subject: Honduras, assassinio per il legname illegale


da Altreconomia.it
di Luca Martinelli

Heraldo Zuniga e Roger Ivan Cartagena, attivisti del
Movimento ambientalista dell'Olancho (Mao) in Honduras,
sono stati assassinati il 20 dicembre scorso. Il delitto è
legato alla lotta contro il taglio illegale del legname che
l'organizzazione porta avanti nel Paese, come già
denunciato a più riprese dal leader del Mao Padre Andrés
Tamayo (vedi Altreconomia nel novembre 2004). Il legname dei
boschi dell'Honduras viene esportato negli Stati Uniti, in
Europa, in Messico, in Giappone. Tra i maggiori clienti, i
grandi magazzini Usa del fai da te Home Depot.
L'esecutore materiale del doppio omicidio -avvenuto di
fronte alla sede del comune di Guarizama- è Juan Lanza,
sergente della Polizia nazionale. Secondo il Mao ha agito al
soldo delle imprese che tagliano ed esportano illegalmente
il legname dell'Olancho (le più importanti sono cinque:
Aserraderas Sansoni, Playwood, Yodeco, Lamas e Lardizaval).
La regione è la riserva forestale del Paese
centroamericano: secondo un recente rapporto dell'Agenzia
per la ricerca ambientale (Eia, un'organizzazione non
governativa britannica) e del Center for International
Policy (Cip), nei suoi confini c'è il 50% del legname
del Paese, ma ogni cinque minuti si distrugge un ettaro di
bosco. Tra il 1990 ed il 2000, l'Honduras ha perso circa
il 10% della propria superficie forestale (5,4 milioni di
ettari, in totale, nel 2000). Governo, amministratori
pubblici e gli imprenditori più ricchi e potenti del
Honduras hanno di fatto formato un cartello che in nome del
profitto sta mettendo a rischio le risorse forestali e
l'assetto idrogeologico di interi dipartimenti del paese.
Solo dai confini dell'Olancho ogni giorno escono 120
camion carichi di legname tagliato illegalmente. In un
comunicato diffuso nei giorni successivi al doppio delitto,
il Mao ha segnalato che il giorno prima di morire per mano
dei sicari "Heraldo aveva manifestato la propria
preoccupazione per le minacce di morte ricevute da parte dei
madereros di Salama (impiegati dell'impresa Sansoni)".
Anche la Corte interamericana per i diritti umani aveva
ordinato al governo dell'Honduras di fornire protezione a
Heraldo Zuniga. Il governo non aveva provveduto "e adesso
ne vediamo i risultati", attacca il Mao. Secondo
l'organizzazione ambientalista, Zuniga -che non è morto
sul colpo- prima di spirare ha accusato i madereros di
essere i mandanti dell'omicidio e di aver pagato Juan
Lanza per imboscare e uccidere i due attivisti del Mao.
Secondo la Polizia, Zuniga e Cartagena avevano forzato un
posto di blocco e per questo gli agenti hanno sparato contro
la loro auto. La vettura, però, è stata ritrovata a
cinque km di distanza dal luogo del delitto e senza i segni
evidenti di un conflitto a fuoco. Intanto il sergente Lanza
è scomparso, e il pubblico ministero non ha avviato le
indagini né sottoposto ad autopsia i due corpi. Tra i
messaggi di solidarietà ricevuti dal Mao c'è quello
della Pastorale sociale della Caritas delle diocesi di
Juticalpa, che attraverso il suo direttore padre Miguel
Martinez ha ricordato che "Juan Lanza è conosciuto come
uno dei più grandi delinquenti del municipio di Guanaco
[.]. È fratello di Pablo Padilla Galeas, maderero del
municipio di Gualaco, e già in passato aveva commesso
delitti contro leader ambientalisti della zona".

Collettivo Italia-Centro America - CICA
- www.puchica.org -
honduras at puchica.org -
info at puchica.org