URUGUAY :: L'AIUTO DAL CIELO PER I DESAPARECIDOS



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(30/06/2005) URUGUAY ::
http://www.selvas.org/newsUY0305.html

L'AIUTO DAL CIELO PER I DESAPARECIDOS
Tra i primi impegni del Presidente Vàzquez sono già stati avviati il Piano di Emergenza Sociale e le indagini per il ritrovamento dei corpi dei desaparecidos degli anni della dittatura. La ricerca del cimitero dei desaparecidos utilizza le immagini da satellite. Ecco l'intervista a Ofelia Gutiérrez, geografa, del gruppo di esperti che sperimenta le nuove tecniche per l'individuazione dei siti:"Un dovere democratico e un debito verso gli scomparsi e le loro famiglie".

Da Montevideo per Selvas.org Nadia Angelucci

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Quando un lunghissimo, intenso e liberatorio applauso ha salutato, sabato 5 marzo nel Teatro Solis di Montevideo, il tema di Mario Benedetti e di Daniel Viglietti sui desaparecidos(1) è apparso chiaro a tutti che quell’ovazione non era dedicata solo ai due artisti ma che stava suggellando una settimana storica vissuta dalla società uruguayana. Il primo marzo Tabarè Vàzquez, medico oncologo, originario di uno dei quartieri più umili di Montevideo, leader del Frente Amplio-Encuentro Progresista-Nueva Mayorìa, ha assunto ufficialmente l’incarico di Presidente della Repubblica del piccolo paese sudamericano, a capo di maggioranza, per la prima volta in 174 anni di vita della Repubblica Orientale del Uruguay, di centro sinistra.

La giornata è stata una grande festa popolare iniziata a mezzanotte con fuochi d’artificio e proseguita per più di 24 ore con cerimonie, cortei e un vero e proprio bagno di folla per il nuovo Presidente, alla presenza dei suoi cittadini e dei capi di stato dei maggiori paesi del sudamerica: Lula per il Brasile, Lagos per il Cile, Chavez per il Venezuela, Kirchner per l’Argentina. Ma è stata anche, e soprattutto, la giornata degli impegni; Vàzquez, dalla scalinata del Palazzo del Parlamento, ha rivolto il suo primo discorso ufficiale alla nazione tracciando le linee guida del suo governo e indicando le priorità. Ha parlato dettagliatamente di tutti i provvedimenti da prendere in ogni Ministero, focalizzando l’attenzione sul Piano di Emergenza Sociale che, ha detto, è una misura per restituire, prima di tutto, ai più poveri di questo paese quello che hanno perduto e che sarà coordinato da un Dicastero ad hoc la cui incaricata è Marina Arismendi, segretaria del Partito comunista uruguayano. Ha elencato poi, a sostegno delle sue parole, le cifre della povertà in Uruguay: la percentuale delle persone povere che è passata dal 18% del 2000 al 31% del 2003; l’incidenza dell’indigenza sulla popolazione infantile da 0 a 5 anni che era il 41% nel 2000 e si è trasformata drammaticamente nel 57% nel 2003; la caduta dell’indice di Sviluppo Umano del paese dal 37° posto nel 2000 al 46° del 2003; l’incremento del debito che è passato dal 8 milioni e 500 mila dollari del 1999 a 13 milioni e 500 mila dollari del 2004; il quasi dimezzamento della produzione di beni e servizi, da 21 milioni di dollari del 1999 al 13 milioni del 2004. Un discorso molto appassionato quello del Presidente che non ha voluto nascondere le difficoltà di attuazione del suo programma e che ha chiesto ai cittadini di non lasciar solo il Governo. Un discorso che è stato concluso, con un’enorme sorpresa per gli uruguayani, con un riferimento chiaro e forte al tema dei diritti umani, dei reati di lesa umanità e di sparizione di persone durante la dittatura (1973-1985).



L’argomento, infatti, per quanto molto sentito dalla popolazione, è molto controverso e, all’interno delle stesso Frente Amplio, Encuentro Progresista, Nueva Mayorìa, ci sono posizioni differenti; molti preferirebbero non riaprire questo tema così duro della storia uruguayana a cui ha messo praticamente fine la Legge di Caducità della Pretesa Punitiva dello Stato, votata dal primo Parlamento post dittatura, e che ha funzionato, soprattutto per volere dei precedenti Presidenti, come una specie di Amnistia generalizzata. Tabarè Vàzquez ha promesso che, muovendosi all’interno di quanto gli è permesso dalla Legge di Caducità, impulserà la ricerca sulla sorte dei cittadini desaparecidos avvalendosi della collaborazione di un gruppo di ricercatori universitari che, utilizzando delle foto aeree, ha comprovato dei movimenti di terra sospetti in alcune caserme che durante la dittature militare sono state teatro di detenzioni e torture. Nunca màs, mai più, ha concluso Vàzquez, “è fondamentale saldare quanto prima e nel miglior modo questa macchia del nostro passato e lo faremo”.

(1) La composizione fa parte dello spettacolo "A dos voces", rappresentato da molti anni, inclusi quelli dell’esilio, dai due artisti uruguayani, lo scrittore Mario Benedetti e il cantautore Daniel Viglietti. Si tratta del tema che fonde la poesia Desaparecidos e la canzone Otra voz canta.


La ricerca del cimitero dei desaparecidos
"Un dovere democratico e un debito verso gli scomparsi e le loro famiglie"

>>>>...CONTINUA CON L'Intervista di Nadia Angelucci a Ofelia Gutiérrez (http://www.selvas.org/newsUY0305.html)