Ecuador: Palacio, la consultazione popolare, l'isolamento del paese.



ECUADOR  26/4/2005 16:42
PALACIO VUOLE CONSULTAZIONE POPOLARE PER SUO GOVERNO E DENUNCIA ISOLAMENTO PAESE
Politics/Economy Politics/Economy, Brief

“Ci vorranno anni prima che tutti potremo essere risarciti della tragedia dell’Ecuador”: lo ha detto in un’intervista rilasciata all’edizione della ‘Cnn’ in spagnolo il nuovo presidente della Repubblica ecuadoriana, Alfredo Palacio, ponendo l’accento sul fatto che i suoi connazionali non hanno ancora ben compreso lo stato reale delle cose nel Paese e le conseguenze “della cattiva amministrazione dell’ex-presidente Lucio Gutiérrez”. In un’altra intervista, il nuovo capo dello Stato ha confermato l’intenzione, già espressa in precedenza, di convocare una consultazione popolare per dare una base al suo governo, che aprirà alle organizzazioni attive sul territorio e si confronterà con gli enti internazionali ad hoc per alleggerire la pressione della povertà sul Paese: “È necessario riunirsi con gli organismi internazionali perché lì si trovano i fondi che ci permetteranno di avviare il cambiamento verso la democrazia”, ha detto Palacio, annunciando l’apertura di tavoli di concertazione con la società civile ecuadoriana. Intanto il Paese continua a essere isolato a livello internazionale. In un’intervista rilasciata al quotidiano argentino ‘Clarin’ il nuovo presidente ha rivelato di non essere stato contattato da nessun collega all’atto della sua nomina; la stessa ambasciata degli Stati Uniti a Quito ha riconosciuto tacitamente l’elezione di Palacio, che intanto ha cominciato a far calare la scure del cambiamento sui palazzi del governo: 110 funzionari degli Esteri sono stati sollevati dal loro incarico perché nominati dall’esecutivo di Gutiérrez, e altri tagli sono previsti nei prossimi giorni. Per superare l’isolamento internazionale, Palacio ha deciso di proporre con forza la candidatura dell’Ecuador come sede per il decimo round di negoziati per il trattato di libero commercio tra Colombia, Ecuador e Perú con gli Stati Uniti, fronte sul quale il nuovo capo dello Stato non intende fare marcia indietro rispetto agli impegni presi dal suo predecessore. I negoziati potrebbero tenersi dal 1° al 5 giugno prossimi a Quito o a Guayaquil.[LL]



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