Come utilizzare arredi e macchinari che gli ospedali dismettono



Ciao a tutti!

Ieri la trasmissione RAI Report ha filmato ciò che avviene nell'ospedale di Nazareth attrezzato riutilizzado materiali che negli ospedali italiani non servono più, un po' come sta avvenendo (o vorremmo che avvenisse) per l'Ospedale di Kimbau.

Ho ascoltato queste parole: "E' una tac assolutamente dignitosa, non è l'ultimo modello ma è una tac che funziona perfettamente una tac potrà costare dai 100 mila euro, quelle più semplici, a 6 - 700 mila euro, la nostra è costata 10 mila euro, compresa l'installazione".
La giornalista ha aggiunto: "Più o meno il doppio di quanto l'ospedale di Gorizia avrebbe speso per buttarla via, ma il meglio deve ancora venire perché Ettore a Lecco insieme a una associazione ha letteralmente smontato un ospedale di 500 posti letto completamente chiuso".

Dopo aver visto questo servizio molto bello e aver capito che esiste una concreta convenienza reciproca (sia per chi dismette sia per chi riutilizza), mi sono messo alla ricerca del testo audio integrale, che è disponibile su http://www.report.rai.it/2liv.asp?c=n&q=47
Per cui ve lo invio, nella speranza che quello che è avvenuto per l'ospedale di Nazareth possa avvenire anche per quello di Kimbau.

Interessanti le ultime parole: "L'Holy hospital l'anno prossimo inaugurerà un nuovo reparto di maternità e di oncologia e il Veneto la Lombardia e la Toscana si stanno organizzando per agevolare il recupero di attrezzature mediche dimesse dai nostri ospedali, a favore di enti a fine umanitario".

Mi rifarò vivo fra non molto per ragionare con voi sull'ipotesi di lanciare il libro di Chiara Castellani "Una lampadina per Kimbau" (che trovate ampiamente citato e commentato sul sito http://www.kimbau.org)  nella scuole come libro di lettura. Fra non molto ci saranno i consigli di clesse e i collegi dei docenti per la scelta dei libri di testo.

Mi scuserete se il testo è formattato con grassetti ecc.; ho fatto il contrario di ciò che predico, ma questo è un testo lungo e strutturato che ha bisogno di un po' di grafica.

Un cordiale saluto

Alessandro (a.marescotti at peacelink.it)
http://www.kimbau.org

HOLY HOSPITAL
news di: domenica 24 aprile 2005


di Chiara Baldassari e Giuliano Marrucci

MILENA GABANELLI IN STUDIO
E adesso una buona notizia. A Nazareth i nostri frati nel 1876 hanno fondato un poliambulatorio, trasformato dal Fatebenfratelli in un ospedale. L'unico in tutta la Galilea dove si parla arabo e che funziona con quello che noi abbiamo dimesso.
Ce lo racconta Chiara Baldassari e Giuliano Marrucci

AUTORE
Sta per nascere?

DALIA MANSOUR-SCHWAKE - maternità holy hospital
Molto presto, sì.

DALIA MANSOUR-SCHWAKE - maternità holy hospital
E la quinta femmina

AUTORE
Jalla, jalla cioè forza avanti andiamo. Siamo a Nazareth, principale centro arabo in territorio israeliano e città dell'annunciazione, a incitare le mamme a fare un ulteriore sforzo per garantire che anche qui, tra mille complicazioni, la vita continui, sono dottori e infermieri dell'ospedale della Fatebenefratelli.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
Questo signore è Ettore l'ingegnere responsabile dell'ospedale e soprattutto grande importatore di arredi e macchinari che gli ospedali italiani dismettono.

ETTORE SORANZO - responsabile tecnico ospedale
Ho fatto 30, 32 container di materiale negli ultimi 2 anni, 2 anni e mezzo.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
32 container di roba ancora buona e funzionante che se fosse rimasta da noi sarebbe finita al macero mentre qui è una risorsa fondamentale dai lavapadelle…

ETTORE SORANZO - responsabile tecnico ospedale
Quando noi siamo arrivati qui non ce n'erano in ospedale, lavavamo tutto quanto a mano costeranno 8, 10 milioni di lire l'una, robe che noi non ci saremmo mai sognati di potersi permettere e invece adesso ce le siamo permesse anche noi.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
Alla tac.

ETTORE SORANZO - responsabile tecnico ospedale
E una tac assolutamente dignitosa, non è l'ultimo modello ma è una tac che funziona perfettamente una tac potrà costare dai 100 mila euro, quelle più semplici, a 6 - 700 mila euro, la nostra è costata 10 mila euro, compresa l'installazione.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
Più o meno il doppio di quanto l'ospedale di Gorizia avrebbe speso per buttarla via, ma il meglio deve ancora venire perché Ettore a Lecco insieme a una associazione ha letteralmente smontato un ospedale di 500 posti letto completamente chiuso.

ETTORE SORANZO - responsabile tecnico ospedale
Io ho recuperato tutti i materiali utili, ho fatto 3 container di materiali. E loro hanno recuperato ferro, rame e alluminio, più o meno è stato un valore di 500 milioni che hanno potuto ricavare e regalare ad associazioni di carità a Betlemme.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
Più che un ospedale abbandonato una miniera d'oro.

ETTORE SORANZO - responsabile tecnico ospedale
I medici, gli infermieri dicevano, ma come, una roba usata, non è nuova, ma noi chi siamo? Solo che poi quando hanno visto la quantità e la qualità della roba ormai sono contenti perché effettivamente abbiamo risparmiato tantissimi soldi.

AUTORE
Dicevo, perché diceva che questo è un ospedale un po' sui generis.

FRATE SERAFINO
Invece di dire sui generis dovremmo dire una parola un po' più ecclesiastica, ecumenico, perché noi ricoveriamo tutti, dagli arabi musulmani, agli arabi cristiani, ai drusi, agli ebrei…….

SUOR MARIA TERESA
Adesso un po' meno ma all'inizio, vent'anni fa, arrivavano le beduine e sai non sempre pulite come avrebbero dovuto essere, e ti baciavano a destra e a sinistra e io ci mettevo proprio tutta la mia fede.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
Ma perché negli altri ospedali, in Israele, a seconda di che religione sei non ti curano?

PAZIENTE HOLY HOSPITAL
No ti curano, però c'è sempre qualche discriminazione, ad esempio nessuno parla arabo, mentre qui e' più facile farsi capire, tutti parlano arabo, anche i dottori ebrei.

VOCE DELL'AUTRICE FUOARI CAMPO
In che lingua sta parlando?

SULEEM IBRAM - anestesista holy hospital
Adesso sto parlando russo, lei non capisce l'arabo o l'ebraico, parla solo russo.

ASSISTENTE
Tutti qua parlano almeno tre lingue.

SUOR MARIA TERESA
Qui c'è una confusione di lingue, non si sa mai come aprire la bocca

FRATE SERAFINO
Cerchiamo di fare un luogo di pace.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
E un luogo di pace è fatto soprattutto da quelli che ci lavorano dentro come il dottor Arbajin, arabo musulmano e celebre chirurgo oppure Mikhal, di religione ebraica, responsabile dell'accettazione ed infine Violet, araba cristiana, responsabile del personale infermieristico.

MIKHAL NIGNO - accettazione pronto soccorso
Per me venire a lavorare in questo ospedale è stata una sfida, anche perché sono l'unico dirigente ebreo. Ho conosciuto la loro cultura ed ho imparato a rispettarli e loro a rispettare me.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
E perché tutti rispettino tutti la lista delle cose da imparare è lunga.

SUOR MADRE TERESA
Qui difficilmente dicono si o no, dicono inshallah, se dio l'ha scritto allora si avvererà.

AUTRICE
E te cosa dici?

SUOR MADRE TERESA
Io dico, vabbé, ma dimmi si o no, perché io devo combinare i turni e quindi per la nostra mentalità occidentale è un po' difficile.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
Facile andar d'accordo da un'altra parte, qui però come metti il naso fuori è tutto un conflitto a partire dal detersivo che si chiama colon.

IBRAHIM ARBAJI - chirurgo
I miei zii erano qui, tutti abitavano qui, quando sono andati via, quelli che va via e non torna, il governo prende la sua terra.

SULEEM IBRAM - anestesista holy hospital
Le discriminazioni sono anche nell'aria che respiriamo.

SULEEM IBRAM - anestesista holy hospital
Quando curo pazienti ebrei o lavoro con dottori ebrei devo cancellare tutti i miei pensieri e concentrarmi esclusivamente sulla salute dei pazienti.

RAYMOND MNASSA - oncologo
Questa paziente viene dalla Russia, è ebrea nel nostro ospedale non badiamo a queste cose, evitiamo ogni forma di discriminazione.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
Infatti il paziente è di religione ebraica, il dottore è musulmano l'assistente si chiama addirittura Palestine.

FRATE SERAFINO
Di per se anche la religione qui, ad essere pratici, divide la famiglia. Un cristiano che lavora dagli ebrei è a casa il sabato, mentre la moglie che lavora dai cristiani è a casa la domenica, e quindi, il marito non può essere il capo della famiglia un giorno fisso.

VIOLET KHOURY - responsabile personale infermieristico
Credo che questo sia molto importante e anche utile per il nostro ospedale perché se qualcuno vuole il giorno libero la domenica ad esempio, ci saranno sempre dipendenti musulmani o ebrei disposti a lavorare.

MICHAL NIGNO - responsabile accettazione
La moglie di questo signore veniva dai territori ed ha partorito nel nostro ospedale. Ovviamente l'assicurazione non voleva pagare, ma noi siamo riusciti a sistemare tutto.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
Ma per i pazienti dei territori arrivare all'ospedale della Fatebenefratelli non è una passeggiata.

IBRAHIM ARBAJI - chirurgo
La gente di là, i malati, non possono arrivare quando vogliono, perché i confini sono chiusi.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
Più che chiusi, i confini sono murati, letteralmente. E dura è?

IBRAHIM ARBAJI - chirurgo
E dura, è molto dura, non è così facile. Prima era molto più facile, quando era il confine aperto e allora arrivavano quando volevano.
ZVI BURSTAIN - medico
Per esempio nel 2000 quando è cominciata l'intifada, c'erano qui 13 morti e circa 60 feriti. Delle persone che hanno detto, ah, questo dottore è un ebreo, forse andrà a raccontare alla polizia che siamo stati feriti e ci porteranno via…

SUORA
Cosa è successo, lui in ambulatorio, loro non vuole vedere dottore ebreo in ospedale, i musulmani.

ZVI BURSTAIN - medico
Volevano picchiare ma hanno visto che lavoro come tutti gli altri, tratto la gente come tutti gli altri.

SUORA
Lui ha detto io faccio il mio dovere, se mi vuole picchiare fate quello che vuole ma lui è rimasto di là.

ZVI BURSTAIN - medico
Poi hanno chiesto scusa, abbiamo pensato così, abbiamo pensato così, ma poi vediamo che lei è bravo e può continuare a lavorare, non ci picchiamo.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
Ma a voler essere sinceri qualcuno che bisticcia nell'ospedale c'è.

SUOR MARIA TERESA
In bergamasco si dice che nu ghè l'amur fina se no la se rampina, cioè non c'è amore vero se non si discute.

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
E lei con Padre Serafino discute?

SUOR MARIA TERESA
Ah, sempre.

FRATE SERAFINO
Quella non è italiana, è bergamasca, testa dura ha une esprit de vie che supera anche quello degli uomini.

SUOR MARIA TERESA
Siamo un po' l'opposto noi due, di conseguenza…

VOCE DELL'AUTRICE FUORI CAMPO
Ma noi dobbiamo andare a vedere una cosa cha abbiamo lasciato in sospeso. Si chiama Uafa ed è una bella femmina di tre chili.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
L'holy hospital l'anno prossimo inaugurerà un nuovo reparto di maternità e di oncologia e il Veneto la Lombardia e la Toscana si stanno organizzando per agevolare il recupero di attrezzature mediche dimesse dai nostri ospedali, a favore di enti a fine umanitario.