la finanziaria e la scuola confermati gli scioperi



La legge finanziaria e la scuola: il bastone e la carota
Tagli dell'organico e delle retribuzioni

Dopo aver prospettato sfracelli inenarrabili per quanto riguarda la scuola
pubblica, il governo, ricorre al classico sistema: sventola una carota che
pare appetitosa (la promessa di 100.000 assunzioni in ruolo - 80.000
docenti e 20.000 Ata - nei prossimi tre anni) e si prepara ad usare il
bastone.

1.
le immissioni in ruolo, che comunque coprirebbero a mala pena i posti
liberatisi grazie ai pensionamenti, sono vincolate ad una verifica annuale.
È bene ricordare che, oggi, i precari della scuola sono oltre 200.000 (più
di 130.000 docenti e più di 70.000 Ata)

2.
l'incremento medio di 0,4 alunni per classe nel prossimo anno scolastico
comporterà, da solo, la perdita di più di 15.000 posti di lavoro per i
docenti e di più di 4.000 posti di lavoro per gli Ata senza tenere conto
delle ricadute sulla qualità del servizio

3.
si ribadisce che va modificata la normativa sul numero dei posti di
sostegno con l'effetto di tagliare molte altre migliaia di posti di lavoro
e di negare agli alunni diversamente abili un diritto fondamentale

4.
si introducono ulteriori vincoli per quanto riguarda il ricorso alle
supplenze brevi con la pretesa di evitare gli "scostamenti" dalla media
nazionale delle assenze brevi

5.
per quanto riguarda l'istruzione professionale è previsto una riduzione del
numero di ore di lezione con un'ulteriore ricaduta sul servizio e
sull'occupazione e nuove possibilità di intervento nella formazione
professionale per le agenzie formative legate ai sindacati istituzionali

6.
non si è data soluzione alla grave situazione delle decine di migliaia dei
colleghi permanentemente inabili al servizio per i quali si è previsto solo
lo slittamento di un anno rispetto a quanto previsto in precedenza ed
un'improbabile trasferimento ad altra amministrazione

7.
si ricorre all'ennesimo piano di riconversione su "materie affini" per i
colleghi in soprannumero - prodotti in gran parte proprio da questa manovra
- con l'effetto di tagliare altri posti di lavoro

8.
si incrementano di 100 milioni di euro i finanziamenti alle scuole private


In compenso, non solo non sono previste risorse adeguate per il rinnovo del
contratto scaduto da quasi un anno ma si taglia del 50% quanto ci spetta
per il passaggio da un gradone ad un altro con l'effetto di ridurre
seccamente i nostri stipendi.

Di fronte a questa situazione, sono più forti di prima le ragioni dello
sciopero dei precari della scuola e del pubblico impiego di venerdì 6
ottobre e dello sciopero generale di tutte le categorie che il sindacalismo
di base ha indetto per il 10 novembre.

Per la CUB scuola
Il Coordinatore nazionale
Cosimo Scarinzi

Per info 3298998546