Re: Democrazia e scuola



Approvo e concordo e forse io sarei ancor più dura per l'amarezza e lo
sconforto generale che provo per la scuola ( di cui quella in cui lavoro
debbo dire un po' si salvi ...ma solo in piccola parte...) e per questo
paese che sembra mettersi volontaristicamente una corda al collo.
E' anche responsabilità della società civile ( cioè di tutti noi me compresa
che scrivo) se le cose stanno come stanno.
Di tutti coloro che hanno per lungo tempo approffittato ( e molti ne
approfittano ancora) del posto statale "sicuro" per continuare a fare i
propri comodi o interessi (posso farne un lungo elenco) mentre altri per una
paga da fame continuano a farsi "il culo" solo perchè ci credono ancora
nell'educazione, nel senso di giustizia nei diritti per tutti e non solo per
pochi.
Al fianco si fa per dire abbiamo un sindacato che si ritaglia la sua
paghetta, grazie ai nostri volontari contributi, ma poi si dimentica di
battersi per i nostri interessi.
Il dilemma è: cosa diamo  ai giovani che educhiamo? quale è l'esempio da
seguire? gli arrampicatori sociali forse promettono meglio che le nostre
vite sgarrupate di insegnanti?
Quale sarà l'Italia tra un po' di anni? Non è necessario attendere molto per
dirlo perchè lo sfacio totale si sta già delineando.
Scusate il pessimismo, ma sono stata per troppo tempo un'inguariibile
ottimista, ma ora non riesco proprio ad esserlo...e si sorride a denti
stretti.
Silvana Vergnano
----- Original Message -----
From: "Garofalo Lucio" <garofaloluc at tiscali.it>
To: <educazione at peacelink.it>
Sent: Monday, September 12, 2005 4:23 PM
Subject: Democrazia e scuola


> DEMOCRAZIA E SCUOLA
>
> Da almeno un decennio la Scuola Pubblica, in modo particolare l'agibilità
> democratico-sindacale e gli spazi di libertà e legalità presenti al suo
> interno, stanno subendo colpi durissimi, inferti dai governi sia di
> centro-sinistra che di centro-destra.
> Con l'istituzione della cosiddetta "autonomia scolastica" e poi con
> l'applicazione della legge n. 53/2003 (meglio nota come "riforma
Moratti"),
> è stata sancita ed eretta una struttura oligarchica e verticistica
> contrassegnata in modo autoritario. Di fatto si è instaurata una profonda
> divisione di ruoli gerarchici nel quadro dei rapporti umani e
professionali
> esistenti tra le varie categorie dei lavoratori della scuola.
> In particolare, all'interno del corpo docente si è determinata una netta
> disparità di redditi e funzioni, non sempre rispondenti a meriti reali, a
> qualifiche professionali o a specifiche competenze tecniche di valore,
> attivando un processo di aberrante mercificazione della funzione
> didattico-educativa e di crescente, maldestra e volgare aziendalizzazione
> della Scuola Pubblica, degli ordinamenti e delle relazioni sociali al suo
> interno, strutturate sempre più in termini di comando e subordinazione,
> logorando e pregiudicando sempre più la democrazia collegiale, ormai quasi
> inesistente.
> Negli ultimi tempi è stato possibile sperimentare come l'avvento della
> "autonomia scolastica" e l'attuazione della succitata "riforma Moratti",
> non hanno sortito  esiti apprezzabili in termini di apertura della scuola
> verso le reali esigenze del territorio. La mera formulazione giuridica
> dell'<autonomia> non ha stimolato le singole scuole ad esercitare un ruolo
> incisivo e trainante, di intervento critico-costruttivo e di promozione
> culturale rispetto al contesto socio-economico e politico di appartenenza.
> In tanti casi, le istituzioni scolastiche ribattezzate come "autonome",
> hanno assunto una posizione subalterna verso i centri di potere presenti
> nelle varie realtà locali, e mi riferisco anzitutto alle Pubbliche
> Amministrazioni, assolutamente incapaci o restie a supportare
> finanziariamente un arricchimento della qualità dell'offerta formativa
> delle scuole.
> A tutto ciò si aggiunga un progressivo imbarbarimento dei rapporti
> interpersonali, sindacali e politici tra i lavoratori della scuola, in
> quanto questa è diventata il teatrino di sempre più estese e laceranti
> conflittualità. Questi fenomeni di disgregazione sono una conseguenza
> prodotta proprio dalla tanto celebrata "autonomia", nella misura in cui
> tale provvedimento normativo non ha generato un assetto organizzativo
> stabile, equo, efficiente, ma in moltissimi casi ha suscitato solo
> confusione, contrasti, assenza di certezze, violazione di regole e
diritti,
> sia sindacali che democratici, favorendo comportamenti furbeschi,
> autoritari ed arroganti, ed esasperando uno spirito di competizione per
> fini venali e carrieristici.
> In tali vicende sono innegabili le responsabilità storico-politiche dei
> precedenti governi di centro-sinistra, che hanno intrapreso un'azione
> demolitrice della Scuola Pubblica e della democrazia partecipativa al suo
> interno, per cui l'attuale governo ha avuto gioco facile nell'infliggere
il
> colpo letale alla Scuola Pubblica e al diritto costituzionale
> all'istruzione, in virtù della pseudo-riforma legata al nome della
Moratti.
> In tal modo lo stato di palese disorientamento e di sfascio, già diffuso
ed
> avvertito nella realtà di tante scuole, è aumentato. Il clima di caos, di
> assenza di regole, di crisi delle norme democratiche e sindacali, è
> destinato a crescere, aggravando le contraddizioni interne al mondo della
> scuola.
> La signora Moratti ha allestito un vero e proprio baraccone, ha costruito
> un contenitore enorme ma vuoto, privo soprattutto delle risorse umane e
> finanziarie necessarie, visti i tagli di cattedre e di fondi previsti per
i
> prossimi anni scolastici.
> Non intendo annoiarvi oltre, per cui vi saluto con una sincera esortazione
> a resistere, benché la nausea e lo sconforto tendano a prevalere.
>
> Lucio Garofalo
>
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