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agricoltura biodinamica più vita alla terra



da La Repubblica
23-11-04,

Biodinamica, più vita alla terra

Ecco la nuova agricoltura: così combatte Ogm e veleni Concimi naturali
trattati per aumentare la fertilità e diminuire le malattie Per regolare le
semine e i trattamenti si rispetta il calendario astronomico

ANTONIO CIANCIULLO


ROMA - A ottant' anni anni dalla sua nascita, la biodinamica, l' agricoltura
basata su trattamenti naturali che rendono vitale il suolo, fa i conti. E
scopre che nel frattempo, invece di diminuire, il rischio è cresciuto. Non
solo gli inquinanti immessi in natura sono aumentati e i casi di allergia si
sono moltiplicati, ma accanto all' impatto della chimica si profila una
seconda profonda mutazione del sistema agricolo: l' uso di piante
geneticamente modificate. Per fare il punto sulla situazione scienziati,
agricoltori, medici si sono dati appuntamento all' hotel Kufra di Sabaudia
dal 25 al 28 novembre per il convegno internazionale di agricoltura
biodinamica dedicato al tema «Fertilità della terra, qualità del cibo.
Salute della terra, salute dell' uomo». Il punto di partenza del percorso
biodinamico - ricorda Lapo Cianferoni, presidente dell' Associazione per l'
agricoltura biodinamica - è il 1924, l' anno in cui un gruppo di proprietari
terrieri tedeschi, preoccupato per l' impatto dell' industria chimica che
cominciava a intervenire in modo sempre più marcato sul ciclo agricolo,
chiese al filosofo naturalista Rudolf Steiner di offrire una soluzione
alternativa. Con un ciclo di otto conferenze a Koberwitz, Steiner gettò le
basi del metodo biodinamico che cura la terra in modo simile a quello usato
dagli omeopati: vitalizzazione del suolo per prevenire le malattie delle
piante, uso di concimi naturali trattati in modo da aumentare la fertilità
del terreno, rispetto del calendario astronomico per regolare semine e
trattamenti agricoli. «Questi suggerimenti sono più che mai d' attualità»,
continua Cianferoni. «L' agricoltura convenzionale, quella che sforna tutto
in serie, come i bulloni in una catena di montaggio, sta infatti mostrando
tutti i suoi limiti: dalla povertà organolettica dei prodotti all' impatto
crescente sugli ecosistemi. E un numero sempre maggiore di consumatori vuole
sapori e capacità nutrizionali, non lifting agricolo. L' educazione
gastronomica è cresciuta e quando si è attenti agli aromi basta assaggiare
un limone a marchio Demeter, quello biodinamico, per sentire profumi che si
sono dimenticati. Tra l' altro le analisi tecniche confermano queste
sensazioni: nei nostri agrumi, che possono essere conservati in frigo per
due o tre settimane senza problemi, c' è una maggiore quantità di vitamina
c». Oggi a queste motivazioni se n' è aggiunta un' altra: la crescita dei
casi d' intolleranza alimentare e di vera e propria allergia a determinati
cibi. Matteo Giannattasio, ordinario di biochimica vegetale presso la
facoltà di Agraria di Napoli e autore di un recente libro sul tema,
sottolinea il nesso tra la progressiva artificializzazione del sistema
agricolo e la crescita dei casi di allergia alimentare: non solo sono
arrivati a interessare il tre per cento della popolazione, ma hanno un
impatto in forte crescita che colpisce in particolare alcune categorie più
esposte. Il sette per cento dei bambini nella fascia al di sotto dei tre
anni è colpito da una forma di allergia alimentare. «L' introduzione di
alimenti geneticamente modificati potrebbe ulteriormente esasperare questa
linea di tendenza già oggi preoccupante», sostiene Giannattasio. «Prendiamo
ad esempio il caso di una pianta alimentare che sia stata modificata
geneticamente per rafforzare le reazioni di difesa da attacchi patogeni
condotti da batteri, funghi o virus. A questo scopo si aumenta la produzione
di proteine di difesa che in alcuni casi sono allergizzanti. Queste proteine
allergizzanti potrebbero anche trasferirsi nel polline. E a quel punto
potremmo trovarci di fronte a un problema molto serio: chi soffre di
allergia può evitare alcuni cibi, ma non può certo fare a meno di
respirare».