Dal Blog di Beppe






Gli studi di settore e la morte delle aziende

"La mia ditta andava benino, non avevo grossi problemi e avevo messo da parte qualche soldino per gli inconvenienti. Qualche anno fa la crisi si fa sentire, il mio fatturato scende, il fisco non mi trova dentro gli studi di settore, mi prendono la contabilità per 2 anni e alla fine mi trovano circa un migliaio di euro di irregolarità su 3 anni di bilancio. Bene, dico io , quanto vi devo? 1.000, 2,000 euro? (devo aggiungere che le irregolarità secondo me non c'erano), no mi rispondono, ci deve 200.000 euro perché gli studi di settore dicono che lei doveva fatturare molto di più. Alla fine con fare mafioso mi hanno detto "Tra ricorso in commissione, appello e cassazione lei spenderà almeno 40.000 euro, tanto noi non le daremo tregua perché dobbiamo raggiungere delle cifre che stabilisce il ministero, ci dia 43.000 euro e poi la lasciamo in pace per un bel po' di anni". Ho dovuto pagare nonostante avessi vinto il ricorso alla commissione che mi era costato 5.000 euro. Così alla fine mi hanno caricato anche le sanzioni (su una cifra rubata ed estorta) e gli interessi e il tutto mi e' costato piu' di 60.000 euro. Mi sono mangiato i soldi da parte, ho fatto debiti in banca che mi costano interessi passivi all'8% e quest'anno ho fatturato il 40% in meno dell'anno scorso e sono punto a capo. Questa e' l'italia e poi pretendono che esponga la bandiera e mi senta orgoglioso di questo paese di merda. L'italia per me è un nemico da cui difendermi, disprezzo questi politici ladri e incapaci. Me ne andrò in un paese più serio e qui non ci metterò più piede. sono già 6 mesi che ho cominciato tutte le operazioni per andarmene ed entro un anno spero da chiudere tutto." angelo mora

http://www.beppegrillo.it/2011/04/gli_studi_di_se.html?t=text






ATTENZIONE!

Il problema non sta semplicemnte nei "politici" bensì soprattutto negli statali, a partire da quei baroni e baronesse che non hanno mai piantato un chiodo, pescato un pesce, raccolto una spiga di grano in vita loro e ciònonostante pretendono di impostare la società sulla base di quello che passa loro per la mente al chiuso di quelle UNIVERSITA' FINTO PUBBLICHE LORO REGNO PERSONALE!

Pacificamente, legalmente, civilmente gli statali tutti vanno cacciati con disonore e la Funzione Pubblica aperta al contributo a turno di cittadini preparati e desiderosi di prestare servizio.

Quando gli statali vi parlano di scuola pubblica non ci cascate: pubblica ancora non lo è mai stata!
Pubblica lo diverrà solo quando dentro non vi sarà più un solo assunto a vita e ci alterneremo noi cittadini.

Quando vedete dei "precari" piagnucolare per il mancato posto fisso non ci cascate: appena si piazzano a vita nella nostra Funzione Pubblica divengono quei mostri ben descritti dall'episodio qui sopra citato.


Danilo D'Antonio