nucleare gravi anomalie di sicurezza in decine di reattori francesi



da greenreport febbraio 2011
 
Gravi anomalie della sicurezza in 34 reattori nucleari francesi


[ 11 febbraio 2011 ] Energia | Rifiuti e bonifiche
Gravi anomalie della sicurezza in 34 reattori nucleari francesi

LIVORNO. Réseau "Sortir du nucléaire" lancia un nuovo allarme e chiede
all'Asn di svolgere il suo ruolo e di esigere da Edf il fermo di 34 reattori
nucleari francesi che avrebbero una serie inquietante di "anomalie".
Le centrali nucleari interessate sono: Blayais (Gironde), Bugey (Ain),
Chinon (Indre-et-Loire), Cruas (Ardèche), Dampierre (Loiret), Fessenheim
(Haut-Rhin), Gravelines (Nord), Saint-Laurent des Eaux (Loir-et-Cher),
Tricastin (Drôme).
Secondo la rete antinucleare francese «La notizia è rimasta discretamente
nascosta sul fondo del sito dell'Autorité de Sûreté Nucléaire (Asn): in
seguito a recenti studi, Edf ha "scoperto" una inquietante "anomalia" di
serie in 34 dei suoi reattori. In tutti i reattori da 900 MW, in caso di
fuga importante dal circuito primario, il circuito di iniezione dell'acqua
di sicurezza potrebbe rivelarsi incapace di impedire la fusione del
nocciolo».
L' Asn ha quindi avvertito che «In situazione accidentale, per alcuni
livelli di pressione del circuito primario principale, l'iniezione di
sicurezza ad altra pressione potrebbe non permettere di raffreddare
sufficientemente il cuore del reattore». Il sistema di iniezione dell'acqua
di sicurezza è il solo dispositivo che permette di ritardare una fusione del
nocciolo nucleare durante una fuga d'acqua importante dal circuito primario.
"Sortir du nucléaire" spiega che «Il suo ruolo è quello di iniettare
massicciamente dell'acqua in questo circuito per soffocare la reazione
nucleare e raffreddare il cuore. Ora Edf scopre, mentre i primi reattori 900
MW girano da più di 30 anni, che è incapace di misurare se l'acqua iniettata
da questi sistemi si ripartisce uniformemente nei tre anelli del circuito
primario di questi reattori».
Il primo dei reattori da 900 MW è stato connesso alla rete elettrica
nell'aprile 1977, nella centrale di Fessenheim (Alsace), l'ultimo dei 34
reattori è entrato in funzione nel novembre 1987, nella centrale di Chinon
(Indre-et-Loire).
Secondo quanto ammette l'Asn nel rapporto "Le point de vue de l'IRSN sur la
sûreté et la radioprotection du parc électronucléaire français en 2009",
questo «potrebbe non permettere di raffreddare sufficientemente il cuore del
reattore».
Per i no-nuke francesi «Edf ha quindi lasciato girare 34 reattori nucleari
durante un quarto di secolo prima di assicurarsi sull'efficacia del sistema
principale di prevenzione di fusione del cuore nucleare. Perchè questa
scoperta avviene così tardivamente? E' estremamente inquietante che un
problema di tale ampiezza sia rimasto per lungo tempo ignorato da Edf...
Così ha messo tutte le sue uova nello stesso paniere, moltiplicando i rischi
ad ogni passaggio...».
Richiamando il principio di precauzione e la Costituzione francese, Réseau
"Sortir du nucléaire" «Chiede il fermo dei reattori interessati. Un
incidente provocato da queste "anomalie" avrebbe conseguenze catastrofiche.
In un contesto di sicurezza dove i problemi di sicurezza si moltiplicano da
qualche anni), questa eventualità deve assolutamente essere tenuta di conto.
Inoltre, 21 dei reattori interessati funzionano a Mox, un combustibile a
base di plutonio. Più che mai, la scoperta di queste défaillances dimostra
chiaramente la necessità di una decisione politica per una transizione
energetica la più rapida possibile, per uscire infine dal rischio nucleare
imposto ai francesi da decenni».