agricoltura: un'altra tecnologia ( senza ogm ) è possibile



da greenreport.it
 
Agricoltura: Un’altra biotecnologia (senza Ogm) è possibile
   
[ 8 marzo 2010 ]
Un’altra biotecnologia (senza Ogm) è possibile
La conferenza di Guadalajara chiede un maggior coinvolgimento dei piccoli agricoltori

 
LIVORNO. La Conferenza di Guadalajara (Messico) " Biotecnologías agrícolas en los países en desarrollo: Opciones y oportunidades en la agricultura, la silvicultura, la ganadería, la pesca y la agroindustria para hacer frente a los desafíos de la inseguridad alimentaria y el cambio climático (Abdc-10)", alla quale hanno partecipato 300 tra esperti, politici, rappresentanti di Ong e di organizzazioni internazionali di 68 Paesi, si è chiusa con l'affermazione che «Le biotecnologie agricole nei Paesi in via di sviluppo dovranno rispondere ai bisogni specifici dei piccoli utilizzatori, per questo dovranno incoraggiare la loro partecipazione, a fianco degli altri operatori, al processo decisionale».
La Fao spiega che i lavori della conferenza hanno prodotto un accordo sugli elementi principali che bisogna unificare per mettere le biotecnologie agricole al servizio del mondo in via di sviluppo: «Accrescimento degli investimenti, cooperazione internazionale, politiche nazionali e quadri regolamentari efficaci»
Secondo Modibo Traoré, vice-direttore della Fao, bisogna cambiare l'attuale stato di cose: «Le biotecnologie agricole non sono largamente utilizzate nei Paesi in via di sviluppo e la ricerca-sviluppo in questo settore non è generalmente mirata ai bisogni ed ai problemi dei piccoli utilizzatori».
Il documento finale di Guadalajara invita ogni Paese ad avere una visione nazionale chiara del ruolo delle biotecnologie e ad esaminare le opzioni e le opportunità che offrono, sia nel contesto dello sviluppo economico nazionale, sociale e rurale sostenibili che nel quadro degli obiettivi e delle strategie ambientali di ogni Paese: «Questa visione dovrà essere il frutto di un processo che implica tutti i protagonisti interessati ed essere sostenuto da strategie efficaci di partecipazione e di comunicazione per incoraggiare l'opinione pubblica a coinvolgersi e ad avere la parola durante la presa delle decisioni. La conferenza di Guadalajara ha convenuto sulla necessità di politiche e di quadri regolamentari efficaci che facilitino lo sviluppo e l'utilizzo appropriati delle biotecnologie nei Paesi in via di sviluppo. Ha anche preconizzato di  aumentare, nei Paesi in via di sviluppo, gli investimenti nazionali per sviluppare e incoraggiare l'utilizzo delle biotecnologie a vantaggio dei piccolo utilizzatori e produttori».
Questo non potrà accadere senza una più solida cooperazione tra i Pesi e al loro interno, in particolare nelle alleanze regionali "Sud-Sud", nei partenariati pubblico-privato e in quelli nel campo della ricerca,  per condividere le esperienze, le informazioni e le tecnologie e facilitare così lo sviluppo e l'utilizzo delle biotecnologie. «Per rendere accessibili le biotecnologie agricole ai Paesi in via di sviluppo e assicurarsi che rispondano ai bisogni particolari dei piccoli agricoltori e produttori, il sostegno della Fao, di altre organizzazioni internazionali interessate e dei donatori di fondi è indispensabile - si legge nel comunicato finale della Conferenza - Un tale sostegno rafforzerebbe soprattutto le capacità nazionali per sviluppare e utilizzare in maniera appropriata le biotecnologie agricole basate sui bisogni dei piccoli utilizzatori e produttori dei Paesi in via di sviluppo».
Una visione completamente rovesciata rispetto a quella delle multinazionali agricole e del cibo che si ritrova soprattutto nel giudizio infastidito che è stato dato sugli Ogm: «Le biotecnologie agricole inglobano un largo ventaglio di strumenti e di metodologie che sono applicate in una certa misura in agricoltura, allevamento, forestazione, pesca, acquacoltura ed agro-industrie per lottare contro la fame e la povertà, contribuire all'adattamento ai cambiamenti climatici e mantenere la base delle risorse naturali nei Paesi in via di sviluppo. Il dibattito riguardante gli Ogm impedisce spesso lo sviluppo di altre tecnologie agricole che non sono oggetto di controversie quanto al loro impatto sull'ambiente, quanto ai vantaggi che procurano ai piccolo produttori e quanto al loro ruolo nell'attenuazione ed adattamento ai cambiamenti climatici».
A Guadalajara sono stati presentati diversi casi di studio illustrano la maniera in cui le biotecnologie possono contribuire allo sviluppo sostenibile, come i marcatori del Dna per il miglioramento genetico dei montoni nel Deccan, in India, la caratterizzazione molecolare per sviluppare delle colture microbiche migliorative degli alimenti e delle bevande fermentate nella Repubblica Dominicana, in Messico e in Thailandia.
Shivaji Pandey, direttore della divisione produzione e protezione dei vegetali della Fao, ha concluso: «Numerose biotecnologie sono applicate in un certo numero di Paesi in via di sviluppo, come la fermentazione o l'inseminazione artificiale. Dobbiamo concentrare i nostri sforzi in vista di migliorare l'accesso del più gran numero di Paesi in via di sviluppo a queste biotecnologie».  L'esatto contrario di quanto fanno la Bayer o la Monsanto con i loro mais, soia e patate Ogm coperti da brevetti.