La libertà soppressa, il fondamento dell'economia cannibale






        La libertà soppressa
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il fondamento dell'economia cannibale



Ancor oggi, che si sia vecchi amministratori o si pretenda esserne di nuovi, l'approccio che viene usato nel governare il sistema sociale è purtroppo sempre superficiale, nel migliore dei casi concentrato sulla specifica esigenza ed ignaro di quel che si otterrà in altri ambiti che pure ci dovrebbero interessare.

Un esempio illuminante? Eccolo: la gestione del territorio.

Per quanto riguarda la "moderna" gestione del territorio essa è tanto arretrata da mettere le persone l'una contro l'altra, creando addirittura delle nuove caste e classi sociali. Il principio è quello di privare i cittadini di importanti libertà individuali in modo che poi altri ne possano approfittare per sfruttare i loro simili in un tripudio di economia cannibale, con attività che non arricchiscono minimamente l'individuo e tantomeno la collettività, bensì succhiano linfa vitale da entrambi.


Dato l'amore per la natura
che ci contraddistingue,
vediamo come sia facile divenire
vittime od oppressori
difendendola senza criterio.


Pensiamo agli innumerevoli agriturismi ed altri partitaivizzati offerenti un agreste alloggio. Queste attività economiche offrono a chiunque la possibilità di esperire un po' di pace e vita nella natura. Sembrerebbe non ci sia nulla di male nel fornire un beato servizio del genere. Se non fosse che buona parte della necessità che le persone comuni hanno di usufruire di tali servizi rural/turistici è generata dal fatto che esse sono state preliminarmente private, nel totale silenzio di coloro che anelano ad essere progressisti ma proprio non ci riescono, del sacro diritto di vivere sulla terra.

In breve: i cittadini, le persone, i singoli esseri umani che pure dispongono o potrebbero disporre di un qualche angolo di mondo, sono vieppiù privati del diritto di edificare e fare alcunché sulla loro terra. Una volta raccolti, tali diritti vengono ceduti ad enti finto pubblici ed imprese private e così pure ad agricoltori i quali, con pari leggerezza e disinteresse verso il prossimo, accolgono di buon grado questo sistema liberticida pur di fare affari in più. Miseri alloggi vengono così forniti a caro prezzo ai tanti poveri disgraziati che, confinati tutto l'anno nelle città essendo privati del diritto di vivere sulla terra senza possedere una partita iva, non hanno ormai altra scelta che finire nelle fauci di tali gestori di agriturismi.


Gli stessi ambientalisti, che pure dovrebbero essere amanti del vivere nella natura, con la loro tipica incapacità di discernere il bene dal male, e con loro naturalmente i paesaggisti, insensibili ed inconsapevoli quanto e più dei primi, si sono resi complici e prosecutori di questa infelice azione, che nasce, manco a dirlo, dall'approccio autoritario tipico del vecchio Stato monarchico ottocentesco. Torme di statali, precisamente docenti universitari, in tanti convegni e seminari che si susseguono per la Penisola, inculcano nelle menti dei politici le repressive teorie in base alle quali essi poi andranno a legiferare. Ed i "nuovi" amministratori, non sprecando il loro prezioso tempo per osservare e riflettere di persona, si tuffano anch'essi in questo pantano dove affogano democrazia e libertà personali.


Oggi, però, grazie ad Internet, fulgide eccezioni dalle coscienze immacolate e dalle menti risplendenti possono avvertire i loro simili e dire: rivolgiamo fisso lo sguardo su imprese ed enti finto pubblici in mano agli statali e discipliniamoli come si deve perché certamente si tratta di grandi gruppi che quando si muovono difficilmente non fanno danno. Ma lasciamo in sacrosanta pace i singoli cittadini e le loro famiglie e saziglie, fintantoché essi non facciano del male ad altri nè rovinino alcuna cosa. Discernere necesse est. E' l'affinamento della visione a generare la miglioria sociale. Prima di Internet i semplici cittadini non avevano possibilità di occuparsi in prima persona di quanto li riguardava. Dovevamo necessariamente rivolgerci a degli intermediari che hanno però badato più ai diritti delle categorie che a quelli dei singoli.

Oggi cambia tutto ed i singoli possono finalmente curare le questioni nell'interesse di ognuno e non più delle categorie, gruppi, partiti od associazioni. Oggi possiamo rivolgerci ai gestori di agriturismo affinché perorino anch'essi, se vogliono salvare la loro dignità, il sacro diritto di ognuno di vivere sulla propria terra, affinché non basino le proprie attività, non fondino la propria esistenza, sull'impauperimento degli esseri umani. Ognuno offra i suoi servizi badando bene che non vi sia alcuna legge che obblighi, direttamente od indirettamente, a farvi ricorso. Trattasi di un nuovo principio che riguarda l'intero esercito di professionisti e specialisti, dagli avvocati ai tubisti, dai geometri ai geologi, dai ragionieri agli amministratori di condominio, i quali si sono avventati tutti sull'essere umano come delle sanguisughe.


L'economia torni a rivolgersi verso l'esterno della società, a trarre sostanza dal di fuori. La smetta una volta per sempre di leccare il culo a statali assunti ed eletti a vita per procacciarsi dei chiusi e facili bacini di pesca al tonno. Impariamo ad essere umani, a non sfruttare altri di noi. Ciò è assolutamente necessario se non vogliamo che questa società finisca per implodere in un odio reciproco, capillare e definitivo. Abbiamo ben altra posta in gioco che un semplice arricchimento del reddito. Otterremo ben altro, se riusciremo a liberarci da comportamenti che rendono ognuno repellente all'altro e ad arricchirlo invece con qualcosa che non sia un finto bensì un reale bene.


Rendendo gli altri
liberi e felici,
avremo gettato le basi
della nostra stessa
libertà e felicità.


Ciao!


Danilo D'Antonio

Monti della Laga
Appennino Centrale

tel. 339 5014947
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