rifiuti: emergenza come strategia



RIFIUTI, L'EMERGENZA COME STRATEGIA
Pietro Nardiello

Bruciano i rifiuti della Campania scomparsi, come per magia, dalle strade della Napoli bene e "improvvisamente" ricomparsi sia nei centri della provincia partenopea che di quella casertana. In una normale domenica di settembre tre grossi roghi sono divampati quasi contem-poranemente a Marcianise, in fiamme un deposito dismesso di copertoni i cui fumi hanno costretto i visitatori del vicino centro commerciale a scappare via, a Torre del Greco, autostrada chiusa per via di rifiuti in fiamme, e infine a Napoli, dove i fumi di rifiuti bruciati al centro direzionale hanno causato non pochi problemi a chi percorreva la tangenziale. Tutto come qualche mese fa con la raccolta differenziata mai decollata veramente, con tanti Comuni che non hanno ancora avviato nemmeno un piano di studio per risolvere il problema e i soliti ignoti" che bruciano tutto quanto dovrebbe essere invece trattato con modalità di stoccaggio molto costose. Impossibile non ipotizzare un'unica regia, una "Biuti-ful Cauntri", che come sempre si sostituisce agli amministratori locali che, però, non possono essere considerati solo dei semplici incapaci. Silenzio e immobilismo come quello mostrato dal commissario straordinario per l'emergenza rifiuti Guido Bertolaso, A Chiaiano i comitati dei cittadini sono ritornati in strada per protestare non solo per i miasmi che sono costretti a respirare o i rumori notturni ma anche per via di quell'autocom-pattatore fermato dai militari la notte tra il 7 e l'8 agosto scorso perché trasportava iodio 131, uria sostanza altamente radioattiva. Il contenuto sarebbe dovuto essere stato smaltito in altro loco ma il camion è ancora fermo lì senza nessuna spiegazione. L'emergenza ambientale,
se così possiamo chiamarla, in Campania si è estesa anche alle acque marine dopo quanto finalmente venuto alla ribalta durante la stagione estiva. Sversamenti illegali non solo lungo il litorale do-mizio ma anche nel golfo di Napoli, a Capri e a Ischia. Ma lArpac ha subito rassicurato i bagnanti e i turisti: «Il mare è da considerarsi balneabile tranne che in alcuni punti». Nessuna risposta concreta, però, alla risoluzione del problema se si escluda quella del ¦sottosegretario all'economia Nicola Cosentino coordinatore campano del Pdl che ha proposto un nuovo commissariato perla bonifica del litorale flegreo e domizio, 40 chilometri di costa inquinata tra Licola e il fiume Gariglia-no. Quanto di nuovo ci sia in questa proposta, subito recepita, a seguito di un vertice avvenuto presso la provincia di Napoli tra rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali e imprenditori degli stabilimenti balneari, dal presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesare e dall'assessore regionale all'ambiente Walter Ganapini, non ce lo sappiamo spiegare. La proposta di Cosentino prevedere il varo di una legge speciale attraverso un'intesa tra governo e Regione, ente alla cui presidenza lo stesso Cosentino vorrà candidarsi alle prossime elezioni. In Campania si vuol proseguire a gestire lbr-dinarietà della Cosa Pubblica in modo straordinario ed emergenziale. Chi ha combattuto, solo sulla carta però, questo modo di fare politica già annuncia di voler proseguire sulla stessa strada mentre la Campania brucia e soffoca con la diossina e affoga in acque non più azzurre. Vuoi vedere così, come sottolineato da Amato Lamberti proprio in queste pagine, che tra qualche anno Punica responsabile di tutto questo sarà ancora una volta la camorra?