elogio dello scompagnato ( dal sito delle mamme pestifere )



da greenport.it

03/06/2009
Vivere con cura di M.Correggia

 Elogio dello scompagnato di Marinella Correggia
 
RIETI. Dal divertente sito delle mamme pestifere, consigli semiseri per sopravvivere ai figli piccoli: “Ci ritroviamo in casa con otto bicchieri tutti spaiati! Ed ora che ne faccio di otto bicchieri spaiati?”. E sempre in tema di stoviglie: “che me ne faccio di tanti piattini da caffé ora che tutte le tazzine si sono rotte?”. Care mamme, i bicchieri spaiati si possono utilizzare benissimo. E i piattini rimasti orfani delle tazze si possono abbinare a tazze a loro volta rimaste spaiate.

Fatta eccezione per i calzini e le scarpe (eppure ogni tanto gli stilisti propongono spaiate anche queste ultime), Arlecchino è elegantissimo. Finiti i tempi in cui si risparmiava e si faceva attenzione su tutto e non si buttava via niente ma il “servizio” di sei o dodici era un imperativo e quando rimanevano pochi superstiti e il servizio era ridotto all’osso si mettevano via come oggetti inutili e se ne comprava uno nuovo…

Poco per volta, crisi aiutando, lo spaiato sta diventando una soluzione creativa, anticonvenzionale e amica dell’ambiente. Non un ripiego ma qualcosa da rivendicare ed esibire. Qualcosa comunque di accessibile a tutti. Qualcosa di adatto al futuro. Inventare recuperando, è il motto. Il giacimento dell’esistente da rivalorizzare. Non gettiamo il servizio con la tazzina rotta! Magari per poi comprarne uno nuovo tutto uguale ma di basso costo e quindi celante cattiva qualità (altre rotture) o quantomeno sfruttamento di lavoratori e distruzione dell’ambiente. Produrre ceramica e porcellana (oltretutto nemmeno riciclabili se le buttiamo via), vetro, metallo e tessuti costa energia, materie prime, acqua, inquinamento. Meglio far circolare quel che già esiste. Un po’ di lavoro si crea anche così, fra i rigattieri ai diversi livelli.


Le declinazioni dello spaiato sono davvero tante e così i modi per procurarselo. Ecco qualche esempio.

- Piatti, bicchieri, stoviglie e altro per la tavola. Come elemento unificante basta il materiale. La fantasia può regnare sovrana e fare di una tavola qualcosa di originale. Basta rimettere insieme i singoli pezzi superstiti chiedendone qui e là (a parenti, amici, al bar…i bar quando una tazzina diventa minimamente scheggiata la gettano via, eppure ne hanno di bellissime). Anche ai mercatini dell’usato si possono trovare dei pezzi unici magari di finissima porcellana: un solo piatto fondo, un superstite piatto piano, una tazza da the senza piattino, una zuppiera solitaria, un cucchiaino con stemma ricordo di viaggio. Molto utili a tal fine i mercatini del baratto. Perfino tovaglie e tovaglioli possono essere scompagnati, magari ricavandoli da pezzi di stoffa precedentemente impiegati per altro, che basta ritagliare e orlare. Ma con la stoffa occorre un po’ di attenzione ai colori e ai disegni per non creare un’accozzaglia disordinata.

- C’erano una volta i piatti da collezione per decorare le pareti. Ma anche piatti e piattini “da cucina” se spaiati e diversi per forma, colore, disegno, se sapientemente disposti su un muro fanno un effettore.
- Sedie. Ormai si vedono anche sulle riviste d’arredamento degli insiemi composti da tavolo circondato da sedie tutte diverse. Se sono antiche ovviamente stanno bene così come sono. Altrimenti, se non sono di buon legno o addirittura sono di metallo, un’idea può esserle dipingerle tutte con lo stesso colore. Càpita perfino vicino ai cassonetti di trovare belle sedie abbandonate. Prendiamole!.

- Piastrelle. Un bagno, ma anche una cucina ipercolorati si possono ottenere quasi a costo zero quanto a piastrelle se si scovano fondi di magazzino, campionari e rimasugli nelle altrui cantine. Se però lo spessore o la dimensione della piastrella non sono standard, occorrerà più attenzione nella posa. Anche i partiti dei pavimenti di una volta – tipo le graniglie o le cementine - potranno trovare pane per i loro denti se saranno bravi a cercare rimanenze negli smorzi o presso i demolitori.


- Bomboniere! Chi non le vuole sostituire con un biglietto, magari autoprodotto, perché non imita l’idea avuta tanti anni fa da Mariarosa e Giovanni che raccolsero presso parenti oggettini graziosi e li riciclarono con i confetti? …Utilizzando ad esempio piattini e tazzine singoli e raccogliticci, aiuteremo i destinatari di queste “bomboniere utili” a formarsi i propri servizi spaiati.