messaggi da una raccoglitrice di carta(cce)



da greenport.it
19/11/2008
 
Vivere con cura di M.Correggia

 Messaggi da una raccoglitrice di carta(cce)
 
RIETI. Spettabili Ferrovie dello Stato, Trenitalia, gestori delle stazioni grandi e medie, delle metropolitane, sindaci ecc.:
sono una modesta raccoglitrice di giornali gratuiti. Sul treno pendolari verso casa, prima dell’arrivo alla mia stazione, qualunque sia l’orario percorro tutti i vagoni e raccolgo quanto posso, fino ad avere le braccia piene. Appena fuori dalla mia stazione di arrivo c’è il cassonetto giallo per la carta e lì vado a deporli.

No, non è un lavoro. No, non è una collezione: quella merce non è per niente rara. No, non li uso per il camino come qualche passeggero mi ha chiesto; al massimo ritaglio qualche fotografia bella o terribile e ne faccio buste o cartoncini per l’arte postale (vedi relativo Vivere con cura).

Allora perché raccolgo?

Ecco, è perché spero di aiutare il recupero e riciclaggio di tutta questa carta usata... ma potrei dire: alberi, acqua, energia, prodotti chimici e inchiostri sprecati. Sprecati ogni giorno per milioni di pagine e pagine di pubblicità, gossip e calcio.

Il fatto è che la maggior parte dei passeggeri lascia i giornali gratuiti sui sedili, o sugli spazi sovrastanti, o li getta nei cestini generici all’interno delle stazioni e della metrò: in pochi usano gli appositi contenitori predisposti in alcune metrò, così come pochi piegano, mettono in borsa e portano a casa la loro lettura per avviare la maltrattata carta almeno alla raccolta differenziata.

Per il resto ho verificato che voi non prevedete una vera e generalizzata raccolta differenziata da parte degli addetti alla pulizia.

Primo: ho chiesto a una ditta che pulisce i treni sul mio tragitto e mi hanno detto che buttano tutto insieme. Secondo: quanto alle stazioni ferroviarie, i tre contenitori a sacco trasparente con bordo di plastica, di cui uno bianco per la carta, sono malamente usati e credo proprio che non si possa fare alcuna vera selezione post-svuotamento dei sacchi.

Il diavolo è nei dettagli, dice il proverbio tedesco. Un chilo di carta fatto ex novo significa almeno mezzo chilo di CO2 (gas serra) in più, per non dire dell’acqua e delle sostanze chimiche inquinanti ecc… Non sono così sciocca da pensare che i pochi chili di carta da me raccolti a ogni viaggio facciano la differenza. A volte penso a tutte le corse che il treno fa senza di me, e le moltiplico per tutti i treni (e giornali gratuiti) d’Italia. Ed è per questo che avanzo alcune richieste:

1) le Ferrovie dello Stato o a Trenitalia chiedano nel capitolato d’appalto una vera raccolta differenziata sui treni, e poi verifichino il rispetto della richiesta

2) le Ferrovie dello Stato o Trenitalia, chiunque gestisce le stazioni ferroviarie (non è facile capirlo) e le metropolitane si ingegnino a capire come predisporre dei veri punti di raccolta, e poi farla fare davvero dagli addetti

3) i sindaci vietino il volantinaggio pubblicitario stradale, oltretutto pubblicità senza permesso ed esentasse. I volantini per strada non li raccolgo, dovrei proprio frugare nei cestini dell’immondizia o chinarmi a terra per ben poca messe. A Pescara ad esempio il regolamento comunale sulla pubblicità vieta il volantinaggio stradale. Naturalmente cosa diversa è il volantinaggio eco-social-politico, visto che l’art. 21 della Costituzione sancisce la libertà di espressione.

SECONDA LETTERA APERTA
Spettabili lettori e passeggeri: per favore rendete inutile il lavoro dei volontari raccoglitori di giornali gratuiti sui treni…prendete il vostro e magari anche quello del vicino distratto già sceso e portatelo nel giusto contenitore per futuro riciclaggio. Quanto ai volantini, e al resto della pubblicità cartacea, vedi alla rubrica di Vivere con cura del 12 marzo 2008: “Salvare la carta dalla pubblicità”. Sentiti ringraziamenti.