arriva la carota no limits



dalla Stampa.it
Arriva la carota no-limits
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES

Scontro in commissione Oggi il voto
La Ue cancella i vincoli di peso e dimensioni dell'ortofrutta "Il cibo comincia a scarseggiare, obbligati a cambiare"
Sullo schermo a dodici stelle va in onda la vendetta della minizucchina. La Commissione Ue liberalizza la vendita di 26 prodotti ortofrutticoli, abolendo l'obbligo di rispettare gli standard comunitari di misura e dimensione. L'obiettivo è frenare i prezzi e tagliare la burocrazia. Un segnale dell'Europa che cambia. Era ora. Quando la stampa popolare inglese sferrò un attacco frontale a Bruxelles accusandola di voler raddrizzare le banane commise un errore clamoroso. A Palazzo Berlaymont nessuno aveva mai pensato ad intervenire sulla forma di quello che la musica legge-
ra ha elevato al rango di «unico frutto dell'amore». Piuttosto, per tutelare i consumatori, si erano stabilite misure e requisiti per altre trentasei tipi di frutta e verdura. Si è era così deciso, ad esempio, che una zucchina buona dovesse misurare almeno 7 centimetri e al massimo 35, per un peso compreso fra 50 e 450 grammi. Per anni tutti i campioni incompatibili anche per pochi millimetri sono stati banditi dai supermercati. Ma adesso si cambia.
Un po' perché si sono ravveduti, un po' perché la minore disponibilità di cibo sta colpendo i bilanci delle famiglie, Bruxelles s'è decisa a liberalizzare una parte della gamma di frutta e verdura europea. La mossa sarà sottoposta oggi ai Ventisette dai quali si attende un via libera contrastato. Nove stati
membri (fra cui la Germania) sono favorevoli alla deregolamentazione, mentre quindici si oppongono senza avere una maggioranza di blocco. Nel fronte del «no» spiccano Italia, Francia e Spagna. I quali, spiegano fonti diplomatiche,  «non  sono
contro la semplificazione, ma temono che la mossa penalizzi i loro produttori a vantaggi dei paesi del Nord, prevalentemente venditori, che potrebbero offrire merce di minor qualità e in modo poco trasparente».
La proposta sul tavolo, che la commissaria per l'agricoltura Mariann Fischer Boel vuole fare entrare in vigore dal prossimo luglio, intende eliminare i vincoli per 26 tipologie, lasciando i distributori alimentari nazionali liberi di decidere sui parametri della loro offerta. Non ci sa-
rebbero pertanto più standard delizie quali albicocche, carciofi e melanzane, si potrebbero-mettere sugli scaffali meloncini da sei centimetri, asparagi più corti di sedici, mini zucchine da 66 millimetri o maxi da 400. Ciò che oggi è fuorilegge sarebbe riabilitato e andrebbe sul mercato a prezzi inferiori. «Non credo che forma e grandezza di un cetriolo siano così importanti per il consumatore -spiega una fonte di Bruxelles - se può pagarli meno un contesto di rincari».
L'intervento non sarà finale. Bruxelles conserva i suoi standard in dieci settori, pesanti in quanto rappresentano comunque il 75% del mercato ortofrutticolo continentale. Allo steso tempo, una norma si occupa della frutta danneggiata che potrebbe essere venduta a un prezzo inferiore rispetto alla pri-
ma scelta con un'etichetta chiara che certifichi 1 ' idoneità «alla cottura».
I tecnici della Fischer Boel sono soddisfatti per una cassetta di motivi. Il nuovo regolamento può contribuire a calmierare i listini e impedire sprechi divenuti inaccettabili (le carote troppo sottili non saranno buttate). Soprattutto, porta avanti la politica di sburocratizzazione dell'Ue. «Semplicemente non riteniamo che l'ortofrutta debba essere regolata da noi», dicono a Bruxelles. Un numero? Il regolamento abolisce 300 pagine di legislazione europeo. Un piccolo passo, ma sempre meglio che niente. Toccherà al consumatore fare la scelta migliore e più adatta alle loro tasche.