l'edificio sulla strada dell'efficienza



da lanuovaecologia.it

 
L'edificio sulla strada dell'efficienza

 Politiche di incentivazione dell’uso razionale e delle fonti rinnovabili al via, illusttrate in un'articolo di Gianni Silvestrini Consigliere per l’energia e l’ambiente del Ministro per lo Sviluppo economico
Il settore dell’edilizia è stato individuato dall’attuale Governo come un’area prioritaria di intervento sulla quale operare per ottenere risultati significativi di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di anidride carbonica.
Questo spiega l’attenzione dedicata a questo comparto nella legge Finanziaria 2007 e la drastica revisione effettuata del decreto legislativo 192, due strumenti definitivamente approvati nel dicembre del 2006.
E’ in dirittura d’arrivo inoltre un decreto per definire un percorso ambizioso e sostenibile di crescita del solare fotovoltaico.
Aggiungiamo infine il fatto che l’energia che i distributori elettrici e del gas dovranno risparmiare in base ai decreti sull’efficienza energetica raddoppierà nel 2007 portandosi a 633.000 tep/a e che è intenzione del governo di innalzare gli obblighi già previsti (2,9 Mtep nel 2009) prolungandoli almeno al 2012.
L’utilizzazione combinata di tutte queste norme comporterà dunque una decisa accelerazione della riqualificazione energetica dell’edilizia esistente ed un percorso per le nuove costruzioni all’insegna dei bassi consumi e delle tecnologie solari.

Legge Finanziaria 2007

Lo strumento della detrazione fiscale è stato utilizzato con molta efficacia negli ultimi anni per le ristrutturazioni degli edifici. Questa Finanziaria prevede un innalzamento dal 36 al 55% della detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Si tratta di un segnale molto forte che va addirittura oltre le richieste che gli ambientalisti avevano fatto in passato. Presentiamo una sintesi dei provvedimenti adottati per favorire il risparmio energetico e le tecnologie solari.


Riqualificazione energetica degli involucri degli edifici
La detrazione del 55% si applica alle misure che consentono di ridurre i consumi energetici per la climatizzazione invernale almeno del 20 % rispetto ai valori di legge per i nuovi edifici (fino ad un ammontare di 100.000 euro, da ripartire in tre quote annuali) o in alternativa per la realizzazione di interventi specifici su pareti e finestre che consentano di ridurre le dispersioni ai livelli che saranno obbligatori per i nuovi edifici dal 1 gennaio 2008.
In sostanza questi interventi consentiranno di ridurre le dispersioni termiche del 30-40% rispetto all’esistente.
Attualmente ogni anno l’1% degli edifci viene ristrutturato e un quarto degli interventi riguarda l’efficienza energetica. Si ritiene che l’incentivo previsto porterà almeno ad un raddoppio degli interventi. Il materiale isolante impiegato nella riqualificazione degli edifici dovrebbe passare nel giro di un paio di anni da 3 a 6 milioni di m3/anno.

Diffusione del solare termico nell’edilizia esistente
Le vendite di collettori solari in Italia sono molto modeste comparate ad altri paesi (72.000 mq installati nel 2005 contro i 950.000 mq in Germania), anche se negli ultimi anni si è registrato un certo incremento. La detrazione fiscale indurrà una forte crescita delle vendite.
Si consideri che in Francia, grazie ad un provvedimento analogo a quello previsto dalla Finanziaria, nel 2005 le vendite hanno subito un incremento di 70.000 m2 rispetto all’anno precedente.
Questa misura, accompagnata da specifici strumenti di supporto alla creazione di imprese, potrebbe consentire di far decollare una solida industria solare in Italia. Considerando infatti anche l’obbligo del solare termico nei nuovi edifici previsto dal nuovo dlgs 192, entro 3-4 anni nel nostro paese si potranno installare 500 mila metri quadrati/anno. Questi impianti, in presenza di adeguate politiche sul lato dell’offerta, potranno in larga parte essere costruiti in Italia. Le ricadute occupazionali, sia nella fase della costruzione dei pannelli solari che nella installazione e manutenzione, saranno quindi notevoli.
Dal punto di vista ambientale, ipotizzando nel 2007 un incremento di 90.000 m2 (valore stimato per le installazioni del 2006) in relazione a questo provvedimento, si avrebbe una riduzione di 30 kt CO2/a.

Incentivazione delle caldaie ad alta efficienza
Nel nostro paese le caldaie autonome sono molto diffuse (8 milioni di unità). Le vendite di caldaie murali fino a 35 kW sono dell’ordine di 1 milione di impianti/anno.
Il comparto ha un fatturato di 770 milioni €/a ed impiega 12.000 addetti, con una quota di esportazioni pari al 40%.
La maggioranza degli impianti venduti hanno rendimenti piuttosto modesti e solo il 3% delle vendite è ad alta efficienza, per cui esistono notevoli margini di miglioramento (risparmi ottenibili compresi tra il 20 e il 35%).
Ipotizzando che le vendite passino da 35.000 a 100.000 nel 2007, si avrebbe un risparmio di 20 ktep/anno.
Le nostre industrie si qualificherebbero in questa fascia di prodotti di qualità che rappresentano la maggioranza delle vendite in paesi come l’Olanda e la Gran Bretagna.

Illuminazione efficiente nei negozi
Agli esercenti di attività commerciali che effettuano interventi di efficienza energetica per l’illuminazione nel 2007 e nel 2008, spetta una deduzione dal reddito d’impresa pari al 36% dei costi sostenuti nei seguenti casi:
a) sostituzione, negli ambienti interni, di apparecchi illuminanti con altri ad alta efficienza energetica;
b) sostituzione, negli ambienti interni, di lampade ad incandescenza con lampade fluorescenti di classe A;
c) sostituzione, negli ambienti esterni, di apparecchi illuminanti dotati di lampade a vapori di mercurio con apparecchi illuminanti ad alto rendimento ottico;
d) azione o integrazione di regolatori del flusso luminoso.
Per questi interventi sono previsti finanziamenti annui pari a 11 milioni di euro.

Fondo per l’incentivazione di edifici ad altissima efficienza
Esperienze italiane e straniere indicano la possibilità di realizzare nuovi edifici con consumi energetici di 3, 4 volte più bassi di quelli esistenti.
Per favorire la diffusione di un edilizia ad alta efficienza in costruzioni di medie e grandi dimensioni (volumetria superiore a 10.000 metri cubi con un fabbisogno energetico complessivo minore del 50% di quanto prevede l’attuale normativa) è previsto un contributo pari al 55% degli extra costi sostenuti per conseguire il predetto valore. Per questa voce è previsto un fondo di 15 milioni €/anno per il triennio 2007-2009, che dovrebbe consentire la realizzazione di una cinquantina di edifici esemplari dal punto di vista energetico e replicabili sul territorio nazionale.

Contributi per frigoriferi ad alta efficienza
Il mercato dei frigoriferi ha visto una evoluzione rapidissima negli ultimi anni. I prodotti di Classe A (i più efficienti) sono passati da una percentuale del 7% del 1999 al 63% nel 2005.
Per la sostituzione di frigoriferi, congelatori e loro combinazioni con analoghi apparecchi di classe energetica non inferiore ad A+ spetta una detrazione dall’imposta lorda per una quota pari al 20 per cento degli importi rimasti a carico del contribuente, fino a un valore massimo della detrazione di 200 euro per ciascun apparecchio, in un’unica rata.
Ipotizzando che i frigoriferi di classe A+ raggiungano il 15% delle vendite, si otterrà una riduzione dei consumi pari a 85 GWh/a.

Decreto legislativo sull’efficienza energetica nell’edilizia (dlgs 192)
Accanto alle novità contenute nella legge Finanziaria, una forte spinta all’innalzamento dell’efficienza energetica verrà dalla revisione del decreto legislativo 192 rivolto principalmente alla nuova edilizia ma che, con l’estensione della certificazione energetica alle costruzioni esistenti, stimolerà una riqualificazione anche dell’attuale parco edilizio.
Il nuovo testo è stato definitivamente approvato dal Consiglio dei Ministri il 22 dicembre 2006.
L’attuale versione integra e corregge il decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192 che recepiva la direttiva sull’efficienza energetica degli edifici. Il provvedimento contiene molte norme innovative volte a ridurre le dispersioni termiche degli involucri degli edifici e a favorire l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Restano ancora degli aspetti problematici in particolare nella valutazione dei consumi estivi e dell’illuminazione. Si tratta di aree che verranno affrontate rapidamente in modo da favorire una minimizzazione complessiva dei consumi energetici del settore civile.
Vediamo alcune delle modifiche più significative del nuovo 192.

Certificazione energetica degli edifici
Oltre che per tutte le nuove costruzioni, è prevista la certificazione energetica per tutti gli edifici oggetto di compravendita. La gradualità proposta per l’entrata in vigore della disposizione, dal 1 luglio 2007 per i passaggi di proprietà di interi edifici di grosse dimensioni (sopra 1.000 mq) fino al 1 luglio 2009 per le singole unità immobiliari, consente la verifica delle procedure ed un progressivo adeguamento del mercato immobiliare.
Questa misura è estremamente importante per spingere il mercato verso l’acquisto di edifici a basso consumo di energia, come si è già visto nel comparto degli elettrodomestici, e stimolare i costruttori ad offrire edifici ad alta efficienza energetica. Nella Provincia di Bolzano, che ha introdotto da un paio di anni l’etichetta energetica (A, B, C), i compratori preferiscono gli edifici di classe A e B (con consumi dimezzati rispetto alle abitazioni nel resto del Nord Italia).

Riduzione delle dispersioni termiche
Vengono anticipati all’1/1/2008 i livelli di isolamento termico previsti per il 1/1/2009 e viene introdotto un nuovo livello di isolamento più incisivo che diventerà operativo l’1/1/2010.
Quest’ultimo obiettivo consentirà di ridurre i fabbisogni termici dei nuovi edifici di una percentuale compresa tra il 40 e il 60% rispetto ai valori obbligatori nel 2005.

Obbligo del solare termico e fotovoltaico
E’ previsto l’obbligo, in tutti i nuovi edifici, del solare termico per il riscaldamento dell’acqua, per una frazione almeno del 50% del fabbisogno di acqua calda. Questa misura creerà un mercato di 400-500.000 metri quadrati l’anno di pannelli solari entro il 2008-9.
E’ previsto inoltre un obbligo, sempre per i nuovi edifici, la cui entità verrà definita in un apposito decreto (questa misura andrà incrociata con un obbligo analogo previsto nella Finanziaria).
Entrambe queste misure serviranno a ridurre i consumi energetici, a favorire la crescita di una industria italiana del solare e a stimolare progettisti e costruttori a realizzare edifici ccn un’integrazione architettonica degli impianti solari.

Riduzione dei carichi termici estivi
A causa della notevole diffusione del condizionamento negli ultimi anni, 9 milioni di impianti venduti tra il 2000 e il 2006, i consumi elettrici sono cresciuti molto. Considerando solo gli impianti sotto i 7 kW i consumi sono di 11 TWh/a per, con emissioni pari a 6 Mt CO2/a.
Il decreto considera la protezione estiva degli edifici, prevedendo per gli immobili nuovi e nel caso di ristrutturazioni di edifici di superficie utile superiore a 1000 m2, l’obbligatorietà della presenza di sistemi schermanti esterni.

Pianificazione territoriale attenta al parametro energetico
Le Regioni devono considerare all’interno degli strumenti di pianificazione ed urbanistici di competenza le norme contenute nel decreto ponendo particolare attenzione alle soluzioni volte all’uso razionale dell’energia e all’uso di fonti energetiche rinnovabili, con indicazioni anche in ordine all’orientamento e alla conformazione degli edifici da realizzare per massimizzare lo sfruttamento della radiazione solare.

Decreto sul solare fotovoltaico
E’ in via di definizione il decreto che definisce il nuovo quadro di incentivazione del fotovoltaico a partire dal 2007.
Il decreto si è reso necessario per consentire di dare certezza nel mercato del solare fotovoltaico che a seguito della normativa in vigore aveva alimentato una bolla speculativa con un numero elevatissimo di domande, per la maggior parte fittizie, che ha messo in difficoltà il mondo degli operatori.
Con questa norma si semplificano notevolmente le procedure, in quanto viene concesso un incentivo nel momento in cui l’impianto è collegato alla rete. In sostanza non c’è più bisogno di far richiesta al Grtn ed aspettare l’eventuale approvazione della domanda.
E’ stato inoltre tolto il tetto annuale di potenza incentivabile fissando invece un ambizioso obiettivo al 2005 e definendo un tetto complessivo superato il quale l’incentivazione verrà rivista alla luce dell’evoluzione dei prezzi di mercato.
Gli incentivi vengono dati agli impianti installati su edifici o loro pertinenze, con valori più elevati in funzione del livello di integrazione del componente solare.
Per gli edifici che vengono progettati con il fotovoltaico perfettamente integrato (che sostituisce cioè parte dell’involucro) il riconoscimento tariffario viene incrementato.
Questa norma, abbinata all’obbligo previsto nel dlg 192 per gli edifici nuovi, darà una notevole spinta all’inserimento del fotovoltaico nella nuova edilizia.
Viene inoltre previsto un ulteriore riconoscimento per gli utenti che si dimostrano virtuosi dal punto di vista dei consumi energetici.
In sostanza questo nuovo decreto crea le condizioni per far decollare una domanda solida, legata ad obiettivi ambiziosi sostenibili nel tempo e dando quindi quelle certezze sul quadro di lungo periodo che possono favorire le scelte industriali volte a localizzare nel nostro paese la produzione di celle e moduli solari.

I possibili impatti dei provvedimenti
Tutto fa pensare che si stia avviando un processo di profondo mutamento nell’industria delle costruzioni. La decisione europea di puntare al 2020 ad un drastico taglio delle emissioni (almeno del 20% rispetto al 1990) e di aumentare al 20% la quota delle fonti rinnovabili sul consumo totale di energia segnala che una precisa direzione di marcia. Le norme appena approvate in Italia rappresentano dunque solo l’inizio di un percorso destinato ad incidere sulle modalità costruttive e ad accelerare la riqualificazione energetica del parco edilizio.
Ma cerchiamo di capire alcuni degli effetti che deriveranno da questo nuovo quadro di riferimento.

Cambia la progettazione degli edifici
Un primo mutamento riguarderà le modalità di progettazione. Si andrà inevitabilmente verso costruzioni con consumi unitari sempre più ridotti che comporteranno una modifica non solo delle caratteristiche dell’involucro ma anche dell’impiantistica.
Inevitabilmente si accentuerà l’attenzione alle condizioni estive, il che implicherà uno sforzo per limitare il ricorso alla climatizzazione nei mesi caldi.
L’impiego obbligatorio delle tecnologie solari stimolerà infine uno sforzo per il loro inserimento gradevole nelle coperture e magari anche nelle facciate.
Grazie alla spinta della etichettatura energetica, aumenterà progressivamente nei prossimi anni la quota di edifici a bassissimo consumo di energia (o addirittura di edifici produttori netti) grazie all’impiego sia del solare che di impianti di mini e micro-cogenerazione.
La realizzazione di costruzioni ad alta efficienza energetica che garantiscano condizioni di comfort termico invernale ed estivo implica uno sforzo progettuale maggiore, la conoscenza di nuovi materiali e di tecnologie impiantistiche e in alcuni casi l’impiego di modelli di simulazione. Dunque un impegno più elevato dei progettisti, che andrebbe riconosciuto anche nei compensi. Così avviene per gli incentivi previsti in finanziaria che applicano anche all’attività progettuale la riduzione del 55% degli extracosti dei nuovi edifici efficienti di grandi dimensioni.

Cresce l’industria dei prodotti legati all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili
Una seconda conseguenza riguarderà l’offerta di nuovi prodotti o la qualificazione energetica di tecnologie esistenti.
Come è già stato indicato si avrà infatti una forte crescita della domanda di prodotti legati all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili. Per fare alcuni esempi, si ritiene che grazie alle nuove normative nei prossimi tre anni le vendite dei materiali isolanti per l’edilizia raddoppieranno, quelle delle caldaie a condensazione triplicheranno, mentre le installazioni di collettori solari e di moduli fotovoltaici si moltiplicheranno di 5 e 10 volte.
Di fronte all’innesco di questa formidabile crescita della domanda di “qualità energetica”, il Ministero dello Sviluppo Economico punta a qualificare anche l’offerta industriale in modo da favorire l’immissione sul mercato di nuovi prodotti e tecnologie (solare termico e fotovoltaico) e a riqualificare comparti industriali esistenti verso la fornitura di sistemi più efficienti richiesti dal contesto energetico di Kyoto (es: frigoriferi A+, laterizi a bassa trasmittanza, caldaie ad alto rendimento, vetri a bassa emissività...).
Si apre dunque una fase molto stimolante che implicherà una forte crescita delle capacità professionali ai vari livelli (progettisti, installatori, certificatori energetici) e l’immissione sul mercato di molti nuovi prodotti. Il 2007 sarà necessariamente un periodo di transizione in cui si metteranno a regime i vari strumenti. In particolare l’attività di certificazione vedrà una forte espansione anche perché l’etichettatura energetica rappresenta il prerequisito necessario per ottenere gli incentivi governativi.
Occorrerà dunque avviare un notevole sforzo di informazione e di formazione per favorire quel profondo processo di trasformazione che attraverserà il mondo delle costruzioni.

Gianni Silvestrini