zero emissioni per gli edifici



da  QUALENERGIA

 
Zero emissioni per l'edificio

 Dal 2016 edifici britannici senza emissioni. Italia e Regno Unito sulle politiche, gli incentivi, il mercato e la ricerca applicata all'aumento dell'efficienza energetica nel settore edilizio. Un Convegno a Roma.
L’edilizia è e sarà il core business delle azioni contro i cambiamenti climatici. In Europa, in media, il 40% circa delle emissioni di anidride carbonica è imputabile ai consumi delle abitazioni civili e commerciali e su questi bisognerà agire drasticamente. I vantaggi potranno essere generali, ma anche facilmente riscontrabili nelle tasche dei cittadini. Su questo tema, oggi 2 aprile, l'Ambasciata britannica, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Ambientali e Agricole del Comune di Roma e il WWF Italia, ha organizzato il Convegno: "Le sfide del clima: L'efficienza energetica nelle abitazioni". L’evento è stato un momento di confronto tra Italia e Regno Unito sulle politiche, gli incentivi, il mercato e la ricerca applicata all'aumento dell'efficienza energetica nel settore edilizio, con particolare attenzione a quello residenziale.

Vediamo qual è la situazione nel Regno Unito e quali sono le strategie intraprese. Un dato molto sorprendente emerso dal convegno riguarda le emissioni di CO2: l'edilizia britannica è responsabile per il 46% di tutte le emissioni nazionali e il 27% del totale è imputabile al solo settore civile (di cui il 53% dovute al riscaldamento e il 20% alla produzione di acqua calda). L’aumento previsto per il 2010 è del 18,5% rispetto ai livelli del 1990.

Visto che un terzo delle abitazioni esistenti nel 2050 saranno costruite da oggi a quella data, lo scorso 13 dicembre, il Ministro britannico per le Comunità e le Amministrazioni Locali, Ruth Kelly, ha annunciato la realizzazione di un progressivo passaggio verso case a emissioni zero, cioè abitazioni che nell’arco dell’anno avranno emissione nette prodotte dai consumi energetici paria zero. A questo scopo il Ministro ha presentato il “Code for Sustainable Homes” (Codice per Abitazioni Sostenibili), un programma di regolamenti strategici per la riduzione delle emissioni nel settore edilizio e l'introduzione di tecnologie innovative. Viene proposto di rendere tutte le nuove abitazioni “carbon neutral” entro il 2016. Attraverso specifici regolamenti edilizi si passerà ad una riduzione delle emissioni delle nuove abitazioni in 3 fasi:

riduzione del 25% entro il 2010
riduzione del 44% entro il 2013
riduzione del 100% entro il 2016
Come sappiamo recentemente il governo britannico ha anche annunciato un obiettivo di lungo periodo, cioè la riduzione delle emissioni complessive del 60% entro il 2050 e dell'80% entro il 2100 (vedi qualenergia.it – “Come ti abbatto le emissioni").

Per cambiare radicalmente il mercato dell’edilizia britannica verranno utilizzati diversi strumenti, oltre il Code for Sustainable Homes, come, ad esempio, l’esenzione dall’imposta di bollo per abitazioni a zero emissioni.
Il Codice per le Abitazioni Sostenibili è un documento che definisce un unico criterio nazionale per gli aspetti riguardanti la progettazione e la costruzione a basso consumo energetico delle abitazioni. Prevede un marchio di qualità che permette alle imprese edilizie di dimostrare la sostenibilità delle loro abitazioni e di distinguersi dalla concorrenza, dando così agli acquirenti il potere di guidare la domanda delle abitazioni non energivore. Sono definite diverse categorie di sostenibilità, con un sistema di classificazione “a stelle”, da 1 a 6.
Il Governo definirà entro l’anno anche una politica dell’edilizia in relazione ai mutamenti climatici. Gli elementi principali riguarderanno le strategie di pianificazione edilizia e il soddisfacimento graduale degli obiettivi di riduzione delle emissioni; la quota, che sarà rilevante, di energia prodotta in loco da fonti rinnovabili e da microgenerazione (entro il 2050 il Ministero per il Commercio e l’Industria britannico prevede che il 30-40% del fabbisogno energetico nazionale sarà soddisfatto dalla microgenerazione, compreso fotovoltaico ed mini eolico); le attività edilizie regionali e comunali che dovranno prevedere e sostenere le tecnologie rinnovabili e quelle a basso tenore di carbonio.

Nel corso del convegno è intervenuto anche Gianni Silvestrini, in qualità di consigliere per l'energia e l'ambiente del Ministro dello Sviluppo Economico. Silvestrini ha delineato le iniziative del Governo in campo energetico e la centralità dell'efficienza energetica in edilizia. In particolare ha evidenziato il contenuto del decreto legislativo 311/2006 che prevede, tra l'altro, il dimezzamento dei consumi energetici dei nuovi edifici entro il 2010, oltre all'utilizzo obbligatorio dell'energia solare termica e, in parte, anche fotovoltaica.