FINALMENTE UN MONUMENTO ALLA MAFIA



Finalmente è stato dato il via alla costruzione del
grande monumento alla mafia che verrà costruito sullo
stretto di Messina a simboleggiare che il potere
mafioso oramai unisce in un unico abbraccio il
continente e l'isola! A parte l'aspetto celebrativo e
quello venale di accaparrarsi un pacco da 10 miliardi
di Euro (200.000 miliardi del vecchio conio), tra
costi diretti ed indiretti, si tratta di un'opera
inutile, anzi dannosa per la Sicilia: in assenza di
infrastrutture di viabilità stradale e ferroviaria i
tempi di percorrenza rimarranno simili agli attuali,
ma il costo per l'attraversamento si impennerà grazie
al famigerato project financing, per cui i costi
unitari per merci prodotte in Sicilia e per il turismo
ivi diretto subiranno un drastico incremento a
vantaggio delle cosche politiche e di quelle locali!
Già il contratto iniziale è un titpico prodotto
mafioso che noi in Toscana abbiamo già visto: lo stato
non inserisce penali a carico del privato, ma è il
privato che pone penali capestro e vessatorie nei
confronti dello stato: se recede deve pagare una
penale pari all'intero costo dell'opera!!! Se un
simile contratto lo stipulasse un privato verrebbe
denunciato per atto vessatorio e quindi nullo! Anche
il Comune di Firenze ha obbligato Publiacqua a
sottoscrivere un contratto capestro con ACEA tutto a
vantaggio della multinazionale per "obbligare" il
pubblico a sottostare ai voleri dell'amministratore
delegato di nomina privata pena penali pazzesche. Ed
il Comune di Firenze si è distinto già in un caso
analogo dove si appresta a regalare ai privati quasi 8
milioni di euro di indennizzo per la ridicola
riduzione del parcheggio della Fortezza da Basso!!
Perchè non interviene la magistratura e la Corte dei
Conti in questi casi di palese e spudorato
comportamento dannoso per l'amministrazione pubblica
compiuto da funzionari pubblici? Perchè non viene
applicata la legge 142 sulla responsabilità dei
pubblici funzionari come nel caso "evidente" della
Fortezza da Basso? Questi nuovi metodi mafiosi si
avvalgono di una meticolosa preparazione a monte con
l'approvazione di leggi bipartisan appositamente
redatte, di appalti sapientemente preparati con la
disgustosa scenetta del povero perdente che piange a
dirotto, di statuti "ad hoc", di regolamenti pilotati
che portano al businnes senza bisogno del colorito,
stantio e brutto armamentario della vecchia mafia
perdente fatto di intimidazioni, minacce, spari,
bustarellone. Queste ultime si trasmettono tramite
passaggi azionari, acquisti e cessioni di Banche, di
aziende, concambi, con il realizzo di plusvalenze
apparentemente slegate. Certo la vecchia mafia serve
ancora e deve mantenere  intatto il suo spazio
mediatico per attrarre l'attenzione ed assolvere anche
alla sua funzione di capro espiatorio e di
distrazione, e con sapiente regia ogni tanto fanno la
comparsata i Riina, i Provenzano oramai ridotti a
ridicole controfigure. 



	

	
		
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