dossier carne



da cunegonda.org
mercoledi 22 dicembre 2004

Dossier carne.

 Vacche grasse e bambini magri

840 milioni di esseri umani, soprattutto bambini (e quasi tutti nel Sud del
mondo), soffrono di denutrizione cronica. Ma, com'è noto, la fame nel mondo
non è un problema causato dalla mancanza di cibo prodotto, ma da una sua
distribuzione non omogenea e soprattutto dagli sprechi enormi: 36 dei 40
paesi più poveri del mondo esportano cibo verso gli USA e l'Europa.
Ad esempio l'Etiopia, anche durante la sua peggiore carestia, produceva semi
oleosi che esportava per il consumo animale. Il Brasile conta 16 milioni di
persone malnutrite. Ed esporta 16 milioni di tonnellate di soia per mangimi
animali - 1000 kg di soia l'anno per ogni individuo malnutrito! (Fonte:
database FAO). La Colombia dispone di 45 milioni di ettari coltivabili: solo
5 milioni sono coltivati per produrre cibo per la popolazione, 40 milioni
sono latifondi lasciati a pascolo per la produzione di carne. In Messico,
milioni di persone soffrono di denutrizione cronica. Nel 1960, il bestiame
consumava 5% dei cereali prodotti nel paese. Nel 2003, il 45%. Allo stesso
modo, per l'Egitto si è passati dal 3% a 31%, per la Cina dall'8% al 28%
(Fonte: Unimondo).

I 2/3 delle terre fertili del pianeta sono usati per coltivare cereali e
legumi per animali (fonte: FAO e USA agency for international development).
Il 77% dei cereali in Europa è destinato non al consumo umano, ma ai mangimi
per animali. Negli USA, l'87%. Nei paesi più poveri, solo il 18%. Su scala
mondiale, il 90% della soia e la metà dei cereali prodotti globalmente sono
destinati a nutrire gli animali anziché gli esseri umani. (fonte: Database
FAO, Food Balance Sheet, 2001).

Fabbriche di proteine alla rovescia

Nel mondo, dunque, una gran parte dei vegetali prodotti non va a nutrire gli
umani, ma gli animali, anche in quei paesi in cui la morte per fame è
all'ordine del giorno. Si potrebbe pensare "D'accordo, produciamo mangimi
anziché vegetali per noi, però poi l'animale produce carne, latte, uova,
quindi quello che ha mangiato ce lo restituisce. Giusto?" No! Sbagliato!
Perché l'animale, considerato come macchina che trasforma risorse vegetali
in animali, è completamente inefficiente.
E' definito, nei manuali di zootecnia, l'indice di conversione come la
quantità di kg di vegetali necessari a far aumentare il peso dell'animale di
un kg:
Animalekg di vegetali per crescere di un kgkg di vegetali per un kg di carne
(contando 35-40% di scarti di macellazione)
Vitello1318
Bue1115
Agnello2433
Pollo34
Se facciamo un confronto con le proteine, anziché col peso dei vegetali, i
risultati sono simili: per produrre un kg di proteine animali servono 16 kg
di proteine vegetali! Un vera fabbrica di proteine alla rovescia!

Perché accade questo? Perché la maggior parte del cibo ingerito viene speso
in forma di energia, per far vivere l'animale, non va a formare i suoi
tessuti. Come accade anche per noi: se mangiamo due etti di cibo, non
ingrassiamo di due etti, perché il cibo lo usiamo sottoforma di energia, per
vivere. Solo una piccola parte ci fa "ingrassare".

Consideriamo ora le cose dal punto di vista della terra utilizzata: un
ettaro di terra destinata ad allevamento bovino produce in un anno 66 Kg di
proteine. Destinando lo stesso terreno alla coltivazione della soia
otterremmo nello stesso tempo 1848 Kg di proteine, cioè 28 volte di più (J.
Andrè, Sette miliardi di vegetariani, Giannone Ed.).

L'impatto sociale dello spreco

Come va ad influire questo spreco enorme sulla vita dei popoli dei paesi più
poveri? Vediamolo con un esempio efficace: l'economista Frances Moore Lappé,
ha calcolato che in un anno, nei soli Stati Uniti, sono stati prodotte 145
milioni di tonnellate di cereali e soia. Per contro, sono stati ricavati 21
miloni di tonnellate di carne, latte, uova. Facendo la differenza, si
ottengono 124 milioni di tonnellate di cibo sprecato: questo cibo, avrebbe
assicurato un pasto completo al giorno a tutti gli abitanti della Terra! Con
il solo spreco degli USA, si sarebbero potuti nutrire tutti gli uomini,
donne e bambini del pianeta.

L'Europa non è da meno: l'Europa è in grado di produrre abbastanza vegetali
da nutrire tutti i suoi abitanti, ma non i suoi animali. Solo il 20% delle
proteine vegetali destinati agli animali d'allevamento proviene
dall'interno, il resto viene importato dai paesi del sud del mondo,
impoverendoli ulteriormente, e sfruttando le loro risorse ambientali.
(Fonte: Commissione Europea).

Se tutti, sulla Terra, adottassero un modello di consumo come quello oggi
imperante nei paesi occidentali, il pianeta non potrebbe reggere,
servirebbero almeno due volte e mezza le terre emerse oggi esistenti.
Viceversa, se tutti seguissero il modello alimentare degli indiani, potremmo
nutrire 11 miliardi di persone (contro i 6 miliardi attualmente esistenti).

In sostanza, i paesi ricchi oggi possono consumare così tanta carne solo
perché sfruttano suolo e risorse dei paesi poveri in cui il consumo di carne
è minimo.

Spreco di acqua

Ma non è finita qui, perché, legato allo spreco di risorse vegetali vi sono,
ovviamente, molti altri sprechi di altre risorse, prime fra tutte acqua ed
energia.
Il 70% dell'acqua utilizzata sul pianeta è consumato dalla zootecnia e
dall'agricoltura. Dobbiamo sommare, infatti, l'acqua impiegata nelle
coltivazioni, che avvengono in gran parte su terre irrigate, l'acqua
necessaria ad abbeverare gli animali e l'acqua per pulire le stalle. Una
vacca da latte beve 200 litri di acqua al giorno, 50 litri un bovino o un
cavallo, 20 litri un maiale e circa 10 una pecora. ("Le fabbriche degli
animali", E. Moriconi, Ed. Cosmopolis, 2001)
Il settimanale Newsweek ha calcolato che per produrre soli cinque chili di
carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media
americana in un anno (e 5 kg di carne non bastano nemmeno a coprire il
consumo di una settimana, per la stessa famiglia!).
Il dott. David Pimentel, specialista in risorse idriche alla Cornell
University, Ithaca, New York, ha calcolato nel 1997 la quantità d'acqua
necessaria a produrre vari tipi di alimenti. Scopriamo così che per ottenere
10 grammi di proteine dalla carne di manzo serve 83 volte tanta acqua quanta
ne serve per produrre le stesse proteine dalla soia, e 64 volte tanta
rispetto al frumento (vedi tabella 1).

Alimentolitri di acqua x 1kg di alimentolitri di acqua x 10 gr di proteine
Patate500 litri250 litri
Frumento900 litri70 litri
Mais1400 litri 150 litri
Riso1910 litri 280 litri
Soia 2000 litri 54 litri
Pollo3500 litri175 litri
Manzo (intensivo)100.000 litri4.500 litri

Tabella 1, consumo d'acqua. Fonte: "Water Resources: Agriculture, the
Environment, and Society An assessment of the status of water resources by
David Pimentel, James Houser, Erika Preiss, Omar White, et al. Bioscience,
February 1997 Vol. 47 No. 2.

Una ulteriore conferma della gravità del problema ci viene dal congresso
mondiale degli esperti di risorse idriche, tenutosi nell'agosto di
quest'anno (2004) in Svezia e chiamato "Settimana Mondiale dell'Acqua":
l'invito è "consumate meno carne", le risorse d'acqua sono ai livelli minimi
e la produzione di carne ne richiede una quantità spropositata.

Spreco di energia

Anche l'energia fossile necessarie per la produzione di cibi animali è di
gran lunga maggiore di quella necessaria per la produzione degli stessi
nutrienti da fonti vegetali. Servono solo 2 calorie di combustibile fossile
per produrre 1 caloria di proteine dalla soia, 3 per il grano, 36 per il
latte e 78 per il manzo. (Fonte: "Energy and land Constraints in Food
Protein Production", Science, Nov 21, 1975). Jon R. Louma afferma che per
ogni caloria ingerita dall'americano medio, servono 9.8 calorie di
carburante fossile, quindi in un anno un americano "mangia" 13 barili di
petrolio.

[Marina Berati, coordinatrice www.saicosamangi.info, per la Redazione
Cunegonda Italia]