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comunicato Legambiente



22 Settembre 2000 

IL TRAFFICO IN VETRINA 

    "Questa giornata è stata un'occasione per dire ai cittadini delle città
italiane che il traffico infernale ed irrespirabile che devono affrontare
nella loro vita quotidiana non è un problema serio. Si promette di bloccare
il traffico e di offrire un servizio alternativo e pubblico per favorire la
mobilità; in realtà si finisce a Roma come a Napoli, a Firenze come a
Bologna per abbandonare la città, come tutti i giorni dell'anno, alla
mobilità insostenibile. Con l'aggravante di farlo in un giorno in cui tutte
le città d'Europa sono davvero chiuse alle auto private: una brutta figura
di rilievo internazionale. Questa giornata è un'occasione persa, o forse
persino una presa in giro per chi chiede città più vivibili e meno
traffico". Con queste dure parole Francesco Ferrante, direttore generale di
Legambiente, ha commentato la cattiva riuscita in molte città d'Italia de
"La città senza la mia auto". La maggior parte dei sindaci ha chiuso al
traffico porzioni ridottissime della città, spesso zone del centro che sono
comunque chiuse nei rimanenti giorni della settimana e che vengono
sorvegliate appena un po' più severamente per questa occasione. Molte delle
aree nominalmente chiuse quest'oggi sono in realtà aree "colabrodo", non
sufficientemente controllate e perciò perforate da un traffico che anche in
giorni come questi torna incontrollato ad assediare le città con le sue
emissioni inquinanti. Divieti di accesso ridotti al minimo, servizi
pubblici insufficienti, centri intasati; un'iniziativa, questa giornata
europea contro il traffico, celebrata con un troppo manierismo e con poca
sostanza. Ecco alcuni esempi di piccoli o grandi fallimenti nella lotta al
traffico Firenze: nell'orario tra le 8.00 e le 9.00 per attraversare la
città da Campi Bisenzio a Piazza Gavinana si impiegava sui mezzi pubblici,
come in ogni altro giorno della settimana, circa un'ora e trenta. Il solito
traffico a rallentare i bus, il solito smog e frastuono. Genova: durante la
mattina neppure un centimetro di città viene vietato alle auto. Si comincia
solo dal pomeriggio e solo per le zone di piazza Fontane Marose, via Roma,
via 25 aprile, piazza De Ferrari, un pezzetto di via XX settembre) Palermo:
centro veramente off limits; ma il mancato potenziamento del trasporto
pubblico ed il mancato divieto di transito nelle zone più sensibili della
periferia crea nella mattina un mega ingorgo intorno al centro della città,
con la zona del Porto completamente in tilt Bologna: un'adesione "fantasma"
a "La città senza la mia auto": unica iniziativa un biglietto per i mezzi
pubblici che vale 24 ore. Il resto è solo traffico. Roma: a via Arenula si
entra in centro sotto lo sguardo distratto dei vigili. Via Veneto, piazza
Barberini, via Cavour: nessun divieto al traffico ed all'inquinamento
Napoli: la città divisa in due: solo via Caracciolo ed Lungomare (a cui si
aggiunge via Partenope nel pomeriggio) meritano di essere liberate dal
traffico. Le zone difficili della città, (la stazione, ad esempio), restano
ostaggio degli ingorghi quotidiani Torino: un esempio dove le cose vanno
molto meglio: tutto funziona abbastanza bene. Eppure anche qui
l'amministrazione non ha il coraggio di chiudere al traffico un solo
centimetro in più rispetto all'estensione della ZTL