[Ecologia] Convegno a quarant'anni dalla nascita di Medicina democratica.



Convegno a 40 anni dalla nascita di Medicina democratica. Il programma (clicca qui) non è stato predisposto per consentire spazio a una discussione che investa la natura futura di Medicina democratica che il suo fondatore, Giulio Maccacaro, volle Movimento di lotta per la salute. Parlare di tradimento dei valori e di mutazione genetica può apparire eccessivo, però il dibattito è acceso se l’Associazione si stia trasformando risolutivamente in apicale burocrazia medico conferenziera legale oppure se la prevalenza possa ancora essere restituita alla democrazia delle Sezioni che operano nei territori a fianco dei Movimenti. L’attuale Presidenza dissente dalla contestazione che la colpisce definendola “falsa e denigratoria”. (continua)

E’ in uscita l’ultimo numero della rivista di Medicina democratica. Clicca qui il ricco sommario. Per ragioni tecniche (non vogliamo pensarle censorie) sulla Rivista sarebbe stato rinviato il contributo di Lino Balza che piuttosto sarebbe stato di attualità in coincidenza con il Convegno per il Quarantennale della nascita di Medicina democratica Movimento di lotta per la salute, apportando un contributo fortemente critico a quella che appare una mera auto referenziale celebrazione. Medicina democratica non ha bisogno di guardarsi ad uno specchio deformato bensì di riflettere con coraggio per un rilancio ormai indifferibile -è la tesi accusatoria di Balza- occorre, con un cambio del quadro dirigente, scongiurare una mutazione genetica di Medicina Democratica che -con Maccacaro- nacque invece da una grande ricchezza di lotte, di esperienze, di volontà collettiva e individuali, essa deve quindi restare un Movimento di lotta per la salute che agisce tramite le Sezioni e fra i Movimenti sui territori, insomma la sua natura deve consistere sempre e solo nell’essere lei stessa Movimento di lotta, Movimento interattivo e propulsivo che nuota tra i Movimenti sul territorio come un pesce nell’acqua, insomma assolutamente non può consolidarsi in una associazione apicale di medici, consulenti e conferenzieri, tanto meno può alterarsi in studio legale. Clicca qui il contributo storico e politico di Balza.

Amianto killer in Lombardia. Ogni anno 400 casi di tumore.

Raffaele Guariniello sulla sentenza Thyssen-Krupp e sul processo Eternit. Da “Punto Sicuro” clicca qui l’intervista di Tiziano Menduto.

Il reato di dolo è come se non esistesse per i processi ambientali. Anche quando i disastri eco sanitari sono gravissimi, i tribunali pronunciano sentenze per colpa: pene lievi e prescrizioni brevi. Non è infrequente che assolvano addirittura. I giudici non si impressionano neppure dei morti a migliaia. Gli inquinatori sanno di farla sempre franca e perseguono. Il libro “Ambiente Delitto Perfetto” si arricchisce di capitoli. Ma qualche PM insiste a chiedere il rispetto del Codice. Come ha fatto la Procura di Torino per il processo Eternit bis.

Rischio amianto Tav Terzo Valico? Il primo malato tra 30 anni. Agghiacciante intercettazione della Finanza a un dirigente del Consorzio che sta costruendo la ferrovia ad alta velocità, a proposito dell'occultamento degli effetti sanitari degli scavi su operai e abitanti. Clicca qui.

Conferenza di Medicina democratica a Firenze Rovezzano sui pericoli dell'amianto nelle condotte degli acquedotti. Libro di David Mattacchioni e Maurizio Marchi della sezione di Livorno.

Processo per la strage di Viareggio. Non accettiamo che questo sia il paese delle stragi impunite e dei licenziamenti politici! Rfi (il governo) ha licenziato Riccardo Antonini in quanto al processo consulente a titolo gratuito per i familiari delle vittime della strage ferroviaria del 2009: 33 morti e 25 feriti.

La Solvay sotto osservazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR. Perplessità sullo “Studio ambientale sullo stato di salute dell’ambiente marino dell’area antistante lo stabilimento Solvay di Rosignano Marittimo”. Clicca qui.

Dei due processi gemelli Montedison e Solvay, a fine gennaio l'Appello per quello di Bussi. Appello dopo la sentenza di primo grado che aveva assolto gli imputati di avvelenamento doloso delle acque di falda. Stesso reato che il PM di Alessandria ha confermato per l’Appello alla sentenza semi assolutoria di Spinetta Marengo (Alessandria). Per la sentenza di primo grado di Bussi (Pescara), il presidente della corte di assise è sotto procedimento disciplinare del ministero di Giustizia per aver interferito su alcuni membri della Giuria. Sempre in sede disciplinare i sospetti di tangenti. Di tangenti ad Alessandria sono stati invece interessati la Procura di Milano e il Consiglio superiore della magistratura. Intanto in entrambi i siti industriali l’inquinamento peggiora e le bonifiche non avvengono.

Occuparsi di una discarica e non di Solvay è come preoccuparsi della pagliuzza nell’occhio piuttosto che della trave.  A un titolo a cinque colonne (es. La Stampa/Piero Bottino) “Una discarica alla mercè del Bormida” riferita alla cava “Clara e Buona”, dovrebbe in proporzione corrispondere un intero giornale dedicato allo stato attuale della falda sottostante la Fraschetta. Semmai è il Bormida, e non solo, alla mercè della Solvay. Si comprende che i giornali preferiscono non disturbare i grossi padroni dell’inquinamento, tanto più perché lo fanno i politici e gli amministratori pubblici, si comprende un po’ meno che la popolazione tenda ad esorcizzare i pericoli più gravi cercando di ignorarli (ma non affrontandoli), non si comprende affatto che Associazioni ambientaliste e Comitati si sparpaglino a difendere ciascuno l’innaffiatoio del proprio orticello. Ma che senso ha impedire a Spinetta Marengo l’ipotetico inquinamento della falda dai rifiuti del Tav Terzo Valico, quando questa falda è già ai livelli massimi di inquinamento? Come minimo, mentre ci si batte per impedire il peggioramento dell’amianto, ci si batta per conseguire la bonifica della falda (ammesso e non concesso che non stia diventando irreversibile), altrimenti il Terzo Valico aggiungerebbe un cucchiaino al lago di veleni ben più potenti e pericolosi. Analoghe considerazioni valgono per la grande lotta dei Comitati della Valle Bormida. O ci si mette in testa che la falda è unica, che la battaglia deve essere unica, che l’unione fa la forza, altrimenti sono tutte battaglie perdenti e inutili. Tutte le battaglie sono perdenti se non si affronta la bonifica della Solvay di Spinetta Marengo. Non lo dico io, lo ammette la sentenza della Corte di Assise di Alessandria che svolge una analisi esemplare dello stato di inquinamento… per poi non trarne le conseguenze sul piano delle condanne ai veri responsabili (piuttosto che ai pesci minori). Vediamo in breve cosa ebbe sanzionato in sentenza la Corte (clicca qui) sottolineando che oggi l’avvelenamento della falda è rimasto tale, anzi aggravato, nell’indifferenza e nell’inerzia delle autorità pubbliche e della politica, compresi gli organi di informazione e ahimè partedel mondo ambientalista. Aggiungiamo, a tragico corollario, la superficialità della classe politica alessandrina che si occupa, giustamente, del “Registro Tumori” senza rendersi però conto che esso è solo una parte dell’ “Indagine epidemiologica”, dunque uno strumento monco, insufficiente. Così come sarebbe monca una indagine epidemiologica limitata al solo Comune di Alessandria (che comunque non c’è). Quando finalmente i Comuni della Fraschetta si faranno carico (soldi alla mano, non chiacchiere) delle dettagliate proposte, che tutti hanno ricevuto da Medicina democratica, per una Indagine epidemiologica della Fraschetta, sarà sempre tardi. Sarà sempre tardi quando si muoverà l’assessore del Comune capoluogo, che abbiamo investito del compito di raccordo intercomunale.

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Tante denunce ambientali e sanitarie si perdono nei meandri delle istituzioni. Marco Marotta (Membro dell'Apostolica Accademia Tiberina per le Scienze, Consulente ISDE Associazione Internazionale Medici Ambiente, Socio e Consulente Ordine Medici Monza e Brianza) si rivolge al Presidente della Repubblica (clicca qui)

Il Tar boccia per incompetenza la Giunta regionale per la gestione acqua del Molise. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso presentato da sedici sindaci (otto della Provincia di Campobasso e otto di quella di Isernia) contro l'istituzione dell'Egam, l'Ente di Governo dell'Ambito del Molise per il servizio idrico.

Le associazioni ambientaliste non devono pagare i costi di accesso alla giustizia. Una sentenza fissa un precedente importante per le associazioni che difendono il territorio: continua.

Ritorno al presidio permanente No Dal Molin e per i beni comuni. Fino al 26 gennaio tendone in un campo a Vicenza via Ponte Marchese: iniziative di lotta, di dibattiti e dei momenti di socialità. Costruzione dell’ l’agenda dei movimenti sociali vicentini dei prossimi mesi a partire dalle vicende della militarizzazione del territorio, delle questioni di genere e della cementificazione, lo sfacelo prodotto dalla Pedemontana, il futuro progetto del Tav, quello della Valdastico Nord ecc. Clicca qui.

Manifestazione regionale contro le grandi opere. Organizzata da No dal Molin, Comitati contro le grandi opere per la difesa dei Beni comuni. Piazza Matteotti – Vicenza ore 15,30 sabato 21 gennaio. Stop alla devastazione dei territori e al saccheggio dei beni comuni! Contro le guerre, le basi e le spese militari! Per l'acqua bene comune! Una sola grande opera: casa, reddito, diritti per tutti/e!

Acqua bene comune: Pfas, Megalon e referendum. Al Presidio No Dal Molin, Ponte Marchese (Vicenza), domenica 22 gennaio ore 16, dibattito con Titta Fazio, medico di medicina generale, ISDE Vicenza; Marina Lecis, consulente in diritto ambientale; Sonia Perenzoni, consigliera comunale di Montecchio Maggiore; attivisti del comitato del Melagon.

Un contributo per i braccianti di Castelnuovo che rifiutano di essere schiavi. Ora più che mai è necessaria solidarietà concreta con chi lotta e, mentre difende i suoi diritti, difende anche quelli di tutti gli altri. Per questo, per sostenere le spese legali di questa vertenza ti chiediamo un contributo che potrai versare sul conto postapay del Presidio permanente al seguente numero: 4023 6006 6943 9400. Clicca qui il comunicato.

Gli spinettesi hanno il sindaco che si meritano. Il peggiore d’Italia secondo IlSole24Ore. Riceve 18 milioni di euro dal governo e cosa ne fa? Per l’Osservatorio ambientale della Fraschetta? O per l’Indagine epidemiologica della Fraschetta? O per la bonifica del disastro ecologico sotto sopra intorno la Solvay? O per sostenere il dolo nel processo d’Appello contro Solvay? O per il Lovassina? Niente affatto. Li destina a cose più importanti chiedendo consiglio ai cittadini di Spinetta Marengo. Cioè: percorso ciclopedonale da Alessandria con passerella sul Bormida, centro gioco, parco di Marengo, orti solidali, marciapiedi, fioriere, lampadine e qualche miliardo di lire alla povera Solvay per teleriscaldamento. Nell’incontro pubblico applaudono i cittadini insieme al direttore che li ospita. E vissero (si fa per dire) tutti felici e contenti. Più felice di tutti Rita Rossa, la sindaco, che si ricandida perché porta bene essere anche quest’anno l’ultima fra i sindaci italiani nella classifica di gradimento.

Alluvione: cosa resta? Sopralluogo nelle campagne alessandrine per constatare i danni post-alluvione.

Il nuovo libro di Linda Maggioni con i contributi di Francesco Gesualdi, Rossano Ercolini, Marinella Correggia.

Notav, cronaca di una battaglia ambientale durata 25 anni. La ricostruzione storica, mese per mese, della più lunga opposizione ambientale in Europa, basata su 13.000 articoli di giornale e sulla testimonianza diretta. È il racconto di un lunghissimo confronto tecnico e umano ora pieno di speranze, ora sconfortato ma incrollabile, ora allegro e ricco di inventiva che svela le decisioni camuffate, i dati falsi, gli inganni mediatici e la militarizzazione, che sono necessari a chi detiene il potere per far costruire una grande opera inutile a scapito degli investimenti per la scuola, la sanità, la ricerca, le pensioni... Clicca qui.

Anche per proprie esigenze personali sono riconosciuti i permessi per assistenza handicap. I permessi retribuiti riconosciuti al lavoratore dalla Legge 104/92, per prestare assistenza a un congiunto con handicap in stato di gravità, possono essere utilizzati anche per consentire al lavoratore di provvedere alle proprie esigenze personali, purché (continua...)

Messaggio di pace e salute inviato a 18.101 destinatari da Barbara Tartaglione

Via Dante 86 - 15121 Alessandria Tel. 3382793381

Sezione provinciale di Medicina democratica Movimento di Lotta per la salute: 

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