la lotta contro i licenziamenti di A2A - ed altre scadenze antinucleari



 

da parte di Alfonso Navarra cell. 340-0878893 Tel. uff. LOC 02-5810.1226 via Mario Pichi, 1

vicepresidente Associazione Energia Felice

Fermiamo chi scherza col fuoco atomico -- c/o Campagna OSM-DPN (www.osmdpn.it)

Care amiche e cari amici,

L'11 aprile - giovedi - partecipo alla Conferenza stampa-dibattito indetta dal comitato "SI alle energie rinnovabili NO al nucleare".

La conferenza si tiene a Roma alle ore 11.00 presso l'auletta del CIRPS, piazza S. Pietro in Vincoli 10 (di fronte alla chiesa del Mosè).

Il tema: "Emergenza scorie radioattive e definitiva uscita dal nucleare in Italia e in Europa".

Sotto riporto quanto scrive l'AGENPARL in merito a questa conferenza.

Anche in ragione di quanto dovrei andare a dire in quella sede, sarebbe necessario ci scambiassimo due idee sul Network antinucleare europeo e sulle sue prossime scadenze.

C'è, in particolare, da stabilire quando fare il convegno a Bussoleno (o a Torino), zona Valle di Susa, in preparazione della carovana antinucleare europea.

Se vogliamo seguire tempi stretti, "alla francese", possiamo fare fine aprile, il 28 aprile, in concomitanza con l'anniversario di Chernobyl, questione sempre attuale anche per la lotta dei liquidatori della centrale che vediamo manifestare ogni settimana a Ginevra (ai quali furono promessi dall'ex URSS compensi e diritti poi naturalmente non mantenuti).

Un'altra possibilità da valutare, al posto della Valle di Susa, è inserirsi in qualche modo nel programma di "Stop Enel" per il 28 aprile a Roma.

La scadenza è già stata fissata e preparata. Questa organizzazione-ombrello ha lanciato un appello in cui chiede di unire le forze contro la multinazionale dell'energia italiana.

La sua base è una serie di comitati che si oppongono alle centrali a carbone.

In fondo chi vuole cambiare modello energetico dovrebbe essere interessato ad attuare pienamente il referendum antinucleare in Italia e a favorire la fuoriuscita dell'Europa dal nucleare...

A Tunisi si è poerò dovuto faticare per inserire la categoria "energia" (grandi centrali e mega-dighe) tra le cd "Grandi Opere Inutili e Imposte".

I meno entusiasti al collegamento con gli antinucleari erano proprio i francesi di Notre Dame des Landes (una specie di NO-TAV transalpini, per capirci)!

Se vogliamo andare a ritmi più rilassati dovremmo invece aspettare giugno tenendo conto che a maggio abbiamo (è così? è confermato? questi austriaci al momento mi allarmano un po'!) la riunione sull'ICE (Iniziativa dei cittadini europei) indetta da Global 2000 a Vienna...

Per l'intanto i milanesi di Energia Felice, del C.A.V.R.A., dello Sportello Energia hanno domani un appuntamento che non possono mancare: è il presidio indetto dai lavoratori di A2A dalle 17.00 alle 19.30 davanti Palazzo Marino.

Questi lavoratori paventano licenziamenti dopo la cassa integrazione per circa 700 persone.

Esiste una base oggettiva per questa vicenda e l'acquisto di elettricità a basso costo di fonte nucleare dalla Francia.

(Si veda il mio articolo pubblicato sul sito di Energia Felice alla URL: http://www.energiafelice.it/il-nucleare-francese-disoccupa-i-lavoratori-a2a/)

Dobbiamo insomma rivederci, riprendere le fila del lavoro, rilanciare la Campagna per una A2A ripubblicizata al servizio del modello energetico "rinnovabile", e quindi "pressata" politicamente con il trasferimento dei contratti a Trenta spa, organizzare con questa finalità lo Sportello in Piazza in zona 8, previsto per il 20 aprile.

Il gazebo deve essere ritirato con la macchina da Anna Ricci (anna_across_the_universe at aol.it), in zona Stazione Centrale, ed aspettiamo da Elio Leonida (elio.leonida at libero.it) notizie logistiche più precise su orari e luoghi, nonché permessi...

L'appuntamento per preparare il tutto è per il 17 aprile, alle ore 17.00, al mercoledi antinucleare e dell'energia felice (che salta questa settimana), stavolta in via Mario Pichi 1, sede della LOC e degli obiettori alle spese militari e nucleari.

(AGENPARL) - Roma, 05 aprile -

Nel documento di convocazione della conferenza stampa si legge che "a 25 anni di distanza dal referendum del 1987 l’Italia non è ancora riuscita a dotarsi di un efficiente sistema di messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, che in massima parte versano in condizioni di assoluta precarietà, in particolare quelli contenuti negli impianti nucleari, che nella maggioranza dei casi non sono ancora 'condizionati' e si trovano pertanto nello stato in cui sono stati prodotti". A questa già ingente mole di scorie va aggiunta quella che verrà prodotta una volta smantellati gli impianti nucleari, i rifiuti industriali e medicali e quelli all’estero per il ritrattamento (quasi 2000 tonnellate di combustibile esaurito attualmente in Inghilterra e Francia). "Per smaltire il tutto – secondo il comitato – occorrerebbe un deposito da 90mila metri cubi ma 'i programmi per lo smantellamento vanno avanti molto al rilento – basti pensare alla SOGIN, i cui lavori sono stati realizzati soltanto per il 10%, a fronte di quasi 2 miliardi di investimenti in 10 anni -, anche in conseguenza di scelte strategiche spesso contraddittorie e incomprensibili". Per scongiurare conseguenze drammatiche per la salute pubblica occorre dunque adottare urgentemente una serie di misure, volte a porre in sicurezza i rifiuti esistenti e a imporre il controllo pubblico su una gestione spesso opaca delle procedure di smaltimento. Il comitato ricorda infine che la direttiva 2011/70 Euratom, che ha introdotto 'nuove e importanti regole comuni per la gestione dei rifiuti radioattivi' dovrà essere recepita nella legislazione nazionale entro l’agosto di quest’anno. La direttiva prevede, soprattutto, 'l’obbligo per ciascuno stato membro di trasmettere alla Commissione europea, entro l’agosto 2015, il programma per la politica di gestione di tutti i rifiuti radioattivi', secondo il principio che essi vadano gestiti e smaltiti nel paese che li ha generati. "Il recepimento di questa direttiva – conclude il documento di convocazione di 'SI alle energie rinnovabili NO al nucleare' – può essere l’occasione per ripensare l’intero settore della gestione delle scorie".

Nell'ambito delle iniziative dei movimenti per l'uscita definitiva dal nucleare in Europa, il Comitato invierà su tutte le questioni un esposto all'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, alla Corte dei Conti e ai Ministeri competenti e anticipa una proposta: rinforzare l'attività tecnica di controllo, a partire dal settore competente dell'ISPRA; sottrarre alla Sogin i finanziamenti della componente A2, che tutti paghiamo sulla tariffa elettrica; superare la Sogin e conferire i suoi compiti a una Autorità nazionale di carattere pubblico, sul modello inglese. Tra i relatori dell’incontro figurano due nomi prestigiosi del mondo scientifico e accademico come il prof. Massimo Scalia, fisico, già docente di Fisica Matematica presso la Facoltà di Scienze MFN de 'La Sapienza', copresidente del comitato scientifico del DESS 2005-2014 dell’Unesco e presidente del comitato scientifico dell’ass. SI alle energie rinnovabili NO al nucleare e il prof. Gianni Mattioli, fisico, membro della Presidenza del Comitato scientifico del Decennio per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile dell’Unesco e del Comitato scientifico di Legambiente e della presidenza dell’ass. SI alle energie rinnovabili NO al nucleare. Tra i relatori figurano inoltre l’on. Ermete Realacci, nome storico dell’ambientalismo italiano, presidente onorario di Legambiente e tra i fondatori del Kyoto Club, Monica Frassoni, già parlamentare europea ed ex membro dell’esecutivo della rete parlamentare della Banca Mondiale; Vittorio Bardi, vice presidente di 'SI alle energie rinnovabili NO al nucleare'. Hanno assicurato la loro presenza all’iniziativa la senatrice Laura Puppato e Mario Agostinelli, portavoce del Contratto mondiale per l’energia e il clima. L’invito è stato inoltre esteso a varie forze politiche, tra le quali il M5S.