Re: [ecologia] Elettrosmog, modificata la legge, norme meno rigide



alcune info a questo opuscolo http://www.anpeq.it/download/libretto_radon.pdf

altre le scrivo qui traendole dal sito dell'arpat

Cosa fare per ridurre la concentrazione di radon: alcune indicazioni generali

Per ridurre la concentrazione di radon in un edificio è possibile realizzare le cosiddette “azioni di rimedio”, che consistono in semplici accorgimenti o interventi finalizzati a ridurre l’ingresso del radon nell’edificio e/o ad aumentare il ricambio dell’aria interna attraverso l’immissione di aria esterna. In attesa di interventi specifici, l’aumento di ventilazione naturale dei locali costituisce una misura temporanea per la riduzione dei livelli di radon, la cui efficacia dipende tuttavia dal livello di partenza e dalla sistematicità della ventilazione. È utile prima di decidere quale azione di rimedio scegliere, effettuare un sopralluogo per individuare eventuali peculiarità dell’edificio che possano favorire l’ingresso del radon, come ad esempio aperture che mettono in comunicazione diretta gli ambienti abitati con il suolo sottostante l’abitazione. Alcune delle più comuni tecniche per ridurre l’ingresso del radon consistono:

nella sigillatura di crepe, fessure, aperture di collegamento con il sottosuolo (collegamento diretto o indiretto tramite muri a contatto con il suolo), con attenzione anche alle tubazioni dell’acqua e all’impianto elettrico; nell’incremento della ventilazione naturale o artificiale del vespaio aperto sotto l’edificio (mediante un aspiratore che porta all’esterno l’aria sotto l’abitazione); nella realizzazione di un pozzetto esterno all’edificio per l’estrazione del gas dal suolo sottostante l’edificio.

In fase di ristrutturazione è anche possibile aumentare l’isolamento degli edifici dal suolo mediante l’uso di membrane impermeabili. Gli interventi citati possono essere realizzati da imprese edili adeguatamente istruite; l’intervento è seguito da misure della concentrazione di radon di lunga durata, per verificarne l’efficacia; i costi delle azioni di rimedio più comuni vanno, nella maggior parte dei casi, da poche centinaia ad alcune migliaia di euro. In conclusione è raccomandabile rivolgersi a tecnici (sia per l’individuazione della tipologia di intervento, che per effettuare le misure) con una esperienza specifica nel settore. Quando la concentrazione di radon supera i livelli di riferimento, esistono diverse possibilità d’intervento, la cui scelta dipende da come è costruito l’edificio e come sono distribuiti gli ambienti. Quindi la prima cosa da fare è quella di effettuare misure di breve durata in diversi ambienti per individuare le vie di accesso del radon all’interno dell’edificio. Alcuni accorgimenti per ridurre la concentrazione del radon sono:

areare di più (aumentare i ricambi d’aria) gli ambienti: questa soluzione è molto semplice, ma non sempre utilizzabile in inverno; inoltre non consente di ridurre la concentrazione quando i livelli sono molto elevati isolare l’abitazione dal terreno, sigillando crepe, condutture, aperture (compresi pozzetti) e tutto ciò che può costituire una via di ingresso dell’aria dal sottosuolo: ciò può essere fatto in corso di ristrutturazione con piccoli costi aggiuntivi far ricorso alla ventilazione forzata: i sistemi principali sono l’estrazione dell’aria ricca di radon del vespaio verso l’esterno dell’edificio, oppure, al contrario, si può creare una sovrapressione nel vespaio stesso, in modo da contrastare la fuoriuscita del radon dal terreno. In alternativa è anche possibile pressurizzare l’edificio con l’immissione di aria dall’esterno.