Re: [ecologia] Il Wwf compie 50 anni



Aver posto l'ambiente al centro anzichè l'uomo è il grande errore - verrebbe da dire il peccato, perchè si tratta di un errore consapevole - dell'ambientalismo, che diventa puntello ideologico di tutta una serie di opzioni che sono oggettivamente contro l'uomo. Una di queste scelte è stata quella, ad esempio, di scindere la responsabilità del controllo dell'inquinamento (quello vero) da quello della salute. In questo modo è stata del tutto depotenziata la possibilità di intervento dei servizi di prevenzione sanitaria nei confronti delle industrie inquinanti (e come tali dannose per la salute umana), attribuendo invece il compito del "monitoraggio" ambientale, scisso dalle sue finalità di tutela della salute, alle agenzie per l'ambiente, messe sotto il controllo politico, controllo che è stato esteso, del resto, anche al servizio sanitario attraverso i meccanismi di nomina dei suoi dirigenti. Avviene così che industrie responsabili di diffusione nell'aria o nell'acqua o nel cibo di pericolosi cancerogeni o di altre sostanze altamente tossiche e, quel che peggio, persistenti, vengano al più ritenute responsabili di "danno ambientale" e non di tentato omicidio o attentato alla salute. Il nostro ambiente di vita è stato  e continua ad essere trasformato in un pericolosissimo terreno minato, al punto che oggi una persona su due, indipendentemente dal sesso, ha la probabilità di mettere un piede su una mina e di beccarsi una diagnosi di cancro, per non contare poi tutti quelli che si ammalano di altre malattie cronico-degenerative direttamente collegabili all'inquinamento ambientale. Se invece di pensare alla "pericolosissima" CO2 emessa dai tubi di scappamento delle auto, pensassimo un pò più al benzene (additivo della benzina "verde") o al benzo(a)pirene (due cancerogeni certi per l'uomo) a all'altra miriade di inquinanti tossici, genotossici, mutageni, cancerogeni che escono sì dai tubi di scappamento ma anche dalle ciminiere, forse la nostra salute ne guadagnerebbe. Non ne guadagnerebbe di sicuro, però, il grande business che ruota attorno alla cura delle malattie, guarda caso controllato da quelle stesse grandi corporation che producono quella pletora di sostanze pericolose per la salute che vengono immesse sul mercato e che da questo, attraverso l'ambiente o il cibo, arrivano all'uomo. Tutelando autenticamente la vita e la salute umana, verrebbe tutelato anche l'ambiente, che di tale vita e di tale salute è un determinante fondamentale. Una tutela dell'ambiente che prescinda dalla salvaguardia della salute e delle condizioni di vita dell'uomo è solo un grande inganno il cui effetto non è sicuramente quello di proteggere l'ambiente, ma quello di tutelare potere e profitti di qualcuno.
(Tra parentesi: mentre molte sostanze prodotte artificiamente volutamente o come sottoprodotti indesiderati e poi diffuse in ambiente sono persistenti e difficilmente eliminabili una volta diffuse, la CO2 non è affatto persistente in natura: tutta la biochimica vegetale è uno straordinario "spazzino" di CO2. Altro che bruciare biomasse per produrre energia!)
Cordialmente
Giovanni Malatesta
On 15/09/2011 09:54, scienza.marcia at katamail.com wrote:

Carlo e Filippo d'inghileterra e il wwf

Il Principe Carlo d’Inghilterra, che ha acquistato notorietà per aver fatto  affermazioni  ridicole e “infiammanti, ora sta dicendo che lui è, di fatto, una specie a rischio. In verità, secondo lui, lo siamo tutti.

 

Prince Charles ha fatto queste affermazioni in un discorso introducendo la sua nomina a Presidente del World Wild Life Fund for Nature (WWF) , una posizione che suo padre,  il Principe Filippo, già detenne in passato.

 

Charles si è spinto oltre dicendo che l’umanità si trova ora davanti alla “sesta grande estinzione di massa”, ovvero la continua erosione di “molta della vitale biodiversità della Terra, causata da una quantità di pressioni: dalla crescita della domanda di terra, alle conseguenze di ogni tipo di inquinamento.” 


Ha continuato dicendo che “senza la biodiversità che è cosi minacciata, noi stessi non saremo in grado di sopravvivere”. Essenzialmente, il principe ha biasimato la incombente estinzione della umanità causa il Cambio Climatico, la produzione di massa, gli alti standard di vita e la richiesta di terra. Le sue rivendicazioni, tuttavia, anche se contengono una minima percentuale di verità, sono piuttosto ingannevoli nel modo in cui sono presentate al pubblico.

Nessuno può infatti negare che  ci sia un po’ di verità in ciò che il geneticamente reale ha detto. La Terra sta senza dubbio perdendo molta della sua biodiversità dato che molti aspetti dell’ambiente stanno per essere distrutti da svariati mezzi. Che si tratti di eccessi di disboscamento, processi di produzione distruttivi,  modificazioni genetiche o smaltimento di inquinanti nell’ambiente, non c’è dubbio che stiamo distruggendo il pianeta. Il negare completamente che l’attività umana abbia degli effetti deleteri sugli animali e l’ambiente è piuttosto pericoloso, tanto quanto l’adorazione di Gaia spacciata dai media mainstream e dagli Eco-fascisti.

La responsabilità, tuttavia,  per le istanze sollevate dal Principe Carlo, come noto è stata posta sul gobbo della persona media (i contadini per Charles) e non su coloro che stanno notoriamente ed attivamente distruggendo il pianeta per i loro guadagni. Infatti, è obbiettivo del Principe Charles e di tutti i facente parte come lui della elite, quello di riportare il cittadino medio a standard di vita feudali , mentre lor signori mietono i benefici di ogni amenità che la civiltà moderna rende possibili.


E’ importante chiarire che non è una esagerazione, dire che la elite e specificatamente il Principe Carlo, voglia far ritornare la popolazione  a standard di vita dell’era feudale. In aggiunta alla sua instancabile campagna  per porre fine all’uso di auto 
in Inghiletarra, cosi come la sua spinta grottesca per convincere il pubblico   a rinunciare a farsi il bagno, Charles ha anche suggerito che gli Inglesi comincino a considerare di vivere in case fatte di mattoni d’argilla e lana di pecora.

 

A parte il fatto che allevare file di pecore allo scopo di produrre isolanti non è un principio gran che sostenibile, poichè queste pecore senza dubbio sarebbero alleviate in fattorie di tipo industriale: non sarebbe certo una bella esperienza per le pecore.

Per ciò che concerne la “guerra di Charles’ contro le automobili, egli sostiene che: “ Questo tipo di sviluppo orientato al trasporto pubblico è fondamentale per raggiungere l’obbiettivo finale di una comunità a basso consumo di anidride carbonica ed è  molto probabile che tali comunità, che non saranno proprio austere, diventeranno  luoghi ambiti dove le persone sceglieranno di vivere e passare il loro tempo”.

 

Quello che non menziona tuttavia agli stupidi striscianti che veramente credono che egli sia dalla parte dell’ambiente, è che nessuno avrà altra scelta se non quella di spostarsi in queste aree, poiché chiunque risieda in campagna non avrà modo di viaggiare  o lavorare per andare in città a fare le spese.

Naturalmente questo è esattamente l’obiettivo. Si devono creare grandi supercittà, dove la gente generale dovrà essere stipata, impacchettata, impilata. La mobilità e la libertà saranno severamente limitate poiché i trasporti, se non verso  il lavoro, saranno inaccessibili.

 

Vivere fuori dalle grandi città, vivere in campagna o fuori dalla grande “griglia” create, sarà reso impossibile causa leggi ambientali opprimenti e politiche come l’ Agenda 21 . La bellezza dell’autosufficienza in campagna  è riservata solo ai governanti come il buon Principe e le persone che lo servono direttamente.

 

Non saranno solo le case e le macchine a soffrire nella la lista dei desideri di suggerimenti “verdi” del “Principe Charles’. Ogni standard di vita moderno e del miglioramento nella salute, igiene e sanitari, scomparirà per “il bene della terra.” Come riportato dal Daily Mail, il sito web di Charles consigliò alle famiglie di “snobbare la vasca da bagno”  e “amare i loro resti di cibo” per poter salvare denaro e ridurre le emissioni di anidride carbonica.

 

Charles ha anche incoraggiato l’installazione di strutture domestiche a basso flusso e a risparmio energetico  per poter ridurre la tensione posta sull’ambiente, che questi standard del vivere moderno procurano.

In tutta equità, si dovrebbe far rilevare che diventare efficienti con la propria acqua ed elettricità e con un sistema di riciclaggio, riusare le cose e semplicemente non essere dei consumatori dispendiosi non è negativo in sé e per sé.

 

Non lo è nemmeno camminare invece di guidare la macchina se è disponibile questa opzione. Infatti questo è un comportamento positive che dovrebbe venire incoraggiato. Ma dovrebbe esserlo attraverso un rafforzamento positive da parte del governo e attraverso individui, comunità e culture, non parassiti elitari  come la famiglia reale che può solo cercare di imporre austerità  sui loro sudditi, perchè ci sia ancor di più da arraffare per sè.


Detto questo, bisogna capire che queste affermazioni  e campagne fatte da persone come il Principe Carlo NON sono per beneficio della Terra e neppure per il beneficio della persona media.  Queste iniziative sono pensate per abbassare gli standard di vita usando l’ambiente come una scusa ed un capro espiatorio

 

La filosofia del “non volere non sprecare” non si applica a persone come il Principe Carlo. Non è mai stato cosi e mai sarà, fintanto che queste persone restano nelle posizioni di potere in cui sono ora.

Tenete in mente che, mentre il Principe del Galles  predica al pubblico in generale, sulle emissioni di anidride carbonica e l’aumento della domanda di terra, altrettanto è impegnato a viaggiare tra i suoi palazzi (si noti il plurale) in jet privati o su uno dei suoi molti veicoli.

 

Non gli mancano proprietà da visitare poiché la famiglia reale Britannica  (la Regina attualmente) è il più grande  proprietario terriero  del mondo. E’ improbabile che il Principe ami i suoi resti di cibo quanto potrebbe farlo un cittadino britannico medio, altrettanto improbabile è che abbia snobbato la vasca da bagno  come ha suggerito a tutti.

Piuttosto, è ovvio che la vita dei geneticamente reali continui allo stesso modo come accade da migliaia di anni: fregandosene e alle spese dei sudditi.

Tuttavia ha dell’ironia che il Principe  Carlo professi paura che la specie umana rischi l’estinzione. Sebbene le sue affermazioni siano chiaramente mirate a ispirare paura nei creduloni del WWF e forniscano punti di discussione a coloro che comprendono ciò che l’organizzazione veramente rappresenta, l’estinzione della razza umana è ciò che senza dubbio il Principe Carlo e la sua razza vanno cercando da tempo. Ovvero  l’estinzione di certi tipi di umani.

 

Il Principe Carlo ha continuamente fomentato paura sulla necessità del controllo della popolazione, specialmente nei paesi in via di sviluppo, persino selezionando le religioni (Islam) per uno schema rieducativo. Secondo Carlo nel 2010, l’estinzione era l’ultima cosa di cui ci si doveva preoccupare. Infatti solo poco prima, affermava che era il caso opposto: che eravamo in troppi.


Naturalmente, Charles potrebbe dibattere che le sue affermazioni erano basate su una discussione maltusiana, ovvero che tanto più persone ci sono, tanto meno risorse ci sono per loro. Ma le teorie di Malthus, indipendentemente da quanto tempo siano state resuscitate, si sono dimostrate ripetutamente false. Infatti non è lo scenario malthusiano della sovrapopolazione che dovremmo temere ma l’idea che una simile catastrofe potrebbe essere creata a tavolino  da individui che hanno queste ideologie Malthusiane.


Charles ha spesso discusso che un aumento della
popolazione e la conseguente ascesa del consumismo stavano distruggendo la Terra e che la religione era uno dei fattori  che aumentava il tasso delle nascite.

 

Questo è a causa della innata opposizione che la religione (tutte fuorchè una) ha verso l’aborto  e la sterilizzazione: due dei metodi più popolari per la riduzione della popolazione.

 

Di recente Charles ha ammonitoe la religione perchè limita la sua Grande Idea e si è appellato ad essa perchè si trasformi così che possa, di fatto, sostenere  i piani di riduzione della popolazione per il bene della Terra.


La religione non è la sola istituzione verso al quale Charles ha mosso delle istanze. Ha preso su di sè anche il concetto della produzione di massa e della industria. Infatti, Charles un tempo affermò che “l’anima è stata tolta di mezzo a gomitate” nella spinta verso il profitto economico.

Di nuovo, come nel caso della sua affermazione più recente, il principe afferma che la spinta costante per il profitto economico sta distruggendo la Terra e si potrebbe a fatica discutere che no sia vero. Ma questa spinta al profitto economico, indipendentemente dai costi, è stata, per la più parte, iniziata e dominata da multinazionali globaliste con cui lui stesso è affiliato.

 

Charles e il resto della sua famiglia hanno senza dubbio dei legami stretti con innumerevoli multinazionali, sebbene siano  nascosti attraverso la Bank of England ed  leggi reali segrete


Solo il forum dei business leaders di Charles “ Il Principe del Galles” lavora a stretto contatto con  molte multinazionali internazionali che sono loro stesse i maggiori inquinatori ed altrettanto con numerose fondazioni  e ONG che promuovono il mito del Global Warming (si veda su questo sito
Le Menzogne sul Clima ) .

Infatti lo stesso Principe Carlo è responsabile di molte delle idiozie non scientifiche e difettose che  puntellano da tempo la bufala del Global Warming. Dopotutto egli è  
un  mecenate  della University of East Anglia’s School of Environmental Sciences (Scuola di Scienze Ambientali della Università di East Anglia) che è la patria della Climatic Research Unit (Unità di ricerca climatica), il dipartimento  che è stato preso in flagrante mentre faceva casino con i dati scientifici, manipolando le scoperte e perseguitando chiunque mettesse in discussione  la mucca sacra del global warming

 

E’ di primaria importanza che il lettore, ambientalista o meno, comprenda che il Principe Carlo non ha interesse in maggiori standard di vita. Non ha interesse nella vera sostenibilità o protezione dell’ambiente. Certamente non ha interesse nella salute e nel benessere dei circa 7 miliardi di persone che popolano il pianeta che non sono parte del suo fortunato club genetico..

Prince Charles, come suo padre, è ossessionato dal ridurre la popolazione di inutile consumatori mangianti (come lo siamo ai suoi occhi) e di ordinare alla natura al fine di beneficiare per sé e la sua linea di sangue reale.

Se la specie umana sarà a rischio di estinzione, non è perchè abbiamo troppi bambini o ci facciamo troppi bagni o guidiamo troppe auto. Lo sarà perché abbiamo permesso a persone come Prince Charles di regolare la nostra abilità di farlo.

by Brandon Turbeville,
traduzione
Cristina Bassi
fonte:
http://www.activistpost.com/2011/09/can-prince-charles-save-humans-from.html#more

 

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