Linux riduce i rifiuti elettronici?



Scusate, l'articolo che incollo qui sotto è di qualche anno fa, ma mi
sembra ancora attualissimo.
Oggi mio figlio ha installato su un vecchio portatile LUBUNTU (una
versione molto leggera di Ubuntu Linux) e il computer è ridiventata molto
veloce, come se fosse "rinato"
Lubuntu può girare su computer di 256 MB di memoria Ram.
Altre informazioni su questa versione di Linux sono qui
http://it.wikipedia.org/wiki/Lubuntu

Perché non fare un "eco-ragionamento" con Linux e in particolare sulle
versioni "leggere"?

Alessandro

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Linux riduce i rifiuti elettronici?

Questa la tesi di una ricerca finanziata dal governo britannico, secondo
cui un computer su cui gira il sistema operativo open source dura più di
un sistema equivalente con Windows
Londra - Uno dei risultati di una ricerca dell'Office of Government
Commerce britannico, un'agenzia governativa, informa che usare il sistema
operativo open source Linux sui computer significa ridurre l'e-waste, la
tecnospazzatura che invade il pianeta.

La ricerca, a cui l'Office lavora con IBM e Sun Microsystems, è in realtà
focalizzata sulle opportunità e i problemi che possono emergere con
l'introduzione di sistemi open source nella pubblica amministrazione. Ma,
in un paragrafo denominato Hardware resources and the "Green" agenda si
legge che in molti casi l'open source "richiede meno risorse di memoria e
un processore di velocità inferiore" per eseguire compiti che sistemi
proprietari come Microsoft Windows possono portare a termine con hardware
"maggiorato".

Inoltre si sostiene che "i sistemi operativi open source come Linux
generalmente non fruiscono di periodici importanti aggiornamenti, che sono
invece una funzionalità di Windows, e quindi non hanno necessità di
aggiornare i computer come richiesto da questi aggiornamenti. Questo
significa che un computer su cui gira Linux può avere una vita
significativamente più lunga di un computer equivalente su cui giri
Windows".

Questa affermazione arriva da un organismo di consulenza di primo piano
per il Governo britannico e viene accompagnata dalla considerazione che
non solo questo può impattare positivamente sui costi ma anche
sull'ambiente, sotto due profili: quello della "minor energia" richiesta
durante l'uso e nella costruzione dei dispositivi e quello della riduzione
dei costi di smaltimento dei computer obsoleti.

"Secondo gli esperti dell'industria - si legge ancora nel rapporto - un
periodo tipo di aggiornamento hardware per sistemi Windows è di 3-4 anni,
mentre una importante società di produzione britannica ritiene che per il
proprio hardware su Linux l'aggiornamento sia di 6-8 anni".

FONTE
http://punto-informatico.it/1918667/PI/News/linux-riduce-rifiuti-elettronici.aspx


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Alessandro Marescotti
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(TA)