[Nonviolenti] Parole riassunte al funerale di Luca Magosso, oggi




21 luglio 2011 – Per Luca


Caro Luca, sei partito da noi e sei più che mai intimamente presente a noi.

Con questa tua vicenda improvvisa, che è per noi uno strappo doloroso, ci inviti a sostenerci con qualche riflessione, nella linea di quell'impegno che abbiamo condotto insieme, di cercare vita giusta, libera, buona.

La morte si prende di prepotenza l'ultima parola, anche in modo violento e improvviso. Ma l'umanità, in tutte le culture profonde, in tutte le spiritualità, di tutti i popoli, tempi e latitudini, non ha mai accettato del tutto di lasciare l'ultima parola alla morte, e in vari modi ha rivendicato la vita sulla morte.

Anche un tacere sospeso e pensoso, aggrappato agli affetti e alle amicizie ferite, è un nostro resistere alla imperiosa definitività della morte. Noi non ci arrendiamo a concederle l'ultima parola, la vittoria sulla vita.

Alcune persone illuminate e luminose, guide profetiche dell'umanità attraverso i tempi, in vari linguaggi e prospettive, hanno delineato diverse immagini di una presenza di vita trasformata, resistente e superiore alla morte.

C'è una parola di Aldo Capitini: “La protesta contro la morte è più religiosa della sua accettazione”. Mi sembra che questa parola valga anche per chi non ha una determinata religione, e magari da una religione ha ricevuto dure delusioni, e tanto più vale per chi ha una speranza religiosa.

La protesta non è sterile e vana, non è frustrante, se ora traduce il dolore in forza, in nuova volontà di vita e di azione, e in ricerca di valori vissuti. Aiutiamoci in questo, aiutiamo specialmente Christine e Sofia, più intimamente colpite dallo strappo del loro Luca dalla loro famiglia.

Con Luca abbiamo condiviso e abbiamo promosso, col suo lavoro prezioso, un operare tenace nell'organizzare e diffondere la cultura e il costume della nonviolenza attiva, costruttiva, vera via alla pace nella giustizia, alternativa alla vita come dominio, che usa la morte stessa, invece di vincerla.

Luca è stato fermato tragicamente dai limiti della nostra condizione naturale. Ma la vita generosa supera se stessa. Nulla di noi è assicurato in permanenza. Ma nulla è perduto di ciò che ha valore umano. Una vita dedicata agli altri e a ciò che è giusto, va nella vita.

Luca ora è in una pace per noi inimmaginabile, dove non c'è dolore né morte, dove l'essere è liberato da minacce distruttive, in una compresenza universale, negli spazi larghi della Grande Vita.

Noi ne soffriamo il silenzio e l'invisibilità, ma la sua presenza è intima nei nostri cuori e nelle nostre vite.

Noi ti ringraziamo, Luca, noi ringraziamo la luce sulla vita che, da diverse prospettive, riusciamo un poco a intravedere, e a questa luce ti affidiamo.

Noi protestiamo contro la morte ricevendo da te, Luca, un impegno rinnovato a lavorare per la vita, come hai fatto tu.

Enrico

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Allegato Rimosso
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